Lo scorso 21 agosto è finalmente arrivato il remake de “Il Re Leone“, ricreato in grafica live action grazie alla mano di Jon Favreau, regista già conosciuto per aver girato il Libro della Giungla (anche in questo caso ci riferiamo al remake in live action). Ovviamente, da vero amante del mondo Disney, e specialmente della pellicola animata con protagonista Simba e gli altri leoni, mi sono precipitato al cinema. Il film, di cui potete trovare la recensione a cura di Mr. Geo, mi ha fatto tornare alla mente, scena per scena, l’originale film animato (oltre a rendermi conscio dei tanti anni che sono passati da allora). Ma da amante dei videogiochi, oltre che del cinema, il mio inconscio mi ha ricordato uno dei titoli che più ho giocato durante l’infanzia. Mi sto riferendo al Re Leone, gioco sviluppato da Virgin Interactive e uscito nel 1994 per praticamente tutte le console del tempo: SNES, NES, Game Boy, PC, Sega Mega Drive/Genesis, Amiga, Master System e Game Gear. Io, in particolare, lo giocai su Game Gear, console portatile presentata da SEGA di cui i più giovani non conosceranno l’esistenza e che, ad oggi, potremmo paragonare (esteticamente parlando) ad una Switch. Tra l’altro si trattava di una console dotata di schermo a colori, una vera novità per il tempo (anche se le batterie si scaricavano in appena sei ore di gioco). Tralasciando le caratteristiche hardware del Game Gear, il gioco de Il Re Leone era fedele in tutto e per tutto al cartone animato e adesso vi spiegherò perchè.
NASCE, CRESCE, RUGGISCE
Innanzitutto, anche il videogioco seguiva le avventure di Simba in diverse fasi di vita, da cucciolo fino a Re della Giungla. A livello di gameplay, il Re Leone poteva essere identificato come un platform-action. Simba era infatti dotato di salto, oltre ad avere la possibilità di aggrapparsi a degli appigli per raggiungere punti sempre più alti. Tra le varie mosse da far compiere al leoncino trovavamo anche il ruggito che, proprio come la controparte animata, diventava sempre più forte e marcato con il crescere del felino. Tra i nemici di gioco trovavamo iene, camaleonti, ragni ed insetti vari che, nella maggior parte dei casi, potevano essere uccisi con un salto o con una capriola (una zampata nel caso del Simba adulto). I livelli terminavano con dei boss, tra cui ovviamente non poteva mancare Scar.
FEDELE AL CARTONE ANIMATO
Anche a livello tecnico e grafico il titolo risultava davvero ottimo. I dettagli delle ambientazioni si ispiravano completamente al cartone animato mentre le animazioni di Simba risultavano fluide. La struttura complessiva delle missioni era ben realizzata, considerando che ognuna di essere riprendeva le scene fondamentali del cartone. Come dimenticare, ad esempio, il livello ispirato al momento in cui Simba e Nala scappano da Zazu arrampicandosi sulle giraffe e cantando la canzone “Voglio Diventare Presto un Re“. Il livello in questione ci vedeva saltare dalla testa di una giraffa all’altra, dondolare sulle code degli ippopotami o, ancora, essere lanciati dalle scimmie da un alberto all’altro. Il livello, in sostanza, riusciva a dare le stesse sensazioni trasmesse dal cartone animato, rendendo però la scena interattiva e giocabile, risultando perfetta per un platform. Allo stesso modo, non possiamo non nominare il livello ispirato alla scena in cui Mufasa muore. Tralasciando la forma degli gnu, che somigliavano più a dei vagoni che a degli animali, il livello riusciva a trasmettere la stessa drammaticità del cartone, con Simba costretto a scappare per non essere schiacciato dalla mandria impazzita.
COLONNA SONORA DA CAPOGIRO
Se, arrivati fino a qui, non siete ancora convinti della qualità del gioco dedicato al Re Leone, vi basti sapere che ogni livello era accompagnata dalle colonne sonore della controparte animata. Il Cerchio della Vita, Voglio Diventare Presto un Re, Hakuna Matata, Sarò Re erano tutte riprodotte in forma polifonica, contribuendo così ad aumentare l’epicità dell’intero gioco.
Siamo arrivati allo fine di questo speciale nel quale ho cercato di trasmettervi tutta la bellezza di un gioco creato con una cura maniacale e con la capacità di divertire ma, allo stesso tempo, rispettare la controparte animata. Se non avete mai avuto il piacere di giocarvi, vi consiglio caldamente di recuperarlo.
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