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Rise of the Ronin | Recensione

Team Ninja nel corso di questi anni ci ha deliziato con l’uscita di diversi action RPG dallo stampo hardcore, i cosiddetti souls-like, diventando un punto di riferimento del settore. Basti pensare al serie Nioh e al più recente WoLong, ma se andiamo indietro nel passato, la software house nipponica ha prodotto la tanto fantastica, quanto bastardissima, serie Ninja Gaiden.

Insomma di esperienza nel genere action ce n’é sempre stata ma quella che è a tutti gli effetti una nuova sfida per Team Ninja è l’open world, che per la prima volta vedremo all’interno dell’esclusiva PlayStation 5: Rise of the Ronin.

Infatti, grazie alla partnership con Sony, Team Ninja e Koei Tecmo pubblicano un titolo che per certi versi raccoglie tutta  l’esperienza accumulata in questi anni e la fonde con un mondo aperto pieno di missioni, combattimenti e collezionabili.

Dopo aver pubblicato la nostra anteprima, grazie ad un codice review fornitoci da PlayStation Italia, ora ci addentreremo più nel profondo di Rise of the Ronin, come fossimo un samurai che affonda la katana nella carne del proprio avversario. Seguiteci, dunque, nella nostra recensione…vi promettiamo che non verrete feriti!.

CAMBIAMENTO NEL PAESE DEL SOL LEVANTE

Rise of the Ronin si svolge durante il periodo storico denominato “Bakumatsu” (1853-1867), che segnò la fine del periodo Edo (1603-1867) in Giappone, facendo crollare gradualmente il sistema feudale che aveva governato l’arcipelago dal 1603, sotto la dinastia dei Tokugawa, interrompendo così la regola dell’«isolamento» (sakoku) posta dalla prima metà del Seicento.

All’interno di questo scenario si pone il protagonista, un giovane guerriero che impugna le armi nella lotta contro il dominio occidentale, mentre le Navi Nere arrivano a turbare la pace in Giappone. Il sistema politico del Paese è in subbuglio, grazie al dominio dello shogunato Tokugawa, e con le oscure alleanze che si stanno creando, il compito del samurai senza padrone è quello di infiltrarsi nelle alte sfere del sistema politico e colpire il cuore della corruzione.

Al suo fianco c’è la Lama gemella, una compagna d’armi che fin da piccola è stata cresciuta ed addestrata insieme al protagonista con l’unico scopo di rovesciare lo shogunato ed allontanare gli occidentali. Insieme, le due Lame, saliranno a bordo di una delle Navi Nere dell’Occidente per rubare un documento che minaccia la pace in Giappone. Così facendo scateneranno l’ira dello storico Commodoro Matthew Perry, che li attaccherà ferocemente e li separerà.

Quello che segue è una disperata ricerca di ricongiungimento con la propria Lama gemella, in un viaggio duro e solitario attraverso il cuore del Giappone, come ronin. Naturalmente, questo significa che la sua missione sarà piena di deviazioni, tra cui la liberazione dei villaggi dal dominio dei furfanti e la risoluzione di ogni piccolo problema sul proprio cammino.

I paragoni con il recente successo di Ghost of Tsushima hanno accompagnato Rise of the Ronin fin dal suo lancio, con la convinzione che i due giochi seguissero percorsi simili. Tuttavia sebbene ci sia qualche similitudine, lo stacco tra queste due esclusive PlayStation è abbastanza netto. Mentre Ghost of Tsushima era più incentrato sull’esplorazione all’interno di uno splendido mondo governato da una politica insulare, Rise of the Ronin è molto più incentrato sulla storia e sull’esplorazione dell’influenza negativa dell’occidente nel 1800. Si tratta di un gioco che vuole scavare a fondo in un periodo di trasformazione del Giappone: l’estinzione dei samurai e i cambiamenti che hanno rimodellato la società e la cultura del paese del Sol Levante.

