Insieme ad altri mostri sacri come Bungie, Naughty Dog, Activision, Ubisoft e tante altre, Rockstar Games è una di quelle software house che da anni delizia tutto il mondo videoludico con perle di grandissimo spessore e qualità. Ultima, in ordine di tempo, è Grand Theft Auto V, videogioco campione di incassi e vincitore di numerosi premi, che si appresta a conquistare anche la next-gen dopo aver segnato record storici su PS3 e Xbox360.
Il marchio di GTA non è però il solo che Rockstar Games ha tra le mani. Sono tante le IP che i ragazzi della casa con sede a Manhattan possono sviluppare, e altrettante sono le IP che nel corso degli anni hanno emozionato tutto il mondo. Il ciclo vitale di GTA V non durerà in eterno, e anzi presto Rockstar potrebbe fare annunci riguardo il suo prossimo progetto. Ma quali sono veramente i giochi Rockstar che vorremmo vedere nel prossimo periodo?
NOTA: Non si farà riferimento ad Agent, nuova IP annunciata nel 2008 e che ancora rimane senza informazioni, in quanto il progetto sembra essere stato abbandonato da Rockstar.
Bully 2
Nel 2006 uscì su PlayStation 2, Xbox 360, Wii e PC Canis Canem Edit, anche conosciuto come Bully. Forte del successo di due anni prima, con GTA: San Andreas, Rockstar decide di cambiare completamente ambientazione, proponendo una nuova IP che si basava, comunque, su una formula già sperimentata con successo nei Grand Theft Auto. Il protagonista, all’epoca, era Jimmy Hopkins, quindicenne ribelle che viene costretto dalla madre a frequentare l’esclusiva scuola privata Bullworth Accademy. In un arco narrativo che copriva tutto il primo anno di frequentazione dell’istituto, Jimmy si farà un sacco di nemici, ma anche di compagni di scorribande, imparando a rispettare (quanto basta) il preside e a conquistare fama e rispetto di tutti gli studenti. Sebbene il titolo presentasse diverse caratteristiche che limitavano la libertà di movimento (aver voglia di fare confusione ed essere costretti ad andare a lezione non è bello…), la Bullworth Academy e l’adiacente città liberamente esplorabili, con Jimmy che, ovviamente, era dotato di bicicletta, unico mezzo a sua disposizione. Fare dispetti, cercare luoghi nascosti all’interno della scuola, nascondersi dagli insegnati: il successo di Bully fu tanto, perchè permetteva ad ogni videogiocatore di immedesimarsi, ovvero immaginare la sua vita in un istituto come quello, proprio come se fosse la realtà. Sono ormai passati 8 anni da quel glorioso titolo, ma Rockstar non ha mai dimenticato Bully, e proprio per questo ci chiediamo: perchè non pubblicare un sequel? Magari ambientato nello stesso istituto ma circa 10 anni dopo gli eventi del primo, con un nuovo bulletto pronto a farsi strada e a superare le gesta di Jimmy Hopkins. Oppure di nuovo Jimmy, stavolta alle prese con il college (si, sarebbe un ripetente cronico) o con l’università.
L.A. Noire 2
Cole Phelps e le sue indagini approdano nel mondo videoludico nel 2011 in un titolo che farà parlare tantissimo di sè: L.A. Noire, ambientato nel secondo dopoguerra americano e che vede un giovane investigatore della polizia di Los Angeles cercare di far luce su numerosi omicidi che si stanno verificando nella città. In una trama ricca di azione e colpi di scena, il gioco si sviluppa in modo davvero innovativo: per la prima volta, non saremo dalla parte dei “cattivi”, come in GTA o in Bully, ma dovremo impersonare le forze dell’ordine. Quando cammineremo per strada saremo composti e attenti, quando utilizzeremo l’auto non potremo uccidere passanti, eccetera eccetera. Punto focale della realizzazione di questo gioco è stata la tecnologia MotionScan, che con un sistema di 32 telecamere ha permesso di riprodurre alla perfezione tutti i movimenti facciali degli attori reali, in modo da permettere al videogiocatore di poter interpretare i loro stati d’animo, le loro paure, le loro menzogne. Il tutto con un cast d’eccezione, nel quale figuravano attori come Aaron Staton (Mad Men) e John Noble (Il Signore degli Anelli, Fringe). Un gioco, quindi, DIVERSO. Non il classico GTA, non il nuovo Red Dead, non il Bully, nel quale è possibile andare in giro e fare quello che vogliamo. L.A. Noire è un gioco altamente diverso, nel quale si vuole raccontare una storia, e non incentrare il tutto sull’esplorazione e il divertimento. Uno dei punti che, a nostro avviso, hanno determinato l’insuccesso di questo bellissimo titolo, non apprezzato proprio per questi motivi. La maggioranza dei videogiocatori, infatti, ormai accomuna tutti i titoli di Rockstar al famoso GTA, e trovarsi di fronte a L.A. Noire è stato un duro colpo per chi, forse, sperava in un free-roaming criminale ambientato negli anni ’50. Ma Rockstar, a mio avviso, non deve demordere. L.A. Noire ha rappresentato una grandissima novità, e proprio per questo desidero fortemente un sequel. Un gioco non deve essere fatto solamente per divertire, ma anche per incuriosire, stupire e far riflettere, e proprio per questo un titolo come questo necessita di una seconda occasione. Nella speranza, ovviamente, che il pubblico non lo etichetti nuovamente come un GTA brutto in cui non si può uccidere…
