Il 2024 purtroppo continua la drammatica serie di licenziamenti che il 2023 ha avviato.
Questa volta a farne le spese è Riot Games, che ha recentemente comunicato di aver sollevato dall’incarico ben 530 persone, ossia l’11% dell’intera forza lavoro impiegata. La casa di League of Legends ha imputato come causa principale quella di volersi focalizzare su meno progetti, rendendo la struttura economica più sostenibile.
Ecco un estratto del comunicato stampa:
Non si tratta di tranquillizzare gli azionisti o di raggiungere un determinato numero di utili trimestrali, ma di una necessità. Negli ultimi anni Riot ha più che raddoppiato il proprio organico, distribuendo gli sforzi su un numero sempre maggiore di progetti, senza avere un rasoio abbastanza affilato per decidere cosa servisse di più ai giocatori. Le modifiche che stiamo apportando mirano a concentrarci sulle aree che hanno il maggiore impatto sull’esperienza dei giocatori, riducendo al contempo gli investimenti in quelle che non lo sono.
In maniera consequenziale, Riot ha dismesso completamente la divisione Forge, responsabile della serie spin-off: A League of Legends Story. Anche in questo caso, ecco quanto espresso dall’azienda:
Forge è stato un esperimento per vedere cosa sarebbe successo quando i Rioter hanno collaborato con i loro sviluppatori indie preferiti e li hanno lasciati liberi su Runeterra con i loro punti di vista, stili e competenze unici. Siamo orgogliosi di ciò che abbiamo fatto insieme per dare vita a queste storie, ma è ora di concentrare i nostri sforzi sugli ambiziosi progetti in corso all’interno di Riot.
Pare proprio che il clima tutt’altro che stimolante dell’industria videoludica non accenni a tranquillizzarsi. Naturalmente auguriamo a tutti i dipendenti coinvolti di trovare quanto prima una nuova collocazione professionale.
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