Dopo anni di oblio, di rimaneggiamenti, di reboot e di inclusione in serie completamente estranee alla sua natura come Skylanders, il draghetto viola più famoso della storia dei videogiochi è pronto a fare il suo trionfale ritorno sulle scene. A novembre, Toys for Bob e Activision rilasceranno l’attesissima Spyro Reignited Trilogy, la raccolta contenente i remake dell’intera trilogia originale ad opera di Insomniac Games, all’epoca un’esclusiva della prima PlayStation. Quale miglior occasione se non questa per riesumare una delle più longeve rubriche del nostro sito e proporvi una raccolta di curiosità sull’amatissimo Spyro? Vi elencheremo 10 cose che (forse) ancora non sapete sul personaggio e sui suoi celebri giochi, dunque: buona lettura (o buona visione, se volete vedere il nostro video allegato)!
PETE, IL DRAGO VERDE
Tutti conosciamo perfettamente l’aspetto e il nome di Spyro, un piccolo e simpatico drago delle Terre dei Draghi dalle scaglie violacee. Non tutti sanno però che Insomniac Games, in principio, aveva pensato a ben altro. Il nome originale del personaggio era infatti Pete, ed era stato concepito come un drago di colore verde. Peccato che, al momento dell’inizio dello sviluppo del gioco, gli sviluppatori si resero conto che la vasta presenza di terreni erbosi impediva un netto riconoscimento del protagonista, che si ritrovava ad essere verde su uno sfondo prevalentemente verde. Dunque, si cambia tutto, dal nome (in seconda battura Pyro, e solo successivamente Spyro) al colore, che diventa viola.
ISPIRATO AI FILM
Non molti sanno che vari livelli dei giochi originali di Spyro sono ispirati a grandi film. Le architetture di Cliff Town, ad esempio, sono ispirate ai film di Star Wars. Il Mondo dei Domatori, sempre nel primo Spyro the Dragon, è invece ispirato ad Apocalypse Now. Sono inoltre presenti altri riferimenti ad opere popolari, come Indiana Jones.
IL DRAGO INNAMORATO
Ci fu spazio anche per l’amore, in una delle tante storie dedicate a Spyro. Nella trilogia di Legend of Spyro, che aprì i battenti dopo l’insuccesso di Spyro: A Hero’s Tail e che rivoluzionò la serie, Spyro è infatti innamorato di Cynder, una giovane dragonessa con la quale inizierà una relazione al termine dell’eliminazione di Malefor, il supercattivone di turno. Avranno vissuto felici e contenti? Forse, perché dopo la conclusione della trilogia Spyro venne di nuovo rivoluzionato e gettato nella mischia degli Skylanders.
UNA PLANATA…SCIENTIFICA
Spyro non sa volare, ma possiede l’abilità di planare, il che gli permette di raggiungere aree altrimenti inaccessibili per un personaggio incapace di farlo. Non molti sanno che Insomniac Games, per sviluppare una planata il più realistica possibile, si affidò ad uno scienziato della NASA specializzato nel lancio dei missili. Questo scienziato spiegò il suo allenamento e i trucchi del controllo in volo, il che ispirò appunto la planata che tutti conosciamo.
L’INCONTRO CON CRASH BANDICOOT
Nel corso di un crossover su GameBoy, due delle più grandi icone della prima PlayStation si incontrarono per salvare insieme il mondo. Spyro e Crash Bandicoot furono infatti protagonisti dei due titoli della serie Fusion, nella quale i due unirono le loro forze per contrastare le più grandi nemesi: Ripto e il dr. Neo Cortex. Sarà proprio Spyro ad occuparsi dello scienziato, mentre Crash se la vedrà con il villain di Spyro 2: Ripto’s Rage e Spyro: Enter the Dragonfly.
OLTRE 100
La trilogia originale di Spyro non è solamente un grande esempio di platform 3D di qualità, ma anche di quantità. Insieme, i tre giochi contengono oltre 100 livelli da completare, numeri che i principali rivali dell’epoca sullo stesso modello, come Super Mario 64 e Banjo-Kazooie, si immaginavano solamente.
UN DESTINO SIMILE A QUELLO DI CRASH
Spyro non ha condiviso con Crash Bandicoot lo status di icona dei platform e la serie Fusion, ma anche un triste destino. Certo, i giochi usciti dopo l’abbandono di Insomniac Games, che su PS2 si dedicò a Ratchet & Clank, sono generalmente superiori di qualità a quelli del marsupiale arancione, ma il declino del draghetto viola iniziò proprio col quarto capitolo della serie, che ne affossò la popolarità e iniziò, proprio come per Crash, una serie di continui cambi di sviluppatori all’opera sull’IP. Enter the Dragonfly fu una specie di disastro, A Hero’s Tail non riuscì, nonostante ottime intuizioni, a risollevare le sorti. Stessa cosa dicasi per la trilogia reboot The Legend of Spyro, con il risultato che il draghetto, che godeva ancora di una discreta popolarità, venne sfruttato per lanciare il nuovo franchise di Skylanders ad opera di Toys for Bob. Gli stessi sviluppatori, che dopo diversi anni di successi si sono visti chiudere la serie, sono stati incaricati da Activision di restaurare la trilogia classica. L’operazione avrà successo?
IL DRAGO ADULTO
Torniamo a parlare del concept originale di Spyro. Vi abbiamo già detto che in origine il personaggio si chiamava Pete, che risultava essere di colore verde. C’è però un altro dettaglio, che venne modificato solamente a sviluppo iniziato e che modificò radicalmente il protagonista: Spyro era infatti in origine un drago adulto. Gli sviluppatori cambiarono però idea pensando al target principale del gioco, i bambini, che avrebbero accolto molto più facilmente un draghetto giovane e ribelle rispetto al concept iniziale.
LA NEMESI
Nel corso delle sue avventure, Spyro ha affrontato moltissimi nemici, alcuni dei quali in più occasioni: Gnasty Gnorc, la Maga, Malefor e così via. La sua nemesi è però certamente Ripto, un fastidioso essere malvagio di colore rosso che ritroviamo più volte nella storia del draghetto. Vi siete mai chiesti da cosa deriva il suo nome? Ebbene, il nome Ripto venne scelto dagli sviluppatori a causa del logo giapponese di Spyro. Il logo orientale del gioco riporta infatti una dicitura molto particolare che assomiglia ad una parola dai caratteri occidentali, e che se letta risulta essere proprio la parola Ripto. Insomma, Spyro e Ripto non possono fare a meno l’uno dell’altro…
UN COMPOSITORE SPECIALE
Stewart Copeland, dei The Police, compose l’intera colonna sonora della trilogia originale con amore e dedizione, provando e riprovando ogni livello più volte per capire se la musica si adattasse. Se avete amato i brani di Copeland, sarete sicuramente felici di sapere che il compositore tornerà anche nella Reignited Trilogy. Del resto, squadra che vince non si cambia…
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