The Order: 1886 sta per compiere 10 anni dalla sua uscita. Quello che doveva dar vita a una grande serie per PlayStation, nei piani del defunto studio Ready at Dawn, non ottenne i risultati sperati, ed è per questo motivo che Sony decise di non approvare lo sviluppo di un sequel.
Il co-fondatore dello studio ha rivelato che un sequel dell’esclusiva PS4 The Order: 1886 era stato effettivamente proposto a Sony, con l’azienda che ha però negato la possibilità di realizzarlo. Parlando con lo youtuber MinnMax in un’intervista, Andrea Pessino ha ammesso di essere convinto che Sony non abbia dato luce verde a un altro gioco in base alla scarsa accoglienza della critica che il titolo originale ha ricevuto al suo lancio.
Pessino afferma:
Non credo siano state le vendite, credo sia stata l’accoglienza della critica, è questo il punto. Sony è un gruppo molto orgoglioso e giustamente, e l’accoglienza della critica, se fosse stata intorno al 70, avremmo avuto il sequel, ne sono convinto. Solo qualche punto in più e sarebbe stato ok.
The Order: 1886 ha ricevuto una valutazione Metacritic di 63 al suo lancio nel 2015, e un punteggio utente di 6,8 da oltre 4.000 verdetti si allinea da vicino a quel punteggio. L’accoglienza da parte di stampa e pubblico non fu insomma eccezionale, anche se nel tempo il gioco è stato capace di coinvolgere sempre più giocatori che si sono detti convinti della bontà del prodotto. È un caso simile a quello di Days Gone 2, o almeno così sembra.
Pessino ha affermato che il sequel sarebbe stato pronto intorno al 2018 se Sony avesse dato il via libera a Ready at Dawn. Avrebbe anche avuto una modalità multigiocatore insieme a un’altra avventura cinematografica per giocatore singolo, che sarebbe ripartita dal finale aperto del primo capitolo.
Pessino ha suggerito che le recensioni simulate che stava conducendo internamente erano molto più alte di quelle che i critici avevano dato al gioco al momento della sua uscita, e una data di uscita non negoziabile del 20 febbraio 2015 significava che Ready at Dawn non aveva abbastanza tempo per mettere il titolo nella giusta forma: “Ci serviva un altro anno, questa è la realtà. Ci serviva almeno un altro anno, non l’abbiamo ottenuto, quindi abbiamo pensato, taglia, taglia, taglia.”
Pessino sostiene che “molte delle parti narrative più sottili sono andate perse perché è stato tagliato via molto e le cose che avrebbero dovuto essere interattive sono diventate un film”.
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