Bentornati a tutti i followers di Uagna.it con la nostra rubrica mensile Retrogaming: Un Salto nel Passato, che giunge al quinto appuntamento con la storia delle console che hanno lasciato un’impronta significativa nel mondo dei videogiochi.
Se vi siete persi il nostro articolo precedente potrete trovarlo qui.
Le origini e lo sgarbo di Nintendo
La grande azienda giapponese Sony si mostrò sempre desiderosa di entrare nel mondo videoludico, i primi accenni avvenirono tra il 1986 e il 1988 quando Sony giunse ad un accordo con Nintendo per contribuire allo sviluppo dei chip audio per la loro prossima console, il SNES o Super Nintendo.
Questo chip, denominato Sony SPC-700, fu sviluppato dal giovane ingegnere giapponese Ken Katuragi, una figura importantissima per il futuro di PlayStation, anche se rischiò di compromettere la carriera di quest’ultimo.
Infatti Kutaragi in un primo momento si avvicinò segretamente a Nintendo senza comunicarlo ai vertici di Sony. Fortunatamente Norio Ohga, CEO dell’epoca del colosso nipponico fu comprensivo e non licenziò Katuragi, facendogli completare il proprio lavoro.
Successivamente Sony, grazie a questa collaborazione, fu scelta da Nintendo per lo sviluppo di nuova periferica multimediale per espandere il proprio mercato, basata su CDROM/XA (un’evoluzione del formato CD-ROM che combinava audio compresso, grafica e computer data, il tutto accessibile in modo simultaneo). In quel periodo i produttori di tali CD erano Sony e Philips.
Quindi Sony si mise al lavoro per creare il “Super Disc” o “SNES-CD”, ma inoltre pianificò lo sviluppo di una console con il proprio marchio, in grado di essere un sistema di intrattenimento domestico, capace di leggere sia le cartucce Super Nintendo, sia i dischi in formato CDROM/XA. Quest’ultimo avrebbe dovuto essere anche lo stesso formato per i dischi del SNES-CD, così da permettere a Sony un maggiore controllo, a discapito di Nintendo.
I vertici di Nintendo pensavano di usare a loro vantaggio la tecnologia di Sony, ma la realtà fu molto diversa, visto che al momento della stipulazione del contratto del 1988 non lessero attentamente tutte le clausole. E qui avvenne il fattaccio.Nel maggio 1991 lo SNES-CD doveva essere presentato al CES. Tuttavia, quando Hiroshi Yamauchi lesse il contratto tra le due aziende giapponesi, si rese conto che questo permetteva a Sony un controllo completo su tutti i titoli usciti nel formato SNES-CD. Il presidente di Nintendo ritenne questo accordo inaccettabile, e in segreto cancellò tutti i piani per la collaborazione Nintendo-Sony nello sviluppo dello SNES-CD. Inoltre Howard Lincoln di Nintendo of America e Minoru Arakawa volarono segretamente in Olanda e stipularono un accordo con il più grande produttore di elettronica europeo: Philips. Al CES quindi venne annunciata la nuova alleanza di Nintendo shockando tutti, Sony compresa.
L’indipendenza di Sony
La partnership con
Philips fu una tattica di
Nintendo per far rivedere le condizioni del contratto con Sony, tuttavia quest’ultima non era intenzionata a recedere dal contratto originale.
Nell’interesse di entrambe le due società mantennero relazioni amichevoli, per il momento.
Quindi nell’ottobre 1991 al Tokyo International Electronics Show, fu rivelata in anteprima la prima console Sony Play Station in grado ancora di eseguire tutti i vecchi giochi per SNES.
Tuttavia Sony e soprattutto Nintendo si resero conto che la tecnologia SNES unita al CD-ROM stava diventando ormai obsoleta, e nel 1992 decisero di interrompere definitivamente la propria partnership e quindi la produzione delle console, fino a quel momento ne furono prodotte circa 200.
Partì così il lavoro per rinnovare il progetto Play Station, Sony inizialmente pensò di fermare la propria ricerca, ma alla fine decise di usare tutto quello che avevano sviluppato fino ad allora e farne una console completa, per dimostrare al mondo di essere indipendente e quanto potesse valere.
