I giocatori PC ricordano ancora l’incubo legato al lancio di The Last of Us Parte I, che si rivelò uno dei peggiori porting nella storia su questa piattaforma. Il titolo era afflitto da numerosi problemi di prestazioni e stabilità, oltre a un gran numero di bug grafici. Fortunatamente, le patch successive migliorarono abbastanza rapidamente la situazione, e oggi la situazione è stata risolta. Per fortuna, qualche volta si impara dai propri errori, e il porting di The Last of Us Parte II pare proprio essere uno di quei casi. Per vedere come si comporta l’ultimo arrivato di casa Sony su PC non vi resta che leggere la nostra recensione!
Sangue e vendetta
La seconda parte dell’epopea di Neil Druckman uscì su PlayStation 4 nel 2020, dove colpì per la quantità di dettagli, gli effetti grafici impressionanti per l’epoca e ovviamente per la sua storia incredibilmente cupa, opprimente e piena di colpi di scena controversi. È ovviamente un seguito diretto, in cui la trama principale è una conseguenza degli eventi precedenti, quindi se non avete giocato la Parte I, vi consigliamo vivamente di iniziare da lì.
L’azione di The Last of Us Parte II si svolge negli Stati Uniti post-apocalittici, oltre vent’anni dopo lo scoppio dell’epidemia del fungo Cordyceps, che ha trasformato gli esseri umani in creature aggressive e prive di raziocinio. Il teatro principale degli eventi è Seattle, una città in rovina, con strade invase dalla vegetazione e tracce di una vita ormai scomparsa. Grattacieli abbandonati, quartieri allagati e negozi devastati creano uno scenario cupo, dove sopravvivere è diventata una brutale quotidianità.
In questo mondo si scontrano due fazioni: l’organizzazione paramilitare WLF (Washington Liberation Front) e i fanatici religiosi noti come Serafiti. All’ombra di questo conflitto si sviluppa la storia di Ellie, spinta da un forte desiderio di vendetta, e quella della nuova protagonista Abby, uno dei personaggi più amati della storia videoludica. La sua caratterizzazione è il vero e proprio magnum opus di Neil Druckmann.
La narrazione non cerca mai di essere delicata e colpisce costantemente con la sua crudezza, come una mazza da golf in pieno volto, il che ha i suoi vantaggi: succedono davvero tantissime cose. Abbiamo apprezzato ancora più che nel primo capitolo le storie dei personaggi secondari e i loro problemi personali, così come le narrazioni ambientali e i messaggi trovati lungo il cammino.
Tralasciando la questione della trama, che è divisiva, il gameplay resta assolutamente eccellente. È ancora un mix ben realizzato di stealth avanzato, sparatorie intense e una forte componente esplorativa. The Last of Us Parte II stupisce ancora oggi per l’intelligenza artificiale dei nemici e il design dei livelli, mentre il combattimento, sia furtivo che d’azione, offre grande soddisfazione. A questo si aggiunge un sistema di crafting piacevole, il miglioramento delle armi e delle abilità, che invoglia a curiosare in ogni angolo.
Se avete giocato per l’ultima volta a Parte II su PlayStation 4, l’edizione PC appena uscita rappresenta un’ottima occasione per tornare nel gioco. Le prestazioni migliorate e la maggiore fluidità rendono l’esperienza ancora più godibile, e la grafica potenziata fa sì che, anche a distanza di anni, il gioco regga ancora benissimo il confronto con i titoli più recenti.
La versione definitiva di un capolavoro
Per fortuna, questa volta The Last of Us Parte II non solo funziona su PC, ma lo fa anche molto bene. Abbiamo provato il gioco sulla nostra configurazione che monta una RTX 3070ti, un Ryzen 1700 e 32 GB di RAM, il che ci ha permesso di giocare con una risoluzione di 2560×1080 con impostazioni grafiche al massimo e una fluidità tra gli 80 e i 90FPS. Se disponete di una macchina meno performante, abbiamo buone notizie: il gioco gira persino su Steam Deck.
Proprio come nella parte precedente, anche qui troviamo una grande varietà di opzioni grafiche. Il processo di personalizzazione è semplificato da preset predefiniti, modificabili a piacimento. The Last of Us Parte II si adatta molto bene a diverse configurazioni e abbassare impostazioni come ombre, effetti e distanza di rendering permette un incremento delle prestazioni di oltre il 10%. Abbiamo la possibilità di regolare il livello del dettaglio, la qualità e il filtro delle texture, la qualità delle ombre e dei riflessi ambientali, ma anche la densità dei particellari e degli effetti volumetrici.
Inoltre, sono presenti tutte le principali tecnologie di upscaling e generazione di frame. Oltre a DLSS, Intel XeSS e AMD FSR 3, gli sviluppatori hanno incluso anche il supporto nativo per l’FSR 4 migliorato. Come noto, questo tipo di tecnologie permettono alle GPU di prevedere l’aspetto dei fotogrammi utilizzando algoritmi di intelligenza artificiale basati sui frame appena renderizzati. In questo modo si alleggerisce il carico della GPU, ottenendo un guadagno di prestazioni davvero significativo, fino a diverse decine di punti percentuali. La generazione di fotogrammi a volte fa perdere reattività ai controlli, ma questo aspetto è migliorato da un’altra tecnologia NVIDIA, la Reflex, e del corrispettivo di AMD, l’Anti-Lag 2. A questo proposito è importante aggiungere che The Last of Us Parte II gode del supporto di un frame rate sbloccato, fino a 360fps.
Abbiamo apprezzato invece la possibilità di disattivare altri effetti poco amati come lens flare, aberrazione cromatica o grana cinematografica. Va aggiunto anche il supporto agli schermi ultrawide e all’HDR, che farà felici molti giocatori.
Tornando a Steam Deck: le prestazioni, a nostro parere, sono molto soddisfacenti e i 30 FPS stabili sono raggiungibili per la maggior parte del gioco anche in risoluzione nativa. Ovviamente non si possono attivare dettagli elevati, