Seconda recensione in meno di una settimana per un videogioco di Star Wars, e anche stavolta si tratta del ritorno di un grande classico. Insieme ad Aspyr, che ha lanciato la collezione dei classici Battlefront, nei giorni scorsi è tornato un altro indimenticabile shooter ispirato alla saga fantascientifica di George Lucas, il mitico Dark Forces.
Prima di passare oltre, facciamo un attimo di contesto storico. Star Wars: Dark Forces è uno sparatutto in prima persona del 1995 sviluppato da LucasArts, disponibile in origine su PS1, PC, Linux e macOS. Si tratta di un titolo tra i più noti all’interno della fanbase di Star Wars, ispirato a grandi classici come Doom ma costruito attorno a una storia che progredisce e alcune interessanti scelte di design. La sua storia è ancora canonica, dopo che Disney ha fatto piazza pulita di molti prodotti nel 2012? Chissà, ma la bontà del progetto, capace di piazzare 1 milione di copie negli anni ’90, è innegabile.
Nightdive Studios ha quindi deciso di prendere questo grande classico e rimasterizzarlo, per renderlo più appetibile sulle piattaforme attuali ma senza snaturarlo. Se la partenza era già ottima di suo, il lavoro di restauro è stato svolto con grande precisione, come vi raccontiamo nella nostra recensione.
Versione provata: PS5.
Forze speciali
La trama di Dark Forces segue il personaggio di Kyle Katarn, che successivamente sarà poi approfondito nel sequel (Nightdive rimasterizzerà anche quello? Speriamo!). Il soldato scopre il progetto dei temibili Dark Trooper imperiali del generale Rom Mohc, che da quel momento diventerà la sua missione principale. La storia è principalmente un motivo per visitare diversi pianeti come Coruscant e astronavi mentre facciamo strage di nemici, ma è interessante ricordare che LucasArts, pur riproponendo il collaudato gameplay da sparatutto dell’epoca, decise di spingersi più in là costruendo anche un solido impianto narrativo.
Dal punto di vista del gameplay, il gioco è essenzialmente il classico Doom-like, senza bisogno di guardare su e giù mentre si mira e correndo velocemente su mappe di grandi dimensioni. Le dieci armi che il protagonista può utilizzare sono tutte divertenti da usare e il combattimento è reattivo e soddisfacente, con i nemici che rappresentano una minaccia da non sottovalutare ma mai eccessiva.
C’è anche altro, nel pieno stile degli sparatutto anni ’90. Kyle deve risolvere quelli che potremmo definire enigmi, dovendo raccogliere oggetti come le tessere colorate per avere accesso ad altre zone, oppure interagire con determinati terminali per aprire le porte. Le aree variegate arricchiscono il mondo di Star Wars, con un livello fognario particolarmente memorabile nel quale si combattono mostri e si gioca con il livello delle acque reflue per viaggiare in diverse sezioni.
Per chi si approccia oggi a un gioco come Dark Forces, non mancherà anche una certa confusione o smarrimento all’inizio, ma ricordiamo che si tratta di una tipologia di gioco che segue diversi dettami: le aree delle missioni non sono enormi né lineari, ma richiedono più volte di tornare sui propri passi. Una volta scesi a patti con queste dinamiche, in larga parte sconosciute ai giocatori più giovani, avanzare nell’oscura missione di Kyle diventa una piacevolissima esperienza, ricordando quanto di buono è stato fatto da LucasArts nei bei tempi andati prima che l’azienda venisse rielaborata.
Remastered: cosa c’è di nuovo?
Nightdive Studios ha mantenuto tutto il cuore dell’esperienza di Dark Forces, che con questa Remastered ora funziona a 4K e 120 fps, presentando anche texture ad alta risoluzione e illuminazione migliorata. Il gioco, di per sè, risplende grazie a un sapiente lavoro svolto dagli sviluppatori, i quali però, ammettiamolo, potevano fare qualcosa di più nei confronti di un menù di gioco un po’ troppo obsoleto. Ma questa è una piccolezza, a dire il vero.
Uno degli elementi migliori della rimasterizzazione è la sezione del caveau, che presenta tantissimi elementi dietro le quinte e persino una versione giocabile di un livello tagliato dal gioco originale, chiamato The Avenger. In questo livello prototip, rimosso dal gioco perché troppo difficile come fase di apertura, i giocatori di lunga data possono trovare davvero un’appassionante sfida, e consigliamo di provarlo, almeno per i nuovi utenti, solo una volta che sono state apprese le meccaniche base di Dark Forces e che il sistema di movimento e combattimento risultano assimilati.
Oltre al nuovo livello, ci sono anche tante altre chicche che includono immagini, video e testi di accompagnamento che descrivono in dettaglio lo sviluppo di Dark Forces, mostrando poi concept art per il titolo e come è stato utilizzato il rotoscoping per i filmati che fanno avanzare la trama tra un livello e un altro della storia. È chiaro che Nightdive ha fatto non solo un buon lavoro per restaurare il gioco, ma ha anche con amore recuperato tutto il possibile per raccontare i retroscena di questo indimenticabile videogioco. Ciò è molto apprezzato, perché riesce ad andare oltre una rimasterizzazione standard e conferisce a Dark Forces Remaster valore anche come documento storico.
Review Overview
Riassunto
Star Wars: Dark Forces Remaster è una riproposizione davvero eccellente. Non tanto perché siano state messe in gioco incredibili novità e gli ultimi ritrovati nel settore dello splendore grafico, ma perché Nightdive ha sfruttato l'occasione per fare di questa Remastered una sorta di documento storico, un modo per consentire ai fan più giovani di provare le brezza delle avventure di Kyle Katarn e ai più nostalgici di scoprire qualcosa di più sul gioco. Ad averne di Remaster realizzate in questo modo!
Pro
Un gioco ancora splendido Lavoro grafico molto valido Chicche extra bellissimeContro
-- Concept & Trama8
- Gameplay8
- Comparto Artistico8.5
- Comparto Tecnico8
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