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Starfield: Shattered Space | Recensione

È passato ormai un anno da quando Bethesda ha lanciato in orbita Starfield, la sua prima nuova saga in trent’anni, dopo The Elder Scrolls e l’acquisizione di Fallout da Interplay. Il giudizio sulla space opera di Todd Howard è stato quanto mai controverso, con tanti giocatori e critici che hanno ritenuto il lavoro di Bethesda troppo ancorato al passato e a meccaniche consolidate e familiari, mentre altri, tra i quali ci troviamo noi, si sono lasciati trasportare in un’odissea spaziale da un gioco che ci ha molto affascinati. Shattered Space, la prima espansione di Starfield, nelle intenzioni della casa di sviluppo statunitense intende dare nuova linfa vitale all’rpg fantascientifico, e cambiare l’opinione di quanti lo hanno duramente criticato al momento della sua uscita. Bethesda sarà riuscita nel suo intento? Scopritelo leggendo la nostra recensione!

Siamo tutti servitori

Innanzitutto, a differenza del gioco principale, in Shattered Space non dovremo fare continuamente avanti e indietro tra pianeti e sistemi solari. Quasi tutta la storia del gioco si svolge sul pianeta Va’ruun’kai. Com’era stato anticipato, la grande protagonista di questa espansione è la Casata Va’ruun, che vive su questo pianeta, isolata dal resto della civiltà spaziale umana. O quello che ne rimane.

Poche settimane prima del nostro arrivo, sul pianeta si è verificato un incidente devastante che ha distrutto gran parte della capitale Dazra ed è costato la vita a molte persone. L’origine della catastrofe risiede in un esperimento fallito che ha aperto delle fessure in una dimensione intermedia fra il nostro universo e qualcosa di misterioso. Degli alieni dalla forma di insetto e guerrieri Va’ruun luminosi emergono da questa dimensione e uccidono tutto ciò che trovano sul loro cammino. Naturalmente, dovremo fare la parte degli eroi e risolvere il problema.

La storia è molto più densa e concentrata rispetto a quella del gioco principale. Al centro ci sono gli intrighi e i giochi di potere del governo Va’ruun, che è indirettamente responsabile della catastrofe. Gli approfondimenti sulle strane usanze della religione della Casata del Grande Serpente sono affascinanti, e pongono delle solide fondamenta alla narrativa del DLC.

Nelle spire del Grande Serpente

Il design delle missioni di Shattered Space sembra più coerente rispetto a quello di Starfield, e riteniamo che, un po’ come avveniva durante il gioco principale, le missioni secondarie siano più interessanti di quelle della main quest.

Le quest non ci conducono più in inutili missioni di recupero da un angolo all’altro della galassia e viceversa. Al contrario, ci offrono un contesto narrativo emozionante e ci conducono in luoghi misteriosi che possiamo esplorare a nostro piacimento. Alcune quest ci mettono anche di fronte a decisioni moralmente difficili, in cui possiamo anche scegliere la via della malvagità: una sensazione che spesso ci mancava nel gioco principale.

Ad esempio, ci è stato dato il compito di salvare degli ostaggi dalle grinfie di una fazione nemica. Un personaggio ci ha però chiesto di uccidere gli ostaggi e di dare la colpa al nemico. In questo modo avremmo potuto convincere i politici a dare un giro di vite agli Zeloti avversari.

Se ci si concentra solo sulle missioni principali, riuscirete facilmente a terminare Shattered Space in poco più di cinque ore. Oltre alle missioni principali, c’è molto da scoprire grazie a grandi missioni secondarie e a un mondo aperto pieno di segreti, ma completando la storia principale e tutte le subquest Shattered Space non dura più di quindici ore. Un po’ poco per un’espansione che è venduta al prezzo di 30€.

Tutto fatto a mano

Il paesaggio di Va’ruun’kai è davvero fantastico. Non ha nulla a che vedere con i pianeti spesso grigi e tetri del gioco principale. Al contrario, il mondo è dipinto con una tavolozza di colori viola e blu che crea un’atmosfera aliena straniante.

