La settimana in corso è cominciata nella maniera peggiore di tutte. Non solo è partita con il lunedì, giorno ormai nefasto e associato alla ripresa delle fatiche dopo il riposo del weekend, ma ha visto anche una brutta indiscrezione divenire realtà nel giro di pochissime ore: Scalebound è stato cancellato. Una delle esclusive più attese del 2017, forse la punta di diamante della line up di Xbox One (e siamo sicuri che lo sarebbe stato anche per Project Scorpio), è stata cancellata dopo circa 4 anni di sviluppo. Platinum Games e Microsoft, evidentemente ai ferri corti da diversi mesi, hanno optato per la drastica decisione. Una cancellazione che fa male ai videogiocatori, al mondo del gaming e ovviamente anche a Microsoft, che perde un forte marchio sul quale puntare. Le catastrofiche reazioni di molti utenti, su social e altro, sono state ovviamente apocalittiche nei confronti del progetto, ma non tutti si ricordano che le cancellazioni, nel mondo dei videogiochi, sono all’ordine del giorno (o quasi). Vi siete mai chiesti quali sono stati i titoli che hanno subito lo stesso destino di Scalebound?
Abbiamo scovato i più importanti videogiochi cancellati, più o meno recenti, e oggi vogliamo parlarvi proprio di questi progetti perduti nella memoria degli appassionati.
Fallout Online
The Elder Scrolls Online, seppur con mille problemi, è un prodotto che i fan di Bethesda attendevano da anni. Possibile che la casa con sede a Rockville non avesse mai pensato a qualcosa di simile per l’altra sua serie di punta, Fallout? E infatti Bethesda, nel 2007, iniziò a progettare un gigantesco MMORPG ambientato nell’universo di Fallout, progetto che andò avanti per diversi anni e del quale la software house parlò spesso in pubblico. La base del gioco già esisteva: lo sconfinato mondo post apocalittico della serie era un’ambientazione perfetta per iniziare a sviluppare il gioco, e per portare i giocatori all’interno di un’esperienza che poteva fruttare davvero tanti milioni nelle casse di Bethesda. Il gioco, però, a quanto ne sappiamo fu ucciso da controversie legali. Si narra infatti di dissapori tra Bethesda, detentrice del marchio, e Interplay, incaricato di sviluppare il gioco, dissapori che nacquero quando il colosso decise che Fallout Online non doveva avere troppi riferimenti alla saga di Fallout. Una decisione strana da prendere e da comprendere, ma che ha portato alla definitiva cancellazione del gioco. I rapporti tra le due case collassarono del tutto nell’autunno del 2009, quando Bethesda fece recapitare diverse accuse di violazione del copyright a Interplay. Abbastanza assurdo.
Crash Team Racing (PS3)
Prima di “tornare in vita” nella nuova N. Sane Trilogy che Vicarious Visions sta sviluppando e che uscirà quest’anno su PS4, Crash Bandicoot ha provato a far ritorno più volte sui nostri schermi. Il marsupiale arancione, nel 2010, fu a un passo dal far rombare i motori ancora una volta e tornare su PlayStation 3, Xbox 360 e Wii con un nuovo Crash Team Racing, gioco che, come ben potrete immaginare dal titolo di questo speciale, non video mai la luce. È possibile che il gioco fosse ad un già elevato stato di avanzamento dei lavori, come testimoniano alcuni video footage e screenshot che negli anni sono comparsi sul web, ma Activision non si decise a portare a termine il progetto. Dalle informazioni che abbiamo ricavato dai vari sviluppatori che si sono sbottonati sul gioco, sappiamo che CTR 2010 avrebbe avuto 15 personaggi giocabili, gare da 8 piloti in tutto, 16 kart e una notevole varietà di combinazioni per personalizzare il proprio mezzo. Però, niente da fare. Un peccato, ma chissà che un possibile successo di N. Sane Trilogy non faccia tornare di moda il reboot di Crash Team Racing.
Star Wars 1313
Coruscant, capitale dell’Impero Galattico, anno indefinito. Sarebbe stata questa l’ambientazione principale di uno dei titoli più attesi ambientati nell’universo fantascientifico di Star Wars, un action adventure con elementi RPG che avrebbe dovuto raccontare la giovinezza del famigerato cacciatore di taglie Boba Fett, già celebre ai fan dei film per le sue apparizioni in Episodio IV, V e VI. La location sarebbe stata appunto su Coruscant, in una zona denominata Settore 1313 e che avrebbe fatto da contorno alla crescita del futuro cacciatore di taglie. Attesissimo dai fan e in avanzato stato di lavorazione, cosa ha impedito a Star Wars 1313 di uscire? La risposta è: Disney. L’acquisizione di Lucasfilm e Lucasart da parte della Casa di Topolino, infatti, portò pesanti conseguenze all’opera ideata da George Lucas, non solo per quanto riguarda i film. I progetti legati al mondo dei videogiochi vennero fermati e ridefiniti, e difatti il prossimo Star Wars di Visceral Games potrebbe avere alcune intuizioni ereditate dal cancellato 1313. I fan si sono sempre chiesti come sarebbe potuto essere questo gioco, che si palesò in diverse occasioni anche con promettenti gameplay. Consoliamoci, almeno, con la convinzione che nei prossimi anni il brand di Star Wars farà capolino più volte sulle nostre console e PC.
