Dopo aver sviscerato tutta la potenziale offerta dei Sony Worldwide Studios e ciò che ci aspettiamo di trovare al varco con PlayStation 5, viene ora il momento di parlare di Microsoft e dei suoi Xbox Games Studios. Dopo anni di politiche indecifrabili sotto il profilo del supporto al marchio – Fable Legends cancellato a lavori praticamente terminati, Scalebound eclissato con conseguente insurrezione popolare – e i cui successi nel campo degli AAA si contano sulle dita di una mano o quasi, il colosso di Redmond ha cambiato rotta. Sony primeggia grazie alle esclusive? E allora ecco che Phil Spencer mette mani al portafogli e acquisisce una lunga schiera di software house, oggi tutte, o quasi, impegnate per proporre grandi titoli su Xbox Series X.
Tra veterani e nomi invece più contenuti ma che possono riservare sorprese, andremo alla scoperta degli Xbox Game Studios e di quello che potrebbe essere un futuro molto ricco per la prossima console di casa Microsoft, attesa per fine anno per lo scontro con PS5.
LE NUOVE LEVE
E che leve, aggiungiamo, perché alcuni dei nuovi entrati a far parte degli Xbox Game Studios sono dei veri e propri veterani del settore che hanno alle spalle celebri e apprezzatissimi videogiochi. È il caso, ad esempio, di Ninja Theory, l’acquisizione che forse ha fatto più scalpore per Microsoft, che ha già svelato quale sarà il suo titolo di debutto sulla next-gen. Dopo il lancio di Bleeding Edge, hero brawler disponibile da marzo su Xbox One e PC ma che a dire il vero non ci ha certo entusiasmato, Ninja Theory è ora pienamente al lavoro su Hellblade II: Senua’s Saga, sequel di uno dei videogiochi inediti più apprezzati della corrente generazione. La capacità, a questi ragazzi, certo non manca, e forse la possibilità di tornare nel loro ramo di competenza principale potrà far dimenticare il piccolo scivolone di Bleeding Edge, sul quale comunque continuiamo a nutrire speranze. Il supporto deve continuare, se il gioco vuole sopravvivere anche su Xbox Series X.
Fiducia alle stelle anche per quanto riguarda Obsidian Entertainment, altra aggiunta agli Xbox Game Studios che ha fatto scalpore. I creatori di Fallout: New Vegas sono considerati quasi dei maestri nel campo dei GDR open world, e proprio qui Microsoft ha voluto investire, vogliosa evidentemente di vedere cosa Obsidian riuscirà a fare con a disposizione budget molto più grandi di quanto abbiano visto fino a oggi. Il buon The Outer Worlds, ad esempio, è stata la conferma che questi ragazzi ci sanno fare, ma che probabilmente manca sempre qualcosa per compiere il grande balzo. Xbox Series X potrebbe essere questa occasione. Non dimentichiamoci ovviamente che in estate sarà anche la volta della prima nuova IP di Obsidian per Microsoft, il survival Grounded, che ha però tutta l’aria di essere un progetto minore rispetto a ciò che davvero ci aspettiamo da loro in futuro.
Nel ritrovato amore per la serie RTS, inoltre, non possiamo non ricordare World’s Edge, uno studio relativamente recente che si occuperà interamente di Age of Empires. In questo caso, si parla principalmente del mondo PC: dopo le Definitive Edition dei primi due capitoli, siamo in attesa dello stesso trattamento per il terzo, prima di mettere finalmente le mani su Age of Empires IV. Non è da escludere comunque che Microsoft voglia proporre il gioco anche su console, del resto il supporto a mouse e tastiera ormai è conclamato anche su Xbox One.