COMBATTIMENTO DINAMICO

Sin dalle prime battute di Rise of the Ronin si percepisce libertà di azione, come ad esempio quando vi viene chiesto di scegliere le vostre origini di combattimento. Qualunque decisione si prenda, si ottiene un leggero aumento di uno dei quattro attributi del gioco: Forza, Destrezza, Fascino ed Intelletto. A seguito di questa scelta verrà determinata l’abilità speciale con cui si inizia a giocare come, ad esempio,  la capacità di deviare frecce e proiettili o l’attitudine a ingannare le persone durante le conversazioni. Da qui il gioco consiglia i tipi di armi da utilizzare, ma si è liberi di scegliere l’accoppiata che più ci aggrada: dalla classica combinazione di katana e odachi, al mix completamente inusuale di baionetta e lancia.

Ogni tipo di arma è diverso, ma il combattimento di Rise of the Ronin si basa sulla parata e sulla gestione della resistenza, indipendentemente dalla scelta. La resistenza è nota come Ki e determina il modo in cui voi e i vostri nemici potete agire. Attaccare, bloccare e schivare prosciugano il contatore della stamina, ma come in Nioh, toccando R1 alla fine di un attacco si recupera parte del Ki perso. Se la barra della vostra resistenza è completamente esaurita, la posizione del ronin si romperà e rimarrà in un breve periodo di vulnerabilità. Lo stesso vale per gli avversari, quindi il modo migliore per uscirne vittoriosi è prosciugare il Ki del nemico prima di finirlo con un potente Colpo Critico, spegnendo la sua vita con un’esplosione di sangue e arti mancanti.

Per ottenere questo magnifico spargimento di sangue nemico, è fondamentale adottare la tecnica del Contrattacco un metodo di parata che devia e neutralizza gli attacchi del rivale e che, se lo si usa con il giusto tempismo, fa ottenere la rottura del suo Ki facendolo cadere temporaneamente nel panico. In questo modo si apre per voi una finestra di opportunità per punire il nemico con una raffica di colpi offensivi che preferibilmente vi vedrà utilizzare una delle vostre Abilità Marziali (attacchi speciali in grado di infliggere danni significativi al Ki). Mettere fuori gioco un nemico con un Contrattacco ben assestato è incredibilmente soddisfacente: la scintilla creata dallo scontro acciaio contro acciaio offre un’euforia visiva e sonora ineguagliabile, prima di concludersi con una macabra e sanguinosa combo finale. A onor del vero, con questo tipo di implementazione, abbiamo rivisto un po’ la meccanica di parata usata da From Software in Sekiro,

I combattimenti non si limitano a questo: sono disponibili armi da fuoco a lungo raggio, diverse posizioni di combattimento che si adattano a specifiche armi nemiche, un rampino che può lanciare oggetti, abilità marziali nemiche da affrontare e molto altro ancora. Tuttavia, il punto cruciale di ogni battaglia consiste nello studiare e imparare pazientemente i modelli dei nemici, anche se questo significa morire qualche volta. Questo potrebbe sembrare l’etica di combattimento di molti Soulslike, ma Rise of the Ronin si discosta da questo percorso pur mantenendo alcuni elementi familiari del genere.

Quando si muore, ad esempio, si perde una valuta nota come Karma, che si può recuperare uccidendo il nemico che vi ha ucciso. Consegnando il Karma a un banner simile a un falò, è possibile convertirlo in punti abilità per potenziare il personaggio. Si tratta di un’operazione normale, ma Rise of the Ronin si differenzia da Nioh per la presenza di XP regolari che non possono essere persi. Per via di questo cambiamento, si può ancora entrare in battaglia con un pizzico di trepidazione, ma morire non impedisce completamente la progressione del personaggio. Se a ciò si aggiungono tre livelli di difficoltà distinti a cui si può passare in qualsiasi momento, oltre a nemici temibili che rimangono morti dopo essere stati sconfitti, Rise of the Ronin è un gioco di Team Ninja molto più accessibile. È ancora un’esperienza punitiva e impegnativa per chi lo desidera, ma almeno ora ci sono delle opzioni.

