Pochi giorni fa Naughty Dog ha rilasciato su PC la conversione dell’ottimo The Last of Us Parte 1, il remake del titolo originale sbarcato su PlayStation 3 nel lontanissimo 2013. Dopo il primo rilascio su PlayStation 5, avvenuto lo scorso 2 settembre senza particolari problematiche, in questi giorni i cagnacci hanno avuto dei bei grattacapi con la nuova trasposizione, che si è rivelata ben più complicata del previsto.
Moltissimi utenti PC (con hardware anche molto superiori rispetto ai requisiti di gioco) hanno infatti segnalato gravissime lacune tecniche, che hanno impedito talvolta di poter interagire del tutto con il titolo. The Last of Us Parte 1 ha rappresentato di conseguenza per i giocatori uno scoglio insormontabile, provocando tra le altre cose surriscaldamenti della CPU (anche di 90 gradi, con quindi rischi estremi per i componenti), cali di framerate durante le cutscene e pre-compilazione degli shader eterni.
Ovviamente il web intero è insorto per la vicenda, soprattutto data l’importanza del titolo Naughty Dog. Le dita di tutto il mondo sono state puntate contro Iron Galaxy, lo studio responsabile del porting, non sempre famoso per i lavori certosini.
Per cercare di mettere una pezza alla questione, Naughty Dog ha recentemente rilasciato una patch per il gioco, del peso di circa 2,3 GB. Stando ai primi feedback emersi, questo aggiornamento avrebbe reso i caricamenti più veloci, ma non sarebbe intervenuto affatto sulle problematiche tecniche sopra riportate, con la CPU ancora a rischio combustione.
Ovviamente si tratta di un primo update e siamo certi che ne seguiranno altri, ma è fuori dubbio che data la mole della produzione PlayStation Studios, qualcosa non ha funzionato correttamente nel processo di sviluppo e di verifica. Speriamo solo che gli interventi correttivi vengano resi disponibili quanto prima, così da limitare il più possibile il danno che, ormai, è sparso a macchia d’olio.
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