Ci sono vari segreti piccoli e grandi, dungeon e avamposti di pirati o altre fazioni ostili da scoprire. A differenza del gioco principale, tutto ciò che si trova sulla superficie di Va’ruun’kai è stato progettato a mano. L’area di gioco non è enorme, ma non ci sono più aree o dungeon generati proceduralmente. E questo è un bene.

Quando vediamo un luogo emozionante in lontananza, possiamo essere certi di non trovarci di fronte a una noiosa copia generata a caso di un altro luogo.

Qualcosina di nuovo

Se cercate innovazioni rivoluzionarie nella formula Bethesda in Shattered Space, non le troverete. L’espansione ha dalla sua una trama solida e una quantità di location esplorabili ben diversificate tra loro oltre ad armi e tute spaziali del tutto inedite, ma non offre innovazioni entusiasmanti. Inoltre, ci sono solo due punti degni di nota che rappresentano una boccata d’aria fresca.

In primo luogo, c’è il Rev-8, il veicolo che Bethesda ha rilasciato come aggiornamento gratuito nel gioco principale ad agosto. È molto divertente sfrecciare per Va’ruun’kai con questa macchinetta. Il nuovo veicolo non si ferma nemmeno davanti alle montagne, è quasi inarrestabile!

La seconda novità riguarda le battaglie. Queste sono decisamente più frenetiche e caotiche del gioco principale e, nel complesso, abbiamo avvertito un livello di difficoltà superiore. Il motivo è da ricercare nei vari nemici veloci e aggressivi di Va’ruun’kai, che ci inseguono senza sosta. Alcuni di loro appaiono improvvisamente da crepe interdimensionali davanti al nostro naso e ci attaccano senza titubanza.

Un elemento invece che non ci ha decisamente convinti è stata l’integrazione nel DLC di Andreja, la nostra companion di Constellation che appartiene proprio alla Casata Va’ruun. Andreja non gode purtroppo di linee di dialogo che evidenzino come lei non sia un’estranea su Va’ruun’kai; non ci sono persone che la fermano per strada a Dazra, o che le ricordano esperienze passate. È decisamente un’occasione persa per raccontare qualcosa di più su un personaggio e sulle sue origini.

Una virata poco efficace

Shattered Space ha cercato di rimediare proprio dove Starfield non aveva convinto. L’appassionante storia della misteriosa setta del Grande Serpente si svolge solo su un pianeta. Le missioni sono più emozionanti, più coerenti e più divertenti di quelle del gioco principale. Non perdiamo più tempo con una navigazione infinita nei menu e con il fast travel, ma ci troviamo ad esplorare piacevolmente il mondo di gioco.

Avremmo però preferito, a distanza di un anno dall’uscita di Starfield, che la quantità di novità fosse maggiore, e che l’area dell’espansione fosse più ampia. Ora resta da scoprire quali saranno i prossimi piani di Bethesda con il suo RPG, ma a nostro avviso è necessaria una svolta più ampia per convincere la community.

7.5
Riassunto
Riassunto

Nel complesso, l'espansione non apporta molte novità, anzi. Ci dà invece l'opportunità di immergerci in un mondo misterioso e nella sua lore. Finalmente abbiamo di nuovo un mondo di gioco coeso e creato a mano, e non più proceduralmente. Shattered Space merita di certo un’opportunità, ma rimaniamo molto dubbiosi in merito al prezzo richiesto da Bethesda per un contenuto aggiuntivo che non dura più di 15 ore.

Pro
Mondo di gioco affascinante e creato a mano Il Rev-8 è molto divertente da usare Storia emozionante, sia per la quest principale che per le sottomissioni…
Contro
…ma Andreja non è stata integrata a sufficienza Poche novità Costo elevato
  • Concept & Trama7
  • Gameplay7
  • Comparto Artistico8
  • Comparto Tecnico8
Scritto da
Silvia SiL Mannu

Nel lontano 1990 entro in una sala giochi e scopro i cabinati arcade. Da quel momento, la passione per i videogames non mi ha mai abbandonata. Oggi sono una PC Gamer legata soprattutto a titoli action, giochi di ruolo, stealth e picchiaduro.

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