Succede anche questo: con la diatriba in corso tra Sony e Microsoft, anche Battlefield finisce suo malgrado nel calderone delle dichiarazioni, e non certo per meriti positivi.
Come vi abbiamo riportato poco fa, la CMA britannica ha pubblicato i documenti presentati da Sony e Microsoft nelle ultime settimane in merito alla possibile acquisizione di Activision Blizzard King, da cui sono emersi alcuni interessanti dettagli. Microsoft ha ad esempio rivelato quello che dovrebbe essere l’anno di uscita di Grand Theft Auto 6, ma anche dalla documentazione di Sony c’è qualcosa degno di nota.
Come ormai sappiamo da tempo, il vero perno della discussione non è tanto l’acquisizione di ABK da parte del colosso di Redmond, quanto il fatto che il franchise di Call of Duty, definito “senza rivali” dalla stessa Sony, finirà di conseguenza nell’orbita degli hardware verdecrociati. Per spiegare agli organi competenti questo pensiero, Sony ha preso addirittura Battlefield come esempio per avvalorare la propria tesi.
Senza mezzi termini, infatti, Sony spiega nei suoi documenti che Battlefield non può più essere considerato come concorrente dello sparatutto di Activision, in quanto le vendite del franchise di EA hanno fallito nella rincorsa a Call of Duty.
Il nome di Battlefield era già stato in realtà tirato in ballo anche da Ubisoft in precedenza, che indicava la serie come una dei tanti concorrenti di COD, argomentazione poi sostenuta anche da Microsoft. Dal canto suo, Sony non ha fatto altro che evidenziare quelli che sono i freddi numeri, che in effetti sembrano dar ragione all’azienda di PlayStation.
Con il recente MW2 che ha schiacciato tutti i suoi precedenti record, Sony ricorda nel documento, aggiornato alle vendite di agosto 2021, che la serie di Call of Duty ha venduto oltre 400 milioni di copie da quando il primo capitolo è stato lanciato, mentre Battlefield non ha ancora superato il 25% di questa impressionante quota – il franchise è a quota 89,7 milioni, per la precisione. In poche parole, la concorrenza di Battlefield è troppo debole, anche perché alla luce dell’ultimo anno questa disparità è probabilmente aumentata, tra il flop di Battlefield 2042 e il rilancio del già citato Modern Warfare 2.
“Call of Duty è troppo radicato perché qualsiasi rivale, non importa quanto ben equipaggiato, possa recuperare il ritardo”, afferma Sony. “È stato il gioco più venduto per quasi ogni anno nell’ultimo decennio e, nel genere sparatutto in prima persona, è in modo schiacciante il gioco più venduto”.
In questo senso, la visione di Sony non si può certo contestare, alla luce di quello che i numeri dicono. Il franchise di Electronic Arts, in effetti, da anni non riesce a stare al passo con l’esorbitante successo di Call of Duty, essendo stato incapace di replicare quelli che furono i fasti raggiunti con Battlefield 3, 4 e 1.
Anche il più recente capitolo della serie, Battlefield 2042, continua ad arrancare, e sta cercando un possibile rilancio in queste settimane grazie alla Stagione 3 e all’uscita su Xbox Game Pass Ultimate ed EA Play.
Sony Vs. Microsoft, si continua
La telenovela relativa all’acquisizione miliardaria di Activision Blizzard da parte di Microsoft, sembra riservare una nuova puntata ogni giorno. Come certamente saprete, il pomo della discordia che sta portando Sony a chiedere addirittura condizioni per approvare l’acquisizione, riguarda il franchise sparatutto di Activision, un nome talmente grande da essere considerato più di un semplice videogioco.
Non è difficile capire perché, guardando anche solamente le ultime notizie: Call of Duty: Modern Warfare 2 ha stabilito un record al lancio, guadagnando quasi 1 miliardo di dollari in soli tre giorni, e oggi ha nuovamente impresso il suo nome nel guinness dei primati, superando Black Ops 2.
Il botta e risposta è praticamente quotidiano. Solo questa settimana, per intenderci, si sono scoperti i primi dettagli sull’accordo che Microsoft ha proposto a Sony, rispedito al mittente da parte dell’azienda nipponica – che, intanto, sta già parlando di PlayStation 6. Sony continua a ribadire che l’acquisizione non dovrebbe essere finalizzata, in quanto danneggerebbe i consumatori, mentre Microsoft resta in attesa di quelli che saranno i responsi delle ulteriori indagini decise dalle agenzie di tutto il mondo, con l’UE che ha deciso di prendersi qualche giorno in più per decidere. La FTC, nel frattempo, sta pensando di opporsi ufficialmente all’acquisizione.
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