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Sony non darà ad Activision specifiche di PS6 in caso di acquisizione

Mentre la diatriba di Microsoft con la FTC sta per entrare nel vivo, Sony ha affermato che, in caso di acquisizione, non fornirà ad Activision le specifiche tecniche di PlayStation 6.

In una nuova deposizione alla Federal Trade Commission degli Stati Uniti in merito all’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft, alcuni giorni fa nuovamente bloccata dall’ente americano, Jim Ryan ha rilasciato alcuni interessanti commenti.

Ryan ha affermato che se Activision dovesse diventare una società di proprietà di Microsoft, costringerebbe PlayStation a tenere le informazioni su PS6 lontane dall’editore, il che renderebbe i possibili futuri titoli multipiattaforma un bel problema in fatto di supporto e sviluppo.

Nel corso delle dichiarazioni è anche emerso un passaggio interessante. A Ryan è stato infatti chiesto se la collaborazione con Mojang, da anni finita in mani a Microsoft, è proseguita in tal senso. Il CEO di PlayStation afferma di sì, ma ha anche suggerito che questa collaborazione, ancora una volta, supporta le preoccupazioni di Sony riguardo le specifiche tecniche delle future console.

Alla luce di queste nuove dichiarazioni, possiamo fare alcune considerazioni. La prima è che Sony sta forse alleggerendo il proprio punto di vista nei confronti di Activision, riaprendo i colloqui – sappiamo che le due aziende non si parlano da mesi, per ammissione del CEO Bobby Kotick. La seconda è tuttavia una dichiarazione che mira a mettere Microsoft con le spalle al muro.

Se l’acquisizione andrà a buon fine, infatti, Sony è aperta a mantenere Call of Duty anche sulle sue piattaforme, ma la chiusura alle specifiche hardware dei prossimi sistemi implicherà che i futuri giochi della serie sparatutto saranno castrati su PlayStation, o comunque godranno di meno funzionalità. Cosa che, paradossalmente, è proprio una delle preoccupazioni da parte di alcuni organi antitrust.

Activision Blizzard King e Microsoft – La cronistoria

Nel gennaio 2022, Microsoft ha annunciato di voler acquisire Activision Blizzard King per una cifra intorno ai 69 miliardi di dollari, dando il via a una catena di eventi che, com’era prevedibile, ha coinvolto le agenzie antitrust di tutto il mondo.

Il motivo è abbastanza evidente: con questa maxi-acquisizione, Microsoft entrerebbe in possesso di brand importantissimi come Call of Duty, Warcraft e Candy Crush, oltre ovviamente a tutte le altre IP dell’azienda americana.

La discussione prosegue da mesi e mesi, con Sony e Microsoft coinvolte direttamente dall’antitrust per cercare di delineare quali sono le potenziali conseguenze di questa acquisizione, e abbiamo assistito a dichiarazioni abbastanza clamorose in più occasioni. Sony aveva ad esempio rivelato di aver proposto PlayStation Plus su piattaforme Xbox, cercando poi di stabilire condizioni per dare il proprio ok all’acquisizione.

A gennaio 2023, secondo i report di Bloomberg, anche Nvidia e Google si sono orientate dalla parte della FTC esprimendo dubbi e perplessità in merito a questa colossale acquisizione, e anche l’Unione Europea sembra indirizzata a schierarsi contro le attuali condizioni dell’acquisizione. La CMA britannica, all’inizio di febbraio, ha poi diffuso una prima risposta ufficiale all’acquisizione, suggerendo a Microsoft che per avere l’ok dovrà limitare gli effetti di questo accordo – una delle possibilità suggerite è quella di vendere il franchise di Call of Duty.

A febbraio, dopo le prime analisi, l’ente del Regno Unito ha inoltre riferito che tre grandi aziende rivali di Xbox si sono ufficialmente espresse contro l’acquisizione. Jim Ryan, boss di PlayStation, ha specificatamente affermato di voler bloccare l’acquisizione, e Brad Smith ha affermato che i colloqui con Sony sono stati interrotti. Addirittura, Microsoft ha consigliato a PlayStation di trovare nuove alternative a COD. Nel corso dello stesso mese, Microsoft ha però annunciato alcuni importanti accordi con NintendoNvidiaBoosteroid e Ubitus, per portare i titoli Xbox e Activision su piattaforme e servizi di cloud gaming.

Ad aprile 2023, la CMA del Regno Unito ha bocciato l’acquisizione (per un periodo di 10 anni), spiegando che permettere questa fusione porterebbe a un monopolio del crescente settore del cloud gaming. Microsoft, in attesa dei pareri di UE e FTC, ha annunciato che presenterà ricorso a questa decisione. A maggio, in linea con i tempi previsti, l’UE ha approvato ufficialmente l’acquisizione.

Fonte

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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