Nel giugno del 1992 si tenne un incontro composto dal presidente di Sony Ohga, il capo dello sviluppo PlayStation Kutaragi e diversi membri anziani del consiglio di amministrazione dell’azienda. Nel corso della riunione, Kutaragi presentò un sistema proprietario basato su CD-ROM su cui stava lavorando che consentiva di giocare a videogame con grafica 3D.
Alla fine, il presidente Ohga decise di mantenere il progetto dopo aver ricordato a Kutaragi l’umiliazione subita da Nintendo. Tuttavia, a causa della forte opposizione da parte della maggioranza alla riunione, così come una diffusa opposizione interna al progetto dalla vecchia generazione di dirigenti, Kutaragi e la sua squadra dovevano essere spostati dal quartier generale di Sony a quello Sony Music, un ente finanziario completamente separato dalla proprietà di Sony, in modo da mantenere il proprio lavoro e mantenere rapporti con Philips per lo sviluppo del progetto MMCD (che ha contribuito a portare alla creazione del DVD).
Oltretutto le alte cariche di Sony inizialmente ebbero un grosso timore di entrare da soli nel mondo dei videogiochi, per paura di distruggere tutto ciò che era diventato il marchio in 50 anni di storia.
L’arrivo di PlayStation
Katuragi quindi traslocò, insieme ad altri nove membri di Sony Music, nel quartiere di Ayoama di Tokyo.
Egli lavorò a stretto contatto con Shigeo Maruyama, il CEO di Sony Music, e con Akira Sato per formare Sony Computer Entertainment Inc. (SCEI) il 16 novembre 1993. SCEI inizialmente collaborò con Sony Music nella produzione, commercializzazione e produzione di dischi. Gli ultimi due membri chiave del SCEI erano Terry Tokunaka, il presidente di SCEI dal quartier generale di Sony, e Olaf Olafsson, CEO e presidente di New York sulla Sony Interactive Entertainment.
Il progetto PlayStation, primo progetto ufficiale di SCEI, venne fatto partire ufficialmente dai dirigenti di Sony nel 1993, dopo alcuni anni di sviluppo. Sempre nel 1993, Phil Harrison, che più tardi sarebbe diventato il presidente di Sony Computer Entertainment Worldwide Studios fu reclutato in SCEI per attirare sviluppatori ed software house per produrre giochi per la nuova piattaforma PlayStation.
Dopo una dimostrazione del piano di distribuzione di Sony, con una tech demo della sua nuova console di gioco a developers e publishers in un hotel a Tokyo nel 1994, molti sviluppatori iniziarono ad avvicinarsi a PlayStation. Due dei quali poi divennero i principali partner: Electronic Arts in Occidente e Namco in Giappone. Uno dei fattori che hanno attirato gli sviluppatori alla piattaforma è stato l’uso di una console basata su CD- ROM con grafica 3D, che era molto più economico e più facile da produrre rispetto ad una cartuccia della console rivale di Nintendo.
La potenza dell’hardware, l’attenzione verso nuovi e sviluppatori e soprattutto il completo supporto al CD-ROM convinse tutti, e fece arrivare la console sul mercato.
PlayStation venne lanciata in Giappone il 3 dicembre 1994, negli USA il 9 settembre 1995, mentre in Europa arrivò il 29 settembre 1995.
La macchina, dotata di un processore a 32bit, aveva una forma rettangolare, di colore grigio, con il vano CD al centro, con il relativo tasto di apertura sulla destra della scocca e tasti Power e Reset sulla sinistra. Nella parte frontale presentava due ingressi per il joypad e due ingressi per Memory Card, una periferica per il salvataggio dati dei giochi.
La prima versione del controller era di colore grigio e presentava una croce direzionale sulla sinistra, tasti “Start” e “Select” al centro, tasti Quadrato, Croce, Cerchio e Triangolo nella parte destra ed infine i tasti dorsali L1,R1 e L2, R2.
Chi si occupò del design fu Teiyu Goto, designer concept di PlayStation, rivelando poi che fu sua l’idea di dare un colore e un significato a ogni simbolo. Rispetto al Giappone i tasti di selezione e annullamento Croce e Cerchio risultavano invertiti.
Successivamente venne introdotto un nuovo joypad con levette analogiche e con funzioni di vibrazione chiamato DualShock.
Successo commerciale e un’infinità di giochi
La console partì subito bene con le vendite in Giappone grazie al prezzo inferiore, 39.800 Yen, rispetto alla sua concorrente Sega Saturn, 44.800 Yen.