Infatti, oltre a scegliere le armi di partenza, che determineranno in larga misura il vostro stile di gioco principale, durante l’esplorazione del mondo di Rise of the Ronin vi verrà spesso data la possibilità di scegliere come giocare. Potrete essere un guerriero spavaldo, affrontando i nemici a viso aperto, oppure scegliere un approccio furtivo, sfruttando l’ambiente circostante per avvicinarvi di soppiatto ai vostri nemici e assassinarli silenziosamente. Anche le armi a distanza sono un’opzione, con tutto ciò che è a disposizione, dai fucili agli shuriken. È presente anche una serie di strumenti aggiuntivi che possono essere utilizzati per distrarre o disorientare i nemici, o semplicemente per fuggire in caso di necessità.

Quando iniziate il gioco, vi accorgerete di aver creato due personaggi, due Lame gemelle. Ciò significa che i due personaggi lavorano essenzialmente come un’unica persona. Sebbene durante l’apertura di Rise of the Ronin si verifichi un evento sfortunato che mette in discussione lo status di una delle Lame, scoprirete rapidamente che incontrerete altri guerrieri nel mondo disposti ad affiancarvi, come ad esempio Ryoma Sakamoto.

La buona notizia è che potrete passare dal vostro personaggio al suo compagno in qualsiasi momento durante la battaglia. I giocatori più accorti vorranno fare uso di questa funzione spesso, poiché i personaggi avranno abilità e capacità diverse, alcune delle quali sono più efficaci contro alcuni nemici rispetto ad altri. Potrebbe anche essere utile cambiare personaggio semplicemente perché uno è in una posizione più vantaggiosa dell’altro, ad esempio sferrare un attacco alle spalle mentre l’attenzione è rivolta all’altro personaggio.

IL PRIMO OPEN WORLD DI TEAM NINJA

A questo proposito, l’ambientazione open-world consente di affrontare il gioco in vari modi: ci sono missioni secondarie e combattimenti opzionali da portare avanti, con la possibilità di liberare le città dai banditi o semplicemente di trovare e accarezzare più gatti possibili.

Le tre città principali del open world sono: Yokohama, Edo e Kyoto circondate ed intervallate tra loro da zone rurali e da piccoli villaggi da liberare ed esplorare. Per accedere alle varie zone della mappa, bisognerà liberare dai banditi i villaggi e le aree sottoposte alla loro occupazione, una volta fatto ciò si potrà accedere all’esplorazione della zona dove ci troviamo ed avere accesso ai Santuari e ai punti di interesse che ci ricompenseranno con punti esperienza.

Il sistema di viaggio rapido in Rise of the Ronin è piuttosto semplice e diventa accessibile non appena i giocatori raggiungono la sezione open world dopo il tutorial. Il tutto avviene tramite degli stendardi sparsi in tutto il mondo, contrassegnati da una X bianca sulla mappa. Quando un giocatore ne trova uno e lo solleva, diventa un punto di viaggio rapido. Per utilizzarlo da quel momento in poi, basterà passare il cursore su di esso nella mappa e premere il tasto X del controller PS5, per essere portati direttamente lì. Alcuni Stendardi devono essere guadagnati, se i nemici nell’area causano un problema di “ordine pubblico”. In questo caso, lo Stendardo dell’Orlo Velato non potrà essere innalzato finché i nemici nelle vicinanze non saranno stati eliminati (saranno contrassegnati sulla mappa da un punto rosso).

Se non c’è un punto di viaggio rapido attivo dove si vuole andare, la seconda opzione migliore è usare il cavallo, che è dotato di una funzione di corsa automatica: passare il cursore sul luogo in cui si vuole andare nella mappa, premere L2 e selezionare “Imposta destinazione corsa automatica”. Il cavallo inizierà a percorrere automaticamente sentieri e strade verso quel punto.