Super Mario 128
Super Mario 64 era stato un successo con pochi precedenti, e Nintendo si ritrovava tra le mani una possibile gallina dalle uova d’oro. L’idraulico più famoso del mondo era tornato prepotentemente alla ribalta con un platform 3D che aveva riscritto le regole del genere, in un titolo che ancora oggi è fonte di ispirazione per tanti progetti che discendono dall’esclusiva Nintendo 64. Il gioco ebbe un sequel in tre dimensioni, Super Mario Sunshine, titolo che viene generalmente ricordato come un flop per la Grande N. Non tutti sanno però che Super Mario 64 fu vicinissimo ad avere un vero e proprio sequel, un Super Mario 128 che Nintendo stava sviluppando e che fece anche apparizioni in pubblico. All’E3 2000, infatti, Shigeru Miyamoto e Nintendo presentarono, orgogliosi, una demo del nuovo gioco con protagonista Mario, dove 128 cloni dell’idraulico si ritrovavano nello stesso momento a schermo compiendo diverse azioni. Un modo, ovviamente, anche per sbalordire il pubblico e far capire la potenza che Nintendo aveva in mano. Nel 2007, però, oltre 7 anni dopo, Miyamoto esce allo scoperto e annuncia ufficialmente che il gioco non avrebbe mai visto la luce, sparito dalle priorità di sviluppo dopo che Nintendo aveva ormai guardato ad altri lidi. La cosa curiosa è che non tutto quello che fu ipotizzato di Mario 128 venne scartato. La demo dell’E3 2000 mostrava infatti i vari Mario camminare su un globo in tre dimensioni, che ruotava e sul quale i personaggi si spostavano. Una situazione familiare, per i fan dei giochi del baffuto idraulico: la fortunata serie Super Mario Galaxy è infatti un’inevitabile evoluzione di questa piccola demo.
Halo Chronicles
Bungie si ritrovò a lavorare ad un titolo molto particolare della serie Halo, che veniva spesso definito come una sorta di film interattivo. Un gioco, questo Halo Chronicles, che avrebbe verosimilmente dovuto accompagnare l’uscita del film Halo diretto da Peter Jackson. Non avete mai visto il film di Halo? Ma è ovvio, perché non è mai uscito. La produzione del film venne interrotta dopo mesi e mesi di preparazione e lavorazione, lasciando non solo Jackson a bocca asciutta ma anche milioni di fan che non aspettavano altro che vedere le gesta di Master Chief al cinema. La cancellazione del film fu la probabile causa principale della cancellazione che subì anche Halo Chronicles, la cui produzione rallentò prima di venire abbandonata del tutto dai diretti interessati. Qualcuno lo definì, per fare un paragone, come un’opera imponente che puntava tutto sulla narrativa e sull’interattività del giocatore alla pari dei capolavori di David Cage, come Heavy Rain e Beyond: Due Anime. Purtroppo, però, non sapremo mai come sarebbe potuto essere il gioco.
Fable Legends
Cancellazione molto recente, quella di Fable Legends, e che ancora scotta. Lionhead, studio storicamente legato a Microsoft, si è ritrovato nella primavera dello scorso anno a dover chiudere i battenti e a cancellare lo sviluppo, già in stato avanzato, di Fable Legends. Una serie che, qualitativamente, stava decisamente calando col passare degli anni, ma che continuava a mantenere una solidissima fan base, se consideriamo inoltre il fatto che di Fable Legends era già stata inaugurata una closed beta con un notevole seguito. Lionhead, nell’infausto giorno della chiusura, annunciò che i giocatori sarebbero stati rimborsati di tutti i soldi già spesi sulla beta, e la leggenda dello studio era ufficialmente terminata. Gli sviluppatori dello studio sono ormai divisi in più software house del mondo, addirittura in Sony, eterni rivali di Microsoft, che si pensava potesse aiutare Lionhead a riprendersi e puntare su nuove IP. Niente da fare, almeno per ora.
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