Il giorno di lancio in Giappone vennero venduti circa 100.000 esemplari di PlayStation, facendo esaurire le scorte poco dopo le aperture dei negozi.
La scelta di puntare tutto sui CD-ROM si rivelò più che vincente, anche perchè la console supportando la lettura di CD audio la trasformava di fatto in un impianto stereo.
I giochi che si distinsero durante il lancio nipponico furono Ridge Racer e Motor Toon Grand Prix. Ma era ancora l’inizio.
Infatti fu durante il lancio americano ed europeo nel 1995 che PlayStation, venduta rispettivamente a 299 $ e 299 £, e la sua libreria di giochi ottennero un enorme successo commerciale, tra questi vi furono Tekken, Wipeout, Battle Arena Toshinden, Doom, Warhawk, Air Combat, Philosoma, Destruction Derby, Gex, Worms, Suikoden e Rayman.
Nel Natale dello stesso anno vennero vendute più di 800.000 unità a livello mondiale.
Il grosso successo di PlayStation negli anni ’90 fu dato dalle migliori prestazioni, in particolare nei videogiochi tridimensionali, che l’hardware Sony garantiva rispetto alla rivale Sega Saturn, costi di produzione e vendita inferiori, la facilità dello sviluppo del software, delle possibilità economiche di Sony ma soprattutto dalla multitudine di giochi che uscirono e che ebbero un impatto enorme, dando vita a numerose serie.
Tra questi vi sono: Crash Bandicoot, Final Fantasy VII, Resident Evil, Spyro The Dragon, Gran Turismo, Tomb Raider, Need For Speed: Hot Pursuit, Tombi, ISS Pro Evolution, Dino Crisis, Sylphon Fighter, Silent Hill, Metal Gear Solid, Driver, Ape Escape, Soul Reaver, Street Fighet Alpha 3, Final Fantasy VIII e tantissimi altri.
Inoltre vennero create molte riviste del settore accompagnate dei cosiddetti Demo disc, CD-ROM che contenevano diverse versioni di prova dei giochi prossima all’unità, un’idea azzeccatissima per invogliare il consumatore a comprare un gioco dopo averlo provato.
Tra il 1999 e il 2000, le PlayStation vendute nel mondo arrivarono a 40 milioni di unità.
Fino al 2007 vennero pubblicati più di 7000 titoli disponibili a livello mondiale.
PS One e PSX
Proprio nel 2000, precisamente il 7 luglio, venne rilasciata una nuova versione della console, ridisegnata e più piccola chiamata
PSone. La nuova console aveva una forma meno spigolosa, con gli angoli più tondeggianti ed era di colore bianco.
Uscì inoltre una versione del PSone includeva uno schermo LCD da 5 pollici (130 mm).
Venne fatto riferimento, ed accade tutto’ora, alla PlayStation anche con l’abbreviazione “PSX”, riprendendo il nome in codice usato durante la fase di sviluppo della console, cioè Play Station Xperimental (abbreviato anche come PS-X). L’abbreviazione ufficiale della prima console di Sony, quindi, è PS, anche se molti continuano a chiamarla PS1 o PSX, rendendo la cosa un po’ confusionaria. Tuttavia, il nome interno della console è PS-X, presente nella firma di identificazione degli eseguibili dei giochi commerciali, ovvero PS-X EXE.
Fino a 31 marzo 2005, furono spedite un totale di 102,49 milioni di PlayStation e PSone, diventando la prima console per videogiochi a vendere 100 milioni di unità.
La console è stata così popolare da i giovani degli anni ’90 venivano definiti come la Generazione PlayStation. C’è da dire che il nome stesso di PlayStation veniva e viene anche adesso associato al nome stesso di console da molte persone, genitori in particolare.
Periferiche ed accessori
Durante gli anni di attività di PlayStation vennero rilsciate numerose periferiche ed accessori, volte ad aumentare l’interesse per la console e l’esperienza di gioco degli utenti.
La prima periferica all’uscita della console fu il Controller semplice senza levette analogiche (SCPH-1080), fu seguito dal
DualAnalog Controller la sue maggiori caratteristiche sono la presenza di due stick analogici e la totale assenza di vibrazione (presente solo nel modello giapponese) per i mercati statunitensi ed europei, a causa di una dubbia scelta di mercato. Lanciato in Giappone nell’ aprile del 1997, negli USA e in Europa uscì il 27 agosto 1997.
