Microsoft incontra un ostacolo imprevisto sul suo cammino verso l’acquisizione di Activision Blizzard, e a quanto sembra il motivo è… la stessa Microsoft.
Il 2022 è iniziato con il botto quando Microsoft ha annunciato l’intenzione di acquisire Activision Blizzard, Da allora, le agenzie antitrust di tutto il mondo stanno analizzando le conseguenze dell’affare, con Sony in prima linea per opporsi all’acquisizione in quanto sostiene che alcuni franchise di Activision, in particolar modo Call of Duty, hanno uno strapotere enorme, rischiando di creare un monopolio.
Dal canto suo, Phil Spencer ha recentemente ribadito che Call of Duty continuerà a uscire su PlayStation anche in futuro, poiché il franchise ha una base enorme di utenti sulla piattaforma rivale. Ciò però non è abbastanza per garantire l’accordo, stando alle ultime notizie.
Windows Central ha riportato oggi le recenti considerazioni effettuate dall’Autorità britannica per la concorrenza e i mercati (CMA), che sta analizzando l’accordo tra Activision Blizzard King e Microsoft come del resto stanno facendo le altre agenzie antitrust di tutto il mondo.
Queste preoccupazioni sono principalmente legate alle dimensioni di alcuni giochi di Activision e al fatto che Microsoft li possieda potrebbe danneggiare la concorrenza, andando a creare un possibile monopolio troppo grande da contrastare. L’intero documento della CMA è stato ore reso pubblico, e sono emerse alcune interessanti preoccupazioni da parte dell’ente britannico a causa di quanto accadrà nel 2023 con Starfield e in futuro per The Elder Scrolls 6.
Fondamentalmente, la CMA britannica non sta solo esaminando l’accordo stesso per prendere una decisione su Activision Blizzard, ma anche le altre acquisizioni di Xbox, tra cui troviamo ovviamente quella di ZeniMax Media e Bethesda.
Il documento recita:
…la CMA ha preso in considerazione le strategie più ampie di Microsoft, come dimostrano i suoi documenti interni e il corso storico delle negoziazioni a seguito di transazioni simili in passato. La CMA ha scoperto che i potenziali vantaggi strategici per Microsoft dell’utilizzo dei contenuti ABK per battere i rivali, la base di utenti di Game Pass, e il rafforzamento degli effetti di rete sul suo ecosistema di gioco, possono compensare eventuali perdite immediate in termini di entrate derivanti dalle licenze.
Il funzionario teme che Xbox possa voler rendere esclusivi alcuni dei più grandi giochi di Activision, come sta facendo con Starfield e in futuro The Elder Scrolls 6. Il discorso quasi certamente si applicherà anche a Fallout 5, che Todd Howard ha rivelato come il successivo grande progetto dello studio – in arrivo però tra molti, molti anni:
La CMA rileva che Microsoft ha seguito questo approccio in diverse acquisizioni precedenti di studi di gioco, in cui ha reso le future versioni di giochi di quegli studi esclusive per le console Xbox (come l’imminente Starfield e, sulla base delle dichiarazioni pubbliche di Microsoft, Thw Elder Scrolls VI di Bethesda, uno studio che Microsoft ha acquisito nell’ambito dell’acquisizione da 7,5 miliardi di dollari di ZeniMax nel 2021).
Le parole di Phil Spencer su Call of Duty, in sostanza, potrebbero non essere bastate per convincere la CMA a dare l’ok a Microsoft, e non resta che attendere i prossimi risvolti.
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