Home Videogiochi Rubriche Sly Cooper | Tutti i giochi della serie, in poche parole

Sly Cooper | Tutti i giochi della serie, in poche parole

Sly è un iconico franchise platform stealth di Sucker Punch, il cui primo capitolo è stato lanciato nel 2002 su PlayStation 2.

La serie segue le avventure di Sly Cooper, un procione antropomorfo e maestro ladro, assieme ai suoi due compagni di avventure Bentley e Murray, costantemente braccati dall’ispettrice Carmelita Fox. Si tratta di uno dei tre big di PlayStation in ambito platform, durante la generazione di PS2. Insieme a Jak & Daxter e Ratchet & Clank, Sly divenne un’icona del brand di Sony, anche se sfortunatamente la sua carriera non è stata così lunga come si potrebbe pensare.

Nell’ultimo periodo si è parlato della possibilità che Sly torni con un gioco inedito, ipotesi poi smentita da alcuni esperti del settore. Peccato, ma queste voci hanno riacceso in noi la voglia di riscoprire tutta la serie di Sly e le sue mirabolanti rapine in giro per il mondo. Siete pronti a questo tuffo nel passato?

1. Sly Raccoon

Sly Cooper è l’ultimo discendente di un grande stirpe di ladri, che per secoli e secoli hanno sbeffeggiato le forze dell’ordine di tutto il mondo mettendo a segno alcuni memorabili colpi. I segreti della sua famiglia, però, sono a rischio. Il malvagio uccello meccanico Clockwerk e la sua banda di criminali rubano il Thevius Raccoonus, il libro nel quale sono contenuti i trionfi e i segreti dei Cooper, strappandolo in più pagine. L’allora giovanissimo Sly, ultimo erede della famiglia, si ritrova così senza una guida.

Dieci anni dopo, inizia quindi la grande avventura di Sucker Punch e di Sly, il quale riunisce gli amici Bentley e Murray per una missione intorno al mondo per recuperare le pagine del Thevius Raccoonus e fuggire anche all’ispettrice Carmelita Fox. Per quanto l’avventura e lo stile di Sly fossero unici, grazie anche a una grafica in cel shading che raramente si è vista nelle produzioni first party PlayStation, il gioco appariva ancora molto grezzo. Il gioco presentava moltissime fasi lineari, e la difficoltà non era ben bilanciata. Per qualcuno, Sly non era altro che un clone di Crash Bandicoot ma con meno carisma.

Non facciamo però drammi. Sebbene avesse una diffusa goffaggine nel gameplay e nella struttura, Sly Raccoon non era affatto un brutto gioco, e ha inoltre gettato basi solide in termini di caratterizzazione e stile artistico che poi diventeranno una costante nel franchise.

2. Sly 2: La banda dei ladri

Come già avvenuto in altre serie PlayStation come quella di Ratchet & Clank, con il secondo capitolo di Sly arriva una maturazione davvero importante per Sucker Punch. Ora che il personaggio aveva attecchito, lo studio si concentra sull’affinare la tecnica e introdurre meccaniche che possano davvero esaltare Sly e differenziarlo dalle altre icone dell’azienda nipponica, amplificando così la furtività, i borseggi, la necessità di far emergere tutto il ladro dentro di lui.

In Sly 2: La banda dei ladri, il gioco diventa davvero grande. Sia Bentley che Murray diventano personaggi giocabili, offrendo esperienze e abilità uniche. Bentley utilizza un fucile a dardi a distanza per addormentare i suoi nemici e può hackerare i computer, mentre Murray è la parte action del titolo. Cambiavano anche le modalità per affrontare una missione, con mondi sempre meno lineari e ora caratterizzati da mappe aperte nelle quali esplorare era una gioia.

Sly 2 era un titolo davvero unico nel suo genere, un’avventura senza confini (o quasi) e permeata di risate e divertimento, simbolo della maturità di Sucker Punch. Un platform che è ancora oggi godibilissimo, e anche qui appunto risiede la sua forza.

3. Sly 3: L’onore dei ladri

Appena un anno dopo, Sucker Punch torna ancora alla ribalta con Sly 3: L’onore dei ladri. Novità? Poche, ma anche perché la formula ormai stabilita con il secondo capitolo era stata talmente apprezzata che gli sviluppatori, con appena un anno a disposizione per realizzare il gioco, si limitarono per così dire a costruire nuove ambientazioni e missioni attorno alle meccaniche già consolidate.

Sly 3 racconta di Sly che finalmente scopre la ricchezza della sua famiglia, rinchiusa in un caveau su un’isola isolata. Il villain, Dr. M, si è però assicurato il controllo dell’isola, e ora vuole aprire il caveau per avere accesso all’immenso tesoro della famiglia Cooper. C’è però un piccolo problema nel piano apparentemente perfetto del nemico: per aprire il vault serve il mitico bastone da ladro di Sly, che quindi parte insieme ai suoi fedeli amici per cacciare Dr. M e preservare l’onore della sua famiglia.

Con Sly 3 tornano open map molto ben progettate nelle quali completare una serie di lavori e missioni, naturalmente con tutta la furtività possibile. Venivano anche introdotte una serie di meccaniche molto carine per variegare la formula, come guidare un’auto RC in un labirinto di laser, oppure assicurarsi la vittoria in un torneo basato sul combattimento aereo. Varie piccole novità che ampliavano la formula, insieme ai nuovi personaggi giocabili come Penelope, Panda King e lo Sciamano.

4. Sly Cooper: Ladri nel tempo

Con Sucker Punch all’epoca impegnatissima sul franchise di inFamous, le redini di Sly vengono cedute a Sanzaru Games, e dopo ben 8 anni dall’uscita del terzo capitolo (nel mezzo c’erano stati camei in PlayStation Move Heroes e PlayStation All-Stars Battle Royale) ecco arrivare Sly Cooper: Ladri nel Tempo. Un titolo che ricalca in tutto e per tutto i suoi predecessori, che ampliava la mitologia della serie immaginando un suo rilancio con nuovi capitoli. Così non sarà, ma il risultato fu comunque molto simpatico.

In Sly Cooper: Ladri nel tempo, Sly e la sua banda di ladri si trovano ad affrontare una minaccia che rischia di mettere a repentaglio il flusso del tempo, seguendo quanto era accaduto nel finale di Sly 3. Bentley ha passato il tempo a costruire una macchina del tempo, solo per scoprire che i suoi piani sono stati rubati da un certo Cyrille Le Paradox, curatore di un famoso museo parigino. Tale Cyrille ha una vendetta da compiere nei confronti della famiglia Cooper, e cerca così di impedire che i parenti di Sly vengano distrutti.

Nel gioco c’erano varie novità come l’inclusione di Carmelita Fox come personaggio giocabile, anche se a conti fatti rappresentava un passo indietro nell’evoluzione che la serie aveva dimostrato in passato. Peccato poi per il cliffhanger finale con Sly che si ritrova da solo nell’antico Egitto, in previsione di un sequel… che non è mai arrivato.

5. Bentley’s Hackpack

Un piccolo extra, per chiudere. Bentley’s Hackpack non è un capitolo principale, bensì uno spin-off della serie con vari minigiochi di hacking presenti in Sly: Ladri nel tempo, con livelli aggiuntivi, sfide e premi. Il titolo è stato sviluppato da Sanzaru Games ed è stato pubblicato per PlayStation 3 e PlayStation Vita insieme al gioco principale. Si trattava di un simpatico diversivo, ma niente più di questo.

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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