Successivamente nel 1998 venne lanciato nel mercato mondiale il DualShock (SCPH-1200), un controller rivisto ed innovativo. Oltre a possedere due levette analogiche attivabili nei giochi compatibili attraverso il tasto ANALOG, esso era dotato di due solenoidi collegati a due motori di potenza differenti riuscendo quindi a vibrare a diverse intensità e riproducendo così in maniera abbastanza realistica diverse situazioni di gioco come incidenti od esplosioni.
Un’altra periferica era il FlightStick Analog Controller (SCPH-1110) uscita tra il 1995 e il 1996, quindi primo accessorio di Sony a montare comandi analogici, e utilizzato nei giochi di simulazioni aeree come Ace Combat.
Poi vi era la pistola G-CON 45 prodotta da Namco, questa periferica usava gli infrarossi per interagire con giochi come Time Crisis o Point Blank.
Un accessorio fondamentale per ogni possessore di PlayStation era la Memory Card, dotata di una tecnologia di memoria flash, consentiva di salvare i progressi e punteggi dei giochi con una velocità di 10/kbs ed una capacità di 64 kb per blocco. Aveva a disposizione 15 blocchi per un totale di 1Mbits. Venne venduta in diverse colorazioni e da marche di terze parti che produssero diversi modelli non ufficiali con capienza maggiore.
Il Multitap dava la possibilità di espandere l’esperienza di gioco a più persone nella stessa console, infatti permetteva di collegare quattro giocatori, fino a un massimo di otto con due multitap. Inoltre dava la possibilità di connettere la Memory Card Playstation, permettendo così ad ogni giocatore di poter salvare i propri progressi sulla relativa scheda personale. La prima versione di Multitap era a forma di angolo retto.
Infine vi era la
PocketStation, da considerarsi più una console portatile creata per essere una periferica, rilasciata solo in Giappone il 23 gennaio del 1999. Era dotata di uno schermo LCD, suono, orologio in tempo reale e la capacità di comunicare dati tramite gli infrarossi. Inoltre era utilizzabile come una normale Memory card.
I giochi per la PocketStation erano memorizzati su alcuni CD-ROM dei giochi per PlayStation aggiungendo nuove funzionalità ai giochi stessi. L’utente poteva anche scaricare singolarmente i vari giochi per PocketStation, consentendo di scambiare i dati tra le due unità e rendendo possibile giocare in multigiocatore grazie al collegamento con gli infrarossi.
Caratteristiche Hardware
Di seguito vi elenchiamo le le caratteristiche hardware di PlayStation
- CPU: MIPS R3000A-compatible (R3051) 32bit RISC chip a 33,8688 MHZ – Geometry Transformation Engine (sub-processore interno per elaborazione grafica 3D) – Rendering grafico di picco pari a 360.000 poligoni monocromi al secondo (180.000 con texture e ombre)
- RAM: 2 Megabyte
- Video RAM: 1 Megabyte
- Audio RAM: 512 Kilobyte
- Chip Grafico: 16.7 milioni di colori con grafica bidimensionale
- Risoluzioni: 256 × 224 pixel/640 × 480 pixels
- Chip Audio: Sorgente ADPCM a 24 canali con campionamento 44.1 kHz
- Drive CD-ROM: capacità di lettura massima a 300 KB/s a due velocità
- Input/Output: AV Multi Out, Porta seriale, Porta Parallela, Link Cable.
Conclusione
In seguito alla conclusione della partnership con Nintendo, l’azienda giapponese Sony era molto restia ad addentrarsi nel mercato dei videogiochi, soprattutto per le alte e anziane cariche nipponiche. Tuttavia grazie al genio e al coraggio di Ken Katuragi il progetto PlayStation prese vita, creando una console che rivoluzionò il settore grazie al supporto CD-ROM, alla facilità di sviluppo, e al suo prezzo economico. Per non parlare dei titoli creati e pubblicati che fecero conoscere al mondo Lara Croft, Crash Bandicoot, Snake, Chris Redfield, Spyro, Cloud, Squall e tanti altri ancora, alcuni di loro continuano a vivere ancora adesso nel proseguimento delle saghe.PlayStation diede inizio alla generazione moderna di console, diventando un simbolo conosciuto in tutto il mondo da ogni videogiocatore, da ogni persona.
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