Vi raccontiamo un storia tanto singolare quanto ingiusta, che ha come protagonista un utente PSN bannato da Sony per via del proprio nome, utilizzato come nickname.
Il nick in questione è “iJihad”, giudicato dai sistemi dell’azienda giapponese passabile di ban, dopo aver inviato inoltre due email all’utente sollecitandolo a cambiarlo. Il vero problema è dato dal fatto che Jihad è il vero nome del gamer ventiseienne, che si è visto bloccare definitivamente non solo l’account, che utilizzava dai tempi della PS3, ma ha anche subìto la perdita di tutti gli acquisti digitali effettuati, nonché del saldo nel portafoglio.
Jihad ha voluto spiegare questo equivoco/ingiustizia in una lettera inviata a Sony, con la speranza che vengo vi venga posto rimedio.
Ho 26 anni ed il mio nome è Jihad. Prima che mi odiate, vi ricordo che 26 anni fa le cose non andavano come oggi. l mio nome si basa sul significato vero e non religioso della parola: lottare e mettere uno sforzo nel fare qualcosa di nobile, buono e molto apprezzato. Per farla breve, siamo nel 2016. Sono un giocatore PlayStation da molto tempo, sin dall’uscita della prima console. Due mesi fa ho effettuato il pre-order della Collector’s Edition di Overwatch e non appena l’ho ricevuta ho iniziato a giocarci, tre giorni dopo ho ricevuto un’email di permaban. Ero furioso, posseggo questo account dai tempi di PS3 e ho comprato moltissimi giochi. Non ho mai barato o importunato nessuno.
Mi sono messo in contatto con Sony, e il supporto mi ha dato la possibilità di cambiare il nickname. Passano due giorni e non ricevo successive risposte, poi un’altra persona decide di visionare il mio caso e confermare il ban permanente, evitando di rispondere alle mie richieste.
Cara Sony, perché mi è stata offerta una soluzione, per poi revocarla perché a una persona del Supporto non è piaciuto il mio nome o il mio background? Questo è di gran lunga al di là di ogni buon supporto e professionalità. Perché utilizzare legalmente il mio nome, che ha diversi significati positivi, è considerata una violazione dei termini d’uso del servizio solo perché oggi ha dei significato negativo nei media? Accetto la necessità di cambiare nickname e capisco perché alcune persone possano ritenersi offese ma non è perché si tratta di una parola offensiva, tutto dipende da come viene utilizzata dai media e nel corso degli anni dalle persone”.
Speriamo che la questione si risolva al più presto e nel modo migliore possibile, nel frattempo fateci sapere i vostri pensieri su questo caso.
Fonte: Gearnuke
come sempre il razzismo e la generalizazzione non hanno limiti sono intelligenti come quelli che “non dobbiamo vivere nel terrore del terrorismo(scusate il gioco di parole)” e poi “quel ragazzo è arabo stagli lontano perchè ti spara o ti fa un attentato”