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Slay The Princess: The Pristine Cut | Recensione

Siamo pronti ad uccidere la principessa. Di nuovo.

O forse no?

Black Tabby Games e Serenity Forge tornano con Slay The Princess: The Pristine Cut, una nuova versione della già acclamata visual novel disponibile per PC dall’anno scorso. Ma che novità ci sono? Vale la pena avvicinarsi a questa avventura horror o rigiocarla, per chi già la conosce?

Scopriamolo nella nostra recensione priva di spoiler di Slay The Princess: The Pristine Cut.

Versione provata: PS5

Ringraziamo Tinsley PR per il codice review.

C’erano una volta… un eroe, una principessa e una capanna

Slay The Princess inizia sempre da una voce fuori campo, una capanna e un ordine: il Narratore ci impone di uccidere la principessa tenuta prigioniera all’interno del rifugio tra i boschi, oppure il mondo finirà. Non ci viene detto altro, ma a nostra disposizione avremo già tante opzioni di dialogo e azione differenti da far scorrere tramite la barra situata a destra dello schermo: ubbidiremo senza farci troppe domande? Gireremo sui tacchi e proveremo a scappare dalle responsabilità? Cercheremo di scoprire chi siamo noi, chi è la misteriosa fanciulla e per quale motivo il mondo dovrebbe finire a causa sua? Prenderemo un’arma per attaccare, o ci limiteremo ad avvicinarci a uno strano specchio? Mentiremo?

Non vi serve sapere altro della “trama” di Slay the Princess, anche perché, se vi raccontassimo di più, rischieremmo di rovinarvi tutto il divertimento. Il bello sta proprio nell’imprevedibilità di ciò che sta per accadere.

Il gameplay di Slay The Princess: The Pristine Cut è esattamente lo stesso del gioco originale. Tutto prosegue grazie alle numerose opzioni di dialogo e d’azione che vengono offerte al giocatore. Non sempre però le cose vanno come vorremmo: a volte ritroveremo le stesse opzioni viste e riviste, altre volte qualcosa di unico e inaspettato. Non dimentichiamo che da noi dipende la vita o la morte di una misteriosa fanciulla…

Slay The Princess è una visual novel da giocare e rigiocare

The Pristine Cut è, in sostanza, Slay The Princess sotto steroidi: non solo il titolo viene lanciato anche su console, ma questa sorta di DLC apporta diverse aggiunte all’avventura già conosciuta, rappresenta quindi un’uscita interessante anche per chi ha già giocato il titolo un annetto fa. Oltre ad espandere le routes già presenti, ne aggiunge 3 nuove, con nuove principesse, un nuovo finale, nuove illustrazioni e tracce musicali. Inoltre, The Pristine Cut offre nel menu principale una sorta di mappa di tutto ciò che è già stato scoperto e delle opzioni ancora inesplorate, dando degli indizi utili per sbloccare quello che manca. Basta giungere per la prima volta ai titoli di coda per usufruire di questa intelligente nuova feature.

Per chi se lo stesse chiedendo, sì, Slay the Princess è un titolo pensato per essere rigiocato più e più volte!

Il rosso è l’unico colore utilizzato per le illustrazioni per lo più in bianco e nero

To Slay or not to slay? Questo è il problema…

La visual novel sviluppata da Black Tabby Games richiede un paio d’ore per arrivare ai crediti finali per la prima volta, peccato che, giunti a quel punto, ci sarà ancora moltissimo da vedere. Basta infatti procedere con una nuova partita ed iniziare a esplorare le tante opzioni di azione e dialogo disponibili per giungere a scenari del tutto diversi. Ora che Slay The Princess è stato anche localizzato in italiano, risulta ancor più godibile nonostante i numerosi testi da analizzare. Sappiate che è normale sentirsi spaesati all’inizio, ma già alla seconda o terza partita avrete compreso la struttura ricorrente del gioco: è qui che la rigiocabilità del titolo mostra tutte le sue potenzialità.

Fin dai primi momenti, il Narratore vi metterà in guardia: la principessa è ambigua e tenterà di corrompervi

Lo stile di Slay The Princess consiste in semplici tavole in bianco e nero, abbozzi più o meno definiti di ambienti e personaggi, che talvolta si tingono di rosso sangue (l’unica nota di colore). I differenti font utilizzati caratterizzano creature e situazioni.

Il gioco è un curioso mix tra ironia e horror, con tocchi di gore sottolineati anche dal comparto audio che, nonostante il missaggio resti un po’ altalenante, riesce comunque a intrigare grazie a un buon doppiaggio e ad effetti eloquenti. Non mancano scricchiolii, fruscii, ruggiti, ossa che si spezzano e quant’altro. Insomma, non giocateci con i bambini piccoli, questa non è una favola.

Abbiamo apprezzato molto anche la funzione che permette di saltare rapidamente i dialoghi già visti, dopo qualche partita la ripetitività in alcuni frangenti è inevitabile.

Anche tralasciando i due estremi, cioè le routes dettate o dalla sete di sangue o dal desiderio di salvare a tutti i costi la principessa, restano ancora tante varianti da poter esplorare; soprattutto in questa nuova versione ampliata del videogioco originale, che dà anche ai veterani un buon pretesto per rivivere il tutto da capo, ancora e ancora.

7.8
Riassunto

Slay The Princess: The Pristine Cut porta la visual novel horror anche su console, ma non solo: grazie a nuove strade da esplorare e alla traduzione italiana dei testi, macinare partite su partite per sbloccare esiti inediti non è mai stato così soddisfacente. Questo originale titolo può durare tre ore, oppure molto di più. Uccidere o non uccidere? Indagare sulle misteriose voci che accompagnano l’eroe o limitarsi a eseguire gli ordini? Salvare la principessa o dare libero sfogo alla violenza? Sta al giocatore scegliere chi essere e chi diventare, e se non si è soddisfatti… basta selezionare “Nuova partita”!

Pro
Nuove routes e un nuovo finale La nuova feature che racchiude quanto visto e quanto ancora c'è da scoprire Ora localizzato anche in italiano
Contro
Il missaggio audio lascia ancora un po’ a desiderare Ripetitivo in alcuni frangenti, è inevitabile
  • Concept e Trama8
  • Gameplay7.5
  • Comparto artistico8
  • Comparto tecnico7.5
Scritto da
Chiara Ferrè

Ciao, sono Chiara. Cresciuta a pane, Harry Potter e Final Fantasy, ho da sempre una grande passione per la narrazione in tutte le sue forme. Cerco campi di battaglia, magici cappelli, lucertoloni volanti. Ho una penna e non ho paura di usarla.

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