Nonostante l’ottimo riscontro dei primi due capitoli, Ubisoft al momento non ha piani per un eventuale The Division 3. Questo è quello che emerge dalla testimonianza di Insider Gaming, che ha avuto modo di parlare con alcune fonti vicine alla compagnia francese.
La serie Tom Clancy’s The Division è stata lanciata per la prima volta nel 2016 con un primo capitolo che ha raccolto recensioni positive. Nel 2019 è poi arrivato The Division 2, ambientato a Washington, che si è rivelato essere un altro ottimo successo per la compagnia vendendo ben 10 milioni di copie in totale.
Il supporto di Massive a The Division 2 è stato lungo e ricco di contenuti, con la storia dell’universo narrativo che ancora oggi prosegue. A tal proposito, pochi giorni fa gli sviluppatori hanno ulteriormente ritardato l’inizio della Stagione 11 a causa di un grave problema riscontrato durante lo sviluppo.
Nonostante gli ottimi risultati, al momento Ubisoft non sembra interessata a sviluppare The Division 3, e le motivazioni, non raccolte da IG, potrebbero essere varie.
Parlando del franchise, i giocatori aspettano da tempo novità su The Division: Heartland, spin-off free to play annunciato quasi due anni fa. Ubisoft sta inoltre testando The Division: Resurgence, che presto sarà disponibile per dispositivi mobile.
Il brand, insomma, proseguirà la sua corsa in altre forme, ma non con un capitolo della serie principale. Un altro motivo dietro a questa scelta potrebbero essere i tanti impegni di Ubisoft Massive Entertainment, creatori del franchise. Lo studio è infatti al lavoro per completare Avatar: Frontiers of Pandora, e una volta ultimato lo sviluppo dovrà avviare il grosso della produzione di un gioco di Star Wars che si prospetta come un progetto molto importante e vasto, il che lascia inevitabilmente il brand di The Division in secondo piano.
Sembra quindi che Ubisoft, in un periodo di forte crisi, stia cercando altri modi per monetizzare sul franchise di The Division, e il terzo capitolo non è al momento una priorità. Se ne riparlerà, forse, in futuro, ma potrebbero passare molti anni prima di vederlo sui nostri schermi.
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