Molto più indecifrabile è invece il futuro dei più recenti studi entrati a far parte della scuderia Xbox. Pensiamo a Undead Labs, ad esempio, che in questo momento si stanno occupando di State of Decay 2. Il gioco continuerà a essere supportato su Xbox Series X, o gli sviluppatori stanno preparando un capitolo nuovo di zecca, o addirittura un’IP completamente inedita? L’indecisione riguarda ovviamente anche altri studi che non hanno ancora svelato le loro carte, come Compulsion Games, la cui capacità di dar vita a titoli molto curiosi è però ben nota, e Double Fine Productions, la compagnia fondata da Tim Schafer. Questo studio è stato acquisito da Microsoft lo scorso anno, quando lo sviluppo di Psychonauts 2 non era ancora stato completato: il gioco, che potrebbe arrivare quest’anno, sarà lanciato come previsto anche su altre piattaforme, dopodiché Double Fine passerà a occuparsi interamente di progetti per Microsoft. Discorso simile per InXile Entertainment, attualmente al lavoro sul multipiattaforma Wasteland 3 ma che sono già entrati a far parte degli Xbox Game Studios, e dunque la next-gen attende anche loro, prima o poi.
Silenzio radio, invece, dalle parti di The Initiative. Questo è senza ombra di dubbio lo studio più misterioso e sul quale probabilmente Microsoft ripone le maggiori speranze, tra i nuovi arrivati. Fondato nel 2018 a Santa Monica e guidato dall’ex-Crystal Dynamics Darrell Gallagher, The Initiative ha raccolto nel corso dei mesi e degli anni personalità di spicco del mondo dei videogiochi, come il director dell’ottimo Sunset Overdrive. Non sappiamo di preciso a cosa stia lavorando, certo, ma possiamo intuire che il colosso di Redmond ha aspettative incredibili per questo team: si parla di un progetto first party AAAA, con un budget astronomico. Nelle ultime ore, addirittura, si è tornato a parlare di un clamoroso e imponente ritorno di Perfect Dark, proprio ad opera di The Initiative. Inutile dire che speriamo che questo rumor si riveli vero.
VETERANI MICROSOFT
Togliamoci subito di dosso i veterani di Xbox Game Studios sui quali non ci sono dubbi: Mojang e 343 Industries. I creatori del fenomeno del secolo, Minecraft, stanno per lanciare il primo dungeon crawler spin-off del gioco principale, e nelle ultime settimane hanno già iniziato a mostrare come evolverà questo piccolo capolavoro con la potenza di Xbox Series X e il ray tracing implementato, segno che il suporto al gioco continuerà anche per i prossimi anni. Forse non è il passo avanti che alcuni giocatori si aspettavano, ma l’universo di Minecraft ancora oggi è un elemento troppo importante per Microsoft stessa.
Per quanto riguarda i ragazzi di 343 Industries, invece, già sappiamo su cosa sono impegnati, ed è probabile che lo saranno per tanti anni: Halo Infinite. Dopo un buon quarto capitolo e un invece non indimenticabile Halo 5, la serie più famosa del marchio Xbox si reinventa, e 343 Industries, che vuole scrollarsi di dosso le critiche e scacciare l’ancora oggi pesante fantasma di Bungie, ha forse trovato la via giusta per far compiere al franchise il grande passo. Presentato all’E3 2018, il gioco arriverà probabilmente – il condizionale è d’obbligo, vista l’emergenza Coronavirus che sta facendo ritardare alcune grandi produzioni – al lancio di Xbox Series X, e per Microsoft è senza ombra di dubbio la killer app della sua prossima console. Le aspettative, del resto, sono altissime: gli sviluppatori affermano che Halo Infinite girerà sul miglior engine di gioco mai creato, e i giocatori sono quindi già pronti a slogarsi la mascella di fronte a ciò che vedranno, anche se ad oggi abbiamo poco materiale tangibile. In ogni caso, Halo Infinite è un progetto a lungo termine come supporto, e questo terrà quindi occupato 343 Industries per parecchi anni.