Red Dead 3
Non tutti sanno che Red Dead Redemption, mastodontico titolo uscito per PlayStation 3 e Xbox360 nel 2010, non è un titolo a parte. Nel 2004, infatti, su PS2 e Xbox venne pubblicata una nuova IP di Rockstar, Red Dead Revolver, che si rivelerà essere un grandissimo titolo. Poco apprezzato nel continente europeo (a differenza del suo successore), Red Dead Revolver è ambientato nel 1876 nel Far West, e racconta la vendetta di Red, giovane cowboy con un conto in sospeso. Una storia affascinante, fatta di momenti di tensione e colpi di scena, ma il titolo passa leggermente in sordina. Nel 2010 Rockstar di riprova, ed esce il titolo probabilmente migliore dei tanti pubblicati durante la settima generazione, appunto Red Dead Redemption. Sequel spirituale di Red Dead Revolver, in quanto condivideva parte dell’ambientazione e delle atmosfere, ma in questo capitolo si cambia radicalmente: il protagonista è John Marston, un ex-fuorilegge che verrà costretto dal governo americano a catturare tutti i suoi compagni della gang, per assicurarsi un futuro tranquillo con la sua famiglia. Il tutto si rivelerà un grande inganno, e quegli stessi uomini per i quali Marston ha lavorato lo uccideranno, scatenando, anni dopo, la vendetta di Jack Marston, figlio di John che, seguendo le orme del padre, riuscirà a vendicarlo. E ora viene la domanda: cos’altro ci può offrire l’universo di Red Dead? La risposta è: TUTTO. Red Dead non è una trilogia, qui non stiamo parlando di un titolo come Max Payne o Uncharted, titoli nei quali la storia va avanti proceduralmente. No, Red Dead è una serie antologica che si può tranquillamente confrontare con saghe come Final Fantasy, o GTA, nei quali ogni capitolo è caratterizzato da un suo mondo, una sua storia e determinati personaggi, che non rivedremo più nei giochi successivi. Proprio per questo Red Dead 3 è il sequel che vogliamo di più: Rockstar ha realizzato un mondo straordinario con Red Dead Redemption, con le sconfinate praterie americane, il silenzioso deserto, le innevate cime delle montagne e le grandi foreste, all’epoca ancora dominate dal regno animale. Red Dead 3 potrebbe diventare, se sfruttato a dovere, un altro grandissimo capolavoro, e proprio per questo non possiamo non ammettere che è il sequel più atteso.
Perchè non altri giochi?
Chi legge questo articolo ovviamente si starà ponendo la domanda fatidica: dov’è GTA VI? Non c’è.
Il successo di GTA V è innegabile, e durerà ancora per tantissimo tempo. Il punto di forza di una serie come Grand Theft Auto, comunque, è a mio avviso la pazienza. Rockstar ha aspettato 5 anni dopo GTA IV per rilasciare il quinto capitolo del franchise, un’attesa non solo allietata dall’uscita di molti altri titoli come Red Dead Redemption e L.A. Noire, ma anche giustificata, in quanto la software house ha avuto tutto il tempo che voleva per ideare una bella storia, pianificare un grandioso titolo, e soprattutto sistemare tutto quello che in GTA IV non era piaciuto al pubblico, cosa che è effettivamente avvenuta. Proprio per questo, al momento, non desideriamo un nuovo GTA, perchè non avrebbe senso. Conoscendo la politica di Rockstar, il gioco comunque arriverà intorno al 2017/2018, ma non c’è alcuna fretta. Le IP alle quali stanno lavorando sono altrettanto importanti, e comunque lasciar “riposare” un franchise importante come GTA è estremamente importante. Saturare il mercato non è nei piani di Rockstar, cosa che dovrebbero imparare anche molte altre software house…
Mancano all’appello anche due altre serie della grande R. La prima è sicuramente Midnight Club, gioco di corse che Rockstar ha prodotto fino al 2008 con Midnight Club: Los Angeles. Anche in questo caso, però, il desiderio di un sequel non esiste. Il mercato videoludico è ricchissimo di titoli di corse (da Need for Speed a Gran Turismo), e la serie non è mai stata pienamente apprezzata per la sua realizzazione. Discorso diverso per un’altra serie storica, quella di Max Payne. Il terzo capitolo del franchise è stato rilasciato nel 2012, dopo un’attesa durata addirittura 8 anni. I fan erano in grande attesa per questo gioco, in quanto la storia di Max Payne è da sempre una delle più belle mai raccontate, ma al momento dell’uscita la domanda che molti si sono fatti è stata: era davvero necessario? Max Payne 3 ha rivoluzionato, e forse snaturato, quella che era la serie originale, producendo un TPS con una storia che aveva poco a che vedere con le emozionanti precedenti vicende di Max Payne. Un quarto capitolo sarebbe si ben accetto, ma non sappiamo quanta presa sul pubblico potrebbe avere, specialmente su quel pubblico che giocando a Max Payne 3 non è rimasto soddisfatto. Piuttosto che un titolo come questo, mi piacerebbe vedere di nuovo su console la serie Manhunt, sempre prodotto da Rockstar.
Quali sono i titoli Rockstar che voi aspettate con più desiderio?
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