Se da una parte Electronic Arts continua con le sue bizzarre scelte, come ad esempio la poco brillante idea di lanciare un’interessante nuova IP come Immortals of Aveum stupendosi dello scarso successo (è uscito a pochi giorni di distanza da Baldur’s Gate 3 e Starfield, roba di poco conto…), dall’altra il reparto EA Originals continua a sganciare perle. Una di queste è Tales of Kenzera: ZAU, un metroidvania che in realtà è molto più di un semplice metroidvania.
Con la demo disponibile in occasione dello Steam Next Fest, abbiamo dato uno sguardo al commovente gioco action adventure di Surgent Studios, che racconta della struggente storia di un giovane sciamano alla ricerca di suo padre. Una storia che poggia le sue basi sulla volontà di empatizzare e sorprendere i giocatori, Per certi versi, la storia richiama quel capolavoro di Shadow of the Colossus, una delle più poetiche produzioni di tutti i tempi. Zau, il giovane sciamano, stringe un patto con il dio della morte, Kalunga, per riportare in vita suo padre. Kalunga chiede però a Zau di occuparsi di tre grandi spiriti che persino la morte non è mai riuscita a raggiungere, e da qui inizia un percorso avvincente e appassionante che non ha solo a che fare con la storia, ma con il concept stesso.
Il direttore creativo Abubakar Salim aveva infatti già raccontato in passato che la scelta di abbracciare il genere metroidvania non è casuale. Qui i giocatori si ritrovano immersi in un mondo che non conoscono, con aree che non possono raggiungere e tanti segreti da scovare. “Ho deciso che volevo condividere la storia ispirata al mio viaggio nel dolore”, ammetteva Salim, che poi spiegava di aver scelto come gioco un metroidvania poiché “è la rappresentazione perfetta di cosa sia il dolore.”
Ci sarà spazio per discuterne in sede di recensione. In ogni caso, la demo consente di assaporare i primi elementi del gameplay, che si dimostra solido al punto giusto. L’ambientazione esplorata in questa versione di prova è quella delle caverne di Bululu, nelle quali Zau precipita dopo il crollo di un ponte. Le caverne sono di per sé uno scenario angusto ma anche affascinante, grazie ai funghi rosa fluorescenti e le pietre luminose che creano un’armocromia davvero bella nella fase di esplorazione.
Quello delle caverne di Bululu è un buon terreno di prova, un tutorial utile e intelligente per iniziare a prendere confidenza con naturalezza con gli elementi del gioco. I cristalli Ulogi, da raccogliere e utilizzare per migliorare le abilità come la velocità di ricarica delle munizioni, sono la risorsa chiave per far progredire il buon Zau. Sul suo cammino, il giovane sciamano trova anche alcuni bizzarri idoli, i Gridol, che raccontano storie direttamente legate al protagonista e alla sua missione. Protagonisti di momenti toccanti, gli idoli Gridol sono un buon espediente per raccontare qualcosa di più su questo mondo e questi personaggi.
Nella demo trovano spazio anche alcuni combattimenti, utilissimo per affinare e padroneggiare le abilità di Zau. In quanto sciamano, il protagonista può vantare alcune importanti magie fornite dalle maschere della Luna e del Sole, tramandate da suo padre. La maschera della Luna fornisce un attacco a lungo raggio e può anche congelare nemici per un breve periodo, mentre la maschera del Sole è più aggressiva in quanto consente al giocatore di avvicinarsi rapidamente ai nemici lanciandoli poi poderosamente verso l’alto.
Nel pieno dello spirito metroidvania, in Tales of Kenzera è anche interessante notare come le missioni secondarie siano state elaborate sotto forma di enigmatici percorsi a ostacoli, che spesso richiedono manualità e precisione. Siamo dalle parti degli enigmi del recente (e ottimo) Prince of Persia: The Lost Crown, che in più di un’occasione richiede al giocatore dedizione per riuscire a portare a termine un compito. Anche Zau, come il protagonista del titolo Ubisoft di recente pubblicazione, deve dunque imparare i concetti di tempismo e agilità, rendendo l’esperienza in alcuni casi complessa ma mai frustrante, perlomeno in quel poco che ci è stato dato a disposizione.
È chiaramente ancora presto per poter parlare approfonditamente di Tales of Kenzera: ZAU, ma il primo contatto è incoraggiante. Il genere dei metroidvania sta vivendo una nuova giovinezza anche grazie a queste produzioni piccole ma non per questo da sottovalutare, e l’avventura dello sciamano Zau potrebbe riservare bellissime sorprese. Lo terremo d’occhio, e dovreste farlo anche voi.
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