Uscendo ulteriormente dalla propria zona di comfort, Team Ninja ha anche aggiunto una dimensione verticale al gioco, consentendo ai giocatori di arrampicarsi su edifici e strutture o di salire rapidamente con un rampino. Non solo, il gioco ha anche una dimensione aerea, fornendo al protagonista un prototipo di aliante in modo da poter volare da un punto ad un altro, utile anche per infiltrarsi nei luoghi delle missioni…anche perché nel Giappone feudale, nessuno si aspetta che un samurai arrivi dall’alto.

Come accennato in precedenza, Rise of the Ronin ha alcuni collegamenti con Nioh. Un altro di questi è il bottino. Nel corso della vostra avventura, troverete molte opportunità per scoprire nuove armi, equipaggiamenti e numerosi altri tipi di oggetti. Fortunatamente, il gioco è stato molto ridimensionato rispetto a Nioh, quindi i nemici non esploderanno come pignatte piene di oggetti.

Il gioco offre tre modalità grafiche: prestazioni, grafica e ray tracing, con la modalità prestazioni che fornisce un’esperienza costante di 60 fotogrammi al secondo. In fase di recensione abbiamo utilizzato l’aggiornamento 1.001.001. Con la versione successiva (1.001.002) che è stata rilasciata ieri, abbiamo notato che alcuni bug grafici presenti nella prima versione sono stati corretti solo in parte. A livello globale la grafica di Rise of the Ronin non raggiunge la qualità di Ghost of Tsushima o Horizon Forbidden West, tuttavia scorrazzare tra le campagne del Giappone o per i tetti delle città, è stato piacevole anche per i nostri occhi.

8.5
Riassunto

Rise of the Ronin è il primo open world targato Team Ninja, che cerca di elevare la sua formula di action RPG su di un nuovo livello. In questa nuova produzione non ci saranno Oni o mostri da eliminare, ma uno scenario di scontri tra gli ormai ex samurai contrari alle decisioni dello shogunato Tokugawa e gli occidentali provenienti dagli Stati Uniti, che vorranno entrare a tutti gli effetti nel commercio e nella vita del popolo nipponico. All’interno di questa epoca di transizione storica, denominata Bakkumatsu, si erge il protagonista del gioco, un ronin, che si metterà alla ricerca della propria lama gemella, una compagna d’armi con cui si è addestrato sin dall’infanzia, creduta morta. Il mondo aperto creato da Team Ninja offrirà tanti elementi di esplorazione, missioni con scelte decisionali multiple e collezionabili da raccogliere. Ma il fulcro del gioco rimane il sistema di combattimento, Rise of the Ronin non premia minimamente il button-mashing, ma garantisce un combattimento fluido ed elegante, che vi farà focalizzare sulla deviazione e contrattacco, necessari per sopravvivere. Sebbene la grafica non sia paragonabile ad altri titoli first-party di Sony, Rise of the Ronin vi catturerà con il suo gameplay sopraffino e l’accuratezza storica del Giappone di metà ‘800.

Pro
Un sistema di combattimento sublime e ben bilanciato Open world che offre tanti approcci: azione, stealth e verticalità L'implementazione degli alleati funziona
Contro
Alcune missioni possono sembrare ripetitive Graficamente non all'altezza di altre produzioni su PS5 Certi dialoghi con i personaggi secondari sono poveri e scontati
  • Concept & Trama9
  • Gameplay 9
  • Comparto Artistico8
  • Comparto Tecnico 8
Scritto da
Matteo "bovo88" Bovolenta

Appassionato di videogiochi e console di ogni tipo, tecnologia ed informatica. Amante dei manga ed anime giapponesi, e della cultura nipponica in generale. Ha iniziato a videogiocare molto giovane prima con SNES e Game Boy, per poi passare a PlayStation. Da allora ogni genere di gioco lo ha sempre affascinato. Gli piace informarsi e tenere informati su questo fantastico mondo virtuale.

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