A cura di L. Peroni
Sono passati poco più di cinque mesi dall’annuncio del progetto, ed ecco che a inizio maggio già diventa realtà SMITE 2, grazie alla sua prima fase Alpha giocabile per tutti coloro si fossero iscritti.
Dopo il successo del primo SMITE, molto apprezzato dai fan del genere MOBA per la componente TPS e lo stile di gioco unico nel genere, Hi-Rez Studios ci sorprende, forse seguendo un po’ le orme di Overwatch e Counter Strike, proponendo un nuovo gioco che mantiene intatta l’anima del primo capitolo, ma portando aggiornamenti tecnici importanti e delle migliorie all’impianto di gioco. Vi raccontiamo di seguito le impressioni dopo averne provato la versione alpha, ricordando che la versione finale del gioco è attualmente prevista per il 30 luglio 2024.
Grafica e Prestazioni
Il primo impatto che abbiamo è ovviamente la grafica. È evidente il salto fatto dal primo capitolo in Unreal Engine 3 al ben più recente UE5, che conferisce al gioco un aspetto molto più pulito e dettagliato, dando un buon colpo d’occhio ma mantenendo una visual clarity elevata, importante per un gioco del genere che si basa sul vedere cosa fanno gli Dei avversari.
Ottime anche le animazioni, che insieme ad una rivista responsività del gioco nelle azioni contribuiscono a dare un’impressione di un vero upgrade rispetto al primo SMITE
Da rivedere forse un po’ l’ottimizzazione. Noi lo abbiamo giocato su uno schermo Ultrawide, pienamente supportato, dovendo compensare un po’ le impostazioni grafiche per non perdere fluidità, requisito fondamentale in un gioco del genere.
Gameplay e meccaniche di gioco
A livello di gameplay, SMITE 2 non si discosta molto dal capitolo originale, ne da quelli che sono i punti focali del genere MOBA.
SMITE 2 introduce però una modifica fondamentale, che deve necessariamente andare a braccetto con il sistema di build, approfondito più avanti: gli Dei ora non hanno più una statistica necessariamente “Primaria”, come forza o intelligenza, ma diventano più flessibili, lasciando quindi ai giocatori maggiore libertà di manovra nello scegliere uno stile di gioco puramente personale. Non c’è quindi una build migliore di un’altra SEMPRE, ma situazionalmente o in base al giocatore,
Inoltre, la mappa rimane divisa nelle consuete 3 linee più la giungla, ma viene ridisegnata per offrire un’esperienza più dinamica e bilanciata. Gli obiettivi neutrali, come il Fire Giant e il Gold Fury, hanno ora comportamenti e interazioni più complessi, che richiedono una cooperazione e una strategia di squadra più approfondite.
Punto dolente, per il momento, è il sistema di Auto-Build, feature sulla carte estremamente utile per abbassare la difficoltà a potenziali nuovi giocatori, che non dovranno leggere le descrizioni di decine di oggetti e abilità per capire cosa funziona e cosa no, ma che per il momento è troppo statica. La feature infatti non tiene quindi conto dell’andamento della partita, a volte dando quindi oggetti non ottimali o, altre volte, proprio inutili. Sicuramente necessita di sviluppi e approfondimenti, ma è un ottimo punto di partenza.
Personalizzazione e progressione
Se finora le premesse sono buone, c’è un elemento che sicuramente causa discussioni, e per il quale occorre partire ben informati quando si discute di SMITE 2 e di SMITE. Esatto, è bene distinguere i due giochi, perché a differenza ad esempio di Overwatch di Blizzard, SMITE 2 non sostituirà SMITE ma anzi si presenta come un’esperienza alternativa.
Purtroppo SMITE 2 non permette di importare dal vostro profilo di SMITE i cosmetici presenti dal primo capitolo, che rimarranno segregati per via di una differente offerta di Dei e aspetti. Ovviamente non verranno persi completamente questi cosmetici, ma verranno convertiti in Legacy Gems, una valuta premium per tutti coloro avessero fatto acquisti nel primo capitolo che consentirà di effettuare acquisti nello shop di SMITE 2, stando alle parole di Hi-Rez, fino al 50% dell’intero store.
Da aspettarsi, come ormai è costume, varie season con ricompense durante il ciclo di vita del gioco.
Conclusioni? Siamo sulla buona strada
SMITE 2 si conferma una naturale evoluzione del primo capitolo, con delle solide basi di partenza.
Se Hi-Rez Studios sarà in grado di capitalizzare correttamente la spinta iniziale del gioco potrebbe accaparrarsi una buona fetta di utenza, magari quelli che sono un po’ stufi dei classici Dota 2 e League of Legends, o magari dai più o meno grandi fallimenti di Activision Blizzard con Overwatch 2 e Heroes of the Storm. Insomma, potrebbe irrompere sul mercato come una ventata d’aria fresca per chi voleva qualcosa di diverso, ma non troppo.
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