Se XDefiant potrà davvero insinuare lo strapotere di Call of Duty, è tutto da vedere. Anzi, potremmo già azzardare che lo sparatutto di Activision non sarà toccato da questo nuovo titolo, se non in minima parte. Del resto, non ci sono più riusciti serie storiche come Battlefield o sorprese come Titanfall, dunque perché dovrebbe farcela un’IP sconosciuta di Ubisoft?
Eppure, XDefiant, che finalmente, dalla open beta lanciata alla fine di giugno su console e PC, abbiamo potuto provare dopo una certa attesa e genuina curiosità, sembra essere davvero una splendida risposta a Call of Duty. Una splendida risposta che inoltre richiama alla mente il glorioso passato di COD, ancor prima che Activision spingesse sulla deriva futuristica nel 2014 e rivoluzionasse poi il brand nel 2019. Tutto frutto di un caso? Macché.
Alla guida di XDefiant, sviluppato da quell’Ubisoft San Francisco che si trova di fronte al suo primo vero grande progetto (senza nulla togliere a South Park: Scontri di-retti, ovviamente), c’è infatti Mark Rubin. Questo nome vi dice nulla? Se siete appassionati dell’epoca del boom degli sparatutto in prima persona, dovrebbe. Rubin è stato infatti il produttore esecutivo di Infinity Ward fino al 2015, lavorando alla realizzazione di molti videogiochi della serie di Call of Duty. Con il suo enorme bagaglio d’esperienza, Ubisoft puntava proprio a quello che si è concretizzato nella nuova beta da noi provata: un gioco fresco, anche se dal sapore antico.
Non che XDefiant voglia porsi in diretta competizione con l’immenso rivale, nossignore. Lo stesso Rubin lo ha chiarito più volte negli ultimi giorni, anche se, lasciatecelo dire, appaiono più dichiarazioni di facciata che vere e proprie intenzioni. Del resto, XDefiant potrà vantare anche una modalità di accesso molto più semplice, essendo un free to play a differenza del franchise di Activision. Inoltre, la struttura stessa del gioco e le sue componenti, dal semplice design delle mappe al feeling delle armi, richiamano chiaramente ciò che Call of Duty è stato in passato, prima delle svolte che hanno reinventato, chi nel bene e chi nel male, la serie.
Muoversi e sparare nelle arene di XDefiant, dopo aver preso un po’ di dimestichezza con il titolo, è un piacere. I movimenti, ad esempio, sono rapidi ma non eccessivi, cosa che il reboot di Modern Warfare nel 2019 ha accentuato tantissimo, permettendo dunque al giocatore di intraprendere azioni di un certo tipo senza cadere troppo nella frustrazione. Un tocco di skill serve, questo sì. Il fatto di aver adottato un time to kill di gran lunga più elevato rispetto a quello di MW2, tanto per restare in tema di titoli attuali, porta XDefiant ad assumere contorni molto più permissivi in termini di studio del conflitto e risposta al fuoco nemico, cosa che Call of Duty ha abbandonato da anni. Con sommo dispiacere di molti.
E questi molti, in effetti, potrebbero trovare giovamento proprio nell’opera di Ubisoft, il cui debutto sul mercato dovrebbe avvenire entro la fine del 2023. Il comparto grafico si difende egregiamente, quello artistico è abbastanza superficiale, ma è abbastanza per l’obiettivo di mettere insieme alcuni franchise dell’azienda francese come Rainbow Six, Splinter Cell e The Division, facendo di XDefiant una sorta di Smash Bros sparatutto.
Ma quel che davvero importa, da questa prima prova, è che il gioco diverte. Diverte tanto, molto più di quanto ora si possa dire di Modern Warfare 2 dove oggi, parlando per esperienza personale, ogni partita è sul filo del rasoio, tesa, quasi nervosa – tutta colpa, passateci il termine, delle nuove politiche adottate da Activision, che probabilmente stanno dando i loro frutti se si guardano gli incassi. Per chi è cresciuto con gli sparatutto del periodo 2005-2010, però, questo titolo appare come una manna dal cielo, integrando tuttavia alcune novità più recenti.
Rispetto a Call of Duty, XDefiant non propone ad esempio le killstreak (neppure scorestreak), ma decide di ereditare una piacevole personalizzazione delle bocche da fuoco, molto Modern Warfare nel loro insieme, e portare abilità speciali e operatori. Non ci dilunghiamo troppo su questi dettagli, e non discuteremo di bilanciamenti o altro: sfortunatamente nelle poche ore di test non abbiamo potuto provare approfonditamente XDefiant nel suo insieme (le abilità non sono comunque sembrate elementi fondamentali), e abbiamo quindi deciso di concentrarci su aspetti più generali della produzione. Produzione che, se non si fosse capito, aveva la nostra curiosità, e ora ha anche la nostra attenzione.
Il vero problema, tuttavia, riguarda tutte le produzioni Ubisoft di questo stampo: XDefiant avrà un futuro?
Troppo spesso il colosso francese si è lanciato in progetti avveniristici (ricordiamo la dozzina di battle royale in sviluppo) che sono stati lanciati sul mercato e abbandonati nel giro di poche settimane, o addirittura cancellati prima ancora di arrivare. Roller Champions, Hyper Scape e Ghost Recon: Frontline sono solo alcuni esempi di questo caos. Se non altro, XDefiant potrebbe vantare da subito un bacino d’utenza estremamente interessato, specie con tutti gli utenti scontenti del nuovo corso di Call of Duty. Con Activision che potrebbe finalmente avere un briciolo di competizione, dopo più di un lustro di concorrenza inesistenza.
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