Coloro che si trovano invece nel limbo dell’indecisione, al momento, sono The Coalition e Turn 10, ma per entrambe non dovrebbero esserci troppe sorprese. La software house che ha ereditato da Epic Games lo sviluppo della serie Gears of War, si è presa una grande rivincita con il quinto capitolo della serie principale, che lo scorso autunno ha sorpreso i giocatori. Una formula che continua a guardare al glorioso passato di Gears ma che si affaccia al futuro, quello stesso futuro che un giorno troveremo in Gears 6. A tal proposito, difficile dire con sicurezza cosa stia facendo oggi The Coalition. Tenendo sempre ben presente che Microsoft potrebbe aver commissionato anche una nuova IP (ma questo non lo potremo mai sapere fino a che non ci sarà un annuncio) l’impressione è che la software house continuerà a occuparsi di questa serie, sulla quale ormai hanno dimostrato di avere ottima dimestichezza – più di quanta 343 ne abbia dimostrata su Halo, permetteteci di dirlo. Il supporto di Gears 5 continuerà ancora per un po’, ma possiamo supporre che intorno al tardo 2022 potremmo avere tra le mani il già atteso Gears 6.
Nonostante non ne abbiamo ancora la certezza, ci sono ottime probabilità che Turn 10 continuerà a occuparsi del brand di Forza. Del resto, i ragazzi di Playground dovrebbero essere stati dirottati su altri lidi, ma ne parleremo tra poco. Forza Motorsport, il miglior simulativo in circolazione, ha avuto l’ardire di superare mostri sacri come Gran Turismo, e l’ottavo capitolo della serie principale è certamente in sviluppo, per mostrare tutta la potenza di Xbox Series X nel campo dei racing game. Non è da escludere, inoltre, che Forza Motorsport 8 potrà essere proprio uno dei titoli di lancio della prossima console di casa Microsoft, in linea con quella che è la tradizionale cadenza biennale del franchise – rotta in verità nel 2019, ma comprensibilmente visto l’arrivo della next-gen.
E parliamo ora proprio di Playground Games, da non molto parte degli Xbox Games Studios ma che storicamente ha sempre lavorato con Microsoft – un po’ come Insomniac Games e Sony, se ci pensate il caso in effetti è molto simile. Lo studio di Leamington, fondato nel 2009 da alcuni esperti del settore, ha sempre lavorato a stretto contatto con Turn 10 e Redmond per lo sviluppo della serie Forza Horizon, lo spin-off della serie madre di Forza che ha riscosso un ottimo successo e che conta oggi quattro capitoli. Le indiscrezioni che si rincorrono però da più di un anno, però, puntano il dito verso una direzione completamente diversa per Playground: Microsoft avrebbe infatti commissionato alla software house britannica il rilancio di Fable, con un quarto capitolo o un reboot. La serie GDR fantasy, in effetti, conta ancora tantissimi fan, ed è davvero strano che Microsoft l’abbia abbandonata senza troppe spiegazioni nel 2016 quando cancellò il capitolo Legends all’epoca già in fase di beta e chiuse Lionhead Studios senza troppi complimenti. Un ritorno di Fable in grande stile potrebbe rappresentare non solo la consacrazione di Playground, ma anche un illustre esponente per diversificare e arricchire la line-up di Xbox.
Resta da snocciolare uno dei nomi più grandi del parco studi di Xbox – e anche il più talentuoso, a detta di chi scrive – ossia Rare. Premettendo che il supporto al già ottimo Sea of Thieves, protagonista di un lancio molto discusso ma che ha saputo migliorare notevolmente nel tempo, continuerà, abbiamo già avuto un assaggio del primo progetto next-gen dei creatori di Banjo-Kazooie e Conker, dal titolo Everwild. Sappiamo ben poco su questa nuova IP, se non che sarà contraddista dal classico stile cartoon di Rare e che metterà al centro il legame tra uomo e natura, forse messo in pericolo da una qualche forza oscura. Una metafora del presente? Forse, ma a oggi abbiamo tra le mani solamente il reveal trailer di pochi secondi, che preannuncia anche la possibilità di giocare in multiplayer. Grande attesa per Everwild, tuttavia non possiamo che esprimere il nostro rammarico nel vedere che alcune storiche IP di Rare, di cui sopra, appaiono ancora oggi dimenticate in casa Microsoft. Chissà, forse la moda del remake colpirà anche Redmond, prima o poi. Noi ci speriamo.
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