Mescolando il mondo degli sport estremi di Steep con un’altrettanto esagerata dose di energia in stile Just Dance, Riders Republic di Ubisoft, come prima impressione ci ha colpito positivamente.
Molti giochi di grandi editori hanno preso ispirazione dalla mappa in continua evoluzione di Fortnite e dai suoi aggiornamenti del servizio live, ma Riders Republic cerca di catturare l’estetica all-in-one del gioco più popolare al mondo e trasferirla in un nuovo genere, incentrato sugli sport estremi. Dal 23 al 25 agosto abbiamo potuto prendere parte alla sezione di closed Beta del gioco.
Nonostante sia una nuova IP, Riders Republic è davvero un’estensione di ciò che è stato iniziato con Steep, aggiungendo le corse in bicicletta e i jetpack, allo sci e allo snowboard del gioco precedente. In senso puramente meccanico, il gioco si basa su ciò che è stato visto con il titolo uscito nel 2016, presentando un’esperienza profonda e coinvolgente su tutti i veicoli. Questa profondità si estende anche al sistema dei trick, che è ingannevolmente complesso. Coloro che hanno apprezzato i giochi di sport estremi in passato lo capiranno subito, ma potrebbero riscontrare alcuni problemi con la struttura che circonda questo solido gameplay.
La versione beta di Riders Republic ci ha offerto l’accesso a tre sport principali: ciclismo, sci/snowboard e volo con tuta alare a razzo. Fatta eccezione per l’ultima disciplina, la gara si svolge in discesa, con l’obbligo di attraversare dei checkpoint. Attenzione che mancarli sarà un bel problema. Riders Republic ha un’opzione di riavvolgimento chiamata “Backtrack”, ma non funziona come in altri giochi di corse come Dirt e Forza Horizon. Qui, mentre si usa il riavvolgimento, gli altri giocatori continueranno ad andare avanti, anche quando si sta giocando con versioni fantasma di altri giocatori. È perché è sempre online? Forse. Non si può fare affidamento sul backtrack per massimizzare le prestazioni, ma rende la transizione al PvP più facile.
Per quanto riguarda il funzionamento della campagna, ci sono diverse carriere da intraprendere, composte da circa 17 eventi ciascuna. Per avanzare in queste campagne, bisognerà guadagnare stelle vincendo gare/eventi o completando obiettivi extra, ad esempio eseguendo un trick specifico. Dopo aver ricevuto abbastanza stelle, verrà sbloccata un’attività speciale, che di solito è sponsorizzata da un grosso marchio sportivo (come Red Bull), o anche la carriera successiva. In sordina, le carriere sono in realtà una raccolta di gare ed eventi attraverso il quale si avanzerà di livello, per guadagnare nuovi equipaggiamenti per competere nelle attività future. Un livello di equipaggiamento sempre più alto renderà il proprio alter-ego sempre più competitivo nelle gare che si intraprenderanno, in modo da stare al passo con gli avversari.
Il centro nevralgico di questa nuova produzione Ubisoft sono le attività multiplayer che sono abbastanza strutturate: bisognerà recarsi in un punto specifico nell’hub principale di Riders Ridge per prendere parte a “Gare di massa” che coinvolgono 32 giocatori su console current-gen e 64 giocatori su PC e console next-gen ( PlayStation 5 e Xbox Series S/X). Le gare di massa passano da uno sport all’altro a metà dell’evento, prendendo in prestito lo stile di The Crew 2. Oppure vi sarà la possibilità di aprire la scheda “Social” nei menu dove si possono creare gruppi di un massimo di sei amici e prendere parte a Modalità di squadra 6v6, eseguendo trick e catturando degli obiettivi. Ci sono anche eventi multiplayer gratuiti per tutti a 12 giocatori in Riders Republic, in cui ci si sfiderà l’un l’altro attraverso una serie di eventi. E dulcis in fundo, c’è il pieno supporto per il crossplay.
Le meccaniche di Riders Republic sono divertenti ed offrono al giocatore molte opzioni e divertimento pure, soprattutto a bordo delle due ruote, nonostante qualche difetto sulla modalità di riavvolgimento, ma dovremo aspettare fino al lancio di Riders Republic il 28 ottobre per vedere se riuscirà a raggiungere a centrare l’obiettivo.
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