Era il 2005 quando l’inglese Rebellion Developments rilasciò Sniper Elite, titolo in terza persona ambientato nella seconda guerra mondiale. A differenza degli altri giochi di guerra, che sicuramente non mancavano sul mercato, Sniper Elite seguiva le vincende di Karl Fairburne, checchino e agente segreto statunitense. A differenza degli altri titoli quindi, in Sniper Elite non ci trovavamo in prima linea, come poteva accadere in Call of Duty o Medal of Honor, ma ci muovevamo nell’ombra, uccidendo dalla distanza. Ciò permise al titolo di distinguersi dal resto degli altri titoli di guerra, raggiungendo un numero di utenti invidiabile. Come se non bastasse, il titolo fu anche premiato da “The Game Dipendent Games Developers Association” come migliore gioco del 2005. Considerando il successo ottenuto, Rebellion decise di sviluppare dei seguiti. Nel 2012 arrivò Sniper Elite V2, nel 2014 Sniper Elite 3 e nel 2017 Sniper Elite 4, senza contare i vari spin-off a tema zombie. Nel corso degli anni sono riuscito a giocare tutti i capitoli sopra citati, eccezion fatta per Sniper Elite 4, recuperato solo recentemente grazie alla collezione PS Plus di agosto 2019. Ed è proprio questo il motivo per cui ho deciso di scrivere una nuova puntata di “Riflessioni a freddo“, dedicata questa volta a Sniper Elite 4.
All’interno della storyline, Sniper Elite 4 si colloca come sequel di Sniper Elite 3. Il soldato Fairburne viene spedito in Italia con lo scopo di trovare informazioni sullo sviluppo di un nuovo missile teleguidato da parte dei nazisti. La premessa si rivela piuttosto buona e con uno sviluppo altrettanto godibile. Tra l’altro l’ambientazione italiana ha permesso ai ragazzi di Rebellion di creare mappe ispirate ai classici paesi meridionali. Mappe in cui avremo a che fare con npg grazie ai quali sbloccare missioni secondarie. Nei fatti, si tratta di missioni con una struttura sandbox, molto simile a quanto visto in Metal Gear Solid V: The Phantom Pain. In ogni caso, il level design si è rivela molto godibile, con diversi punti rialzati da cui poter cecchinare. Ovviamente, avendo mappe con diversi dislivelli, gli sviluppatori hanno ben pensato di inserire la capacità di arrampicarsi su travi di legno, scale o catene. Purtroppo, la scalata funziona solo in determinati punti. Una scelta che mi ha irritato più di qualche volta considerando che in alcune zone Fairburne non riuscirà a saltare nemmeno una staccionata di mezzo metro, semplicemente perchè non è stato programmato per farlo. Ciò nonostante, le vaste mappe consentono un buon livello di libertà, lasciando decidere al giocatore come e dove colpire. Anche in questo caso però, Rebellion avrebbe potuto fare meglio. Questo perchè Sniper Elite 4 prova ad essere un gioco simulativo e strategico, cosa che gli riesce solo in rari casi. Nella restante parte finisce per esserre un titolo action. E adesso cercherò di spiegarne il motivo. A livello strategico vi sono diverse meccaniche da poter sfruttare, tra cui quella di mascherare i colpi sparati (tralsciando l’utilizzo del silenziatore ovviamente). Nel particolare, potremo aspettare il passaggio di velivoli (aerei o navi) nelle vicinanze per avere un rumore di sottofondo che andrà a coprire il nostro sparo. Ancora, potremo sabotare dei generatori per creare confusione e permetterci, anche in questo caso, di agire silenziosamente. Tra l’altro, prima di attaccare potremo studiare la mappa con il binocolo, grazie al quale marcare nemici o oggetti infiammabili. Optando per questo stile di gioco dovremo, per forza di cose, giocare d’attesa. Se l’approccio appena descritto sembra interessante, pad alla mano vi accorgerete di preferire uno stile più action e dinamico. Invece di essere attendisti, preferirete avvicinarvi alle spalle del nemico e ucciderlo con una coltellata o, ancora, imbracciare la Thompson e sparare a raffica. Certo, così facendo potreste allertare le truppe nemiche. Truppe che però, dopo una manciata di minuti, torneranno al loro posto, permettendovi di riprendere la missione come se nulla fosse. Al contrario di molti titoli stealth quindi, in Sniper Elite 4 allertare i nemici non comprometterà la missione. Diverso il caso in cui i soldati nomici dovessero individuarvi. In quel caso sarete uccisi in una manciata di raffiche. Tuttavia, la possibilità di salvare infinite volte vi permetterà di adottare una strategia “trial and error“. Ciò premesso, anche la serie di esplosivi a vostra disposizione resteranno, nella maggior parte dei casi, inutilizzati. Le meccaniche action risulteranno infatti più efficaci ed efficienti.
C’è da dire, comunque, che lo sniping, senza aiuti, rimane davvero suggestivo e ben calcolato. Oltra a trattenere il respiro per stabilizzare la mira, dovremo calcolare distanza e vento così da poter disegnare la traiettoria del proiettile. In ogni caso, strategia o azione che sia, Sniper Elite 4 mette tutti d’accordo con la meccanica della Slow Motion, fiore all’occhiello e punto di forza del gioco e dell’intera serie. Per chi ancora non avesse avuto il piacere di provarla, la Slow Motion partirà (saltuariamente) durante le esecuzioni con il cecchino. In particolare, la visuale rallentata seguirà il proiettile dalla canna del fucile fino al nemico, di cui vedremo una killcam a raggi X. Oltre alla campagna, Sniper Elite 4 saprà intrattenervi anche con un comparto online di tutto rispetto. Le circa sei modalità competitive (tra cui troviamo Deathmatch, Re della distanza e Controllo) vi metteranno a confronto con altri giocatori reali. A differenza di quanto si possa pensare, pur essendo lo stesso multiplayer incentrato sullo sniping, le partite risulteranno dinamiche e movimentate. Questo perchè rimanere troppo fermi nello stesso punto ci renderà vulnerabili: i nemici potranno infatti vedere il riflesso del mirino, individuandoci con più semplicità. Presenti anche due modalità co-op: la prima ci permetterà sostanzialmente di giocare in compagnia le missioni della campagna mentre la seconda è una classica modalità survival a ondate.
In conclusione quindi, cosa ne penso di Sniper Elite 4? Il titolo Rebellion è ad oggi il miglior gioco della serie ma non il migliore tra i giochi di guerra e/o in terza persona. Sniper Elite 4 è un gioco da sette pieno; né più né meno. E’ senza dubbio un buon titolo per passare del tempo e divertirsi qualche ora ma non rimarrà nei vostri cuori in quanto privo di mordente e voglia di osare. Devo ammettere, tuttavia, che recuperare questo gioco è stato piacevole, soprattutto grazie alle sempreverdi uccisioni in Slow Motion.
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