Dopo avervi parlato di tutto quello che abbiamo apprezzato nella beta di Star Wars: Battlefront, che ricordiamo diventerà aperta a tutti alle ore 19:00 di oggi 8 ottobre, abbiamo raccolto quelli che potremmo chiamare “difetti”, ma che per il momento chiameremo “cose che si possono migliorare“: il tempo che ci separa dal gioco è ancora molto, e nella beta ovviamente non sono inseriti tutte le modalità ed equipaggiamenti che saranno presenti nella versione finale. Per un responso completo, quindi, dovremo aspettare il gioco vero e proprio, mentre oggi vogliamo focalizzarci sui punti deboli di Star Wars: Battlefront.
Partiamo da quello che ci ha insospettito fin da subito, ovvero la tendenza del titolo ad essere fin troppo simile a Battlefield. Non fraintendeteci, la formula dei Battlefield di DICE è ormai collaudata e ben funzionante, ma ciò che ci aspettavamo di trovare in un Battlefront era una sensazione differente. Al contrario, troveremo cecchini praticamente su ogni altura (Hoth è probabilmente l’ambiente ideale per chi vuole camperare), che se imparati ad utilizzare permetteranno di respingere le forze rivali e di avanzare abbastanza agevolmente. Le distese di Hoth non sono solo il paradiso per i camper, ma anche per i giocatori che riusciranno ad esempio a mettersi alla guida di un AT-ST o del gigantesco AT-AT, dato che il giocatore delle truppe imperiali che lo utilizza sarà sempre avvantaggiato rispetto ai Ribelli che correranno sulla neve che ricopre la superficie del pianeta. Da questo punto di vista, dunque, il gioco ci è sembrato poco bilanciato (anche se, dobbiamo ammetterlo, l’inserimento delle ricompense come gli attacchi orbitali permette ai Ribelli di danneggiare, seppur non di molto, i maestosi camminatori imperiali). Un piccolo difetto, che probabilmente resterà anche nella versione finale di Battlefront, è legato a Sullust, il pianeta giocabile nella modalità Zona di lancio. Il pianeta è sembrato leggermente noioso e ripetitivo per la sua ambientazione, dunque sarà utile capire quanto riusciranno a divertire le modalità di gioco in questa landa desolata.
La maggiore preoccupazione, inoltre, è legata alla customizzazione e alla quantità di oggetti ed equipaggiamenti che potremo avere a disposizione. Le armi per i Ribelli e per gli assaltatori Imperiali sono sembrate fin troppo simili tra loro, e tralasciando tutta la bellezza che queste armi possono comunicare (come dicevamo tra le cose che abbiamo apprezzato, i suoni delle armi sono presi pari pari dai film di Star Wars) il fatto di avere poca scelta anche dal punto di vista estetico può essere un difetto da dover prendere in considerazione. Niente che non si possa migliorare, comunque, dato che EA e DICE hanno ancora più di un mese a disposizione per aggiungere nuove caratteristiche, tra cui nuovi personaggi (è notizia di oggi che verranno introdotti anche Han Solo, Leila Skywalker e l’Imperatore Palpatine).
Dopo aver analizzato ciò che ci è piaciuto e ciò che non ci è piaciuto, non ci resta che aspettare Star Wars: Battlefront (in uscita il 19 novembre), del quale quindi resta un grosso punto interrogativo, legato alla ricchezza di contenuti. DICE saprà accontentare tutti i fan?
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