Qualche giorno fa Konami ha sganciato un annuncio che ha fatto tremare e successivamente tuonare, il palcoscenico calcistico video ludico, svelando eFootball.
Infatti eFootball è il nuovo nome della simulazione calcistica dell’azienda nipponica, abbandonando di fatto il nome PES e abbracciando la filosofia free-to-play. Ebbene si, free-to-play.
In seguito a questo annuncio, su Twitter l’hashtag “RIP PES” è divenuto un trend, e anche su Reddit molti fan hanno dato sfogo alla loro frustrazione.
Ma come può un annuncio così ridondante, generare così tanto malcontento?
Innanzitutto molti utenti hanno lamentato, apparentemente, un downgrade grafico del gioco durante il reveal di eFootball, nonostante il passaggio al nuovo motore grafico Unreal Engine 4. Ciò potrebbe trovare fondamento nella nuova filosofia cross-platform adottata da Konami anche con sistemi iOS e Android, in modo da far girare il gioco in modo equilibrato anche sui dispositivi mobile.
A tal proposito è intervenuto ai microfoni di IGN.com, Seitaro Kimura, producer della serie che ha voluto rassicurare i fan:
“Stiamo ancora realizzando prima giochi su console. Quindi prendiamo la stessa identica esperienza e la rendiamo disponibile per i dispositivi mobili. In altre parole, non stiamo realizzando il gioco per dispositivi mobili, ma stiamo lavorando per rendere i dispositivi mobile più simili alle console.”
Dunque, in teoria, possiamo dormire sonni tranquilli, fino a quando verrà svelato il primo gameplay di eFootball a fine agosto, in concomitanza con la Gamescom di Colonia.
Ma ora arriva la patata bollente: quali contenuti sfornerà il team di sviluppo per stare al passo o addirittura per superare il colosso FIFA?
Da quanto si è visto e capito fino ad ora, seguiranno diverse finestre di contenuti in cui l’esperienza free-to-play di eFootball prenderà forma. Si partirà ad inizio autunno con il lancio di alcune squadre su licenza utilizzabili in locale: FC Barcelona, Juventus, FC Bayern, Manchester United e altri club. In futuro, alcune modalità di gioco saranno acquistabili come DLC opzionali, come ad esempio la Master League, dando ai giocatori la libertà di plasmare l’esperienza calcistica che meglio si adatta ai loro interessi.
Diciamo un aperitivo di contenuti, in previsione del lancio della modalità più remunerativa per Konami, il MyClub, o meglio Team Building Mode, che deve ancora avere un nome ufficiale e verrà lanciata nell’autunno inoltrato. E che sarà a tutti gli effetti il vero contendente all’Ultimate Team di FIFA.
Su queste informazioni l’azienda giapponese è stata abbastanza vaga. Già ci ha abituato a versioni gratuite della serie PES, tramite la pubblicazione delle varianti LITE, ma quello che ci chiediamo è come possa elevare questo tipo di soluzione, in modo da attirare i fan e i nuovi utenti, oltre al classico utilizzo di microtransazioni.
Un’ipotesi abbastanza plausibile che ci è saltata alla mente, leggendo le parole Match Pass System, è l’utilizzo di un sistema di avanzamento simile al Battle Pass di Warzone. Giocando ed avanzando di livello vi sarà la possibilità di sbloccare contenuti, come carte giocatore e monete in-game. Ovviamente con l’utilizzo di microtransazioni, questi contenuti potranno sicuramente raddoppiare o triplicare. Non ci resta di scoprire il bilanciamento che Konami utilizzerà tra queste ricompense. Nei vecchi titoli il guadagno delle monete in-game è sempre stato molto buono, tramite Matchday, completando sfide vs Com e loggando semplicemente all’interno del gioco.
Attraverso l’annuncio di eFootball, la stessa Konami ha assicurato di supportare e rilasciare regolarmente nuovi contenuti e modalità di gioco dopo il lancio. Questa frase è molto importante, poiché negli ultimi anni la modalità MyClub ha fatto passi avanti a livello di intrattenimento, ma non ha mai saputo tenere alto l’interesse a lungo termine, pubblicando ripetitivamente le stesse carte dei giocatori leggendari o iconici e non pubblicando sfide “nuove”. Insomma, al momento, sembra quasi che eFootball, al lancio, sia una versione più estesa e a supporto continuo di quello che è stato PES LITE negli ultimi anni.
E’ giusto fare un’ultima considerazione: rendere un titolo calcistico free-to-play può sembrare una mossa rischiosa, ma anche saggia e corretta verso gli utenti, poiché far pagare i consumatori ogni anno per un contenuto “copia-incolla” dell’anno precedente non fidelizza, anzi fa infuriare e abbandonare il supporto al gioco. Seguendo questo ragionamento, ogni utente è libero di acquistare i contenuti che ritiene più opportuni per la propria esperienza video ludica, fermo restando che ci sia una buona varietà di contenuti.
Konami, ora la palla viene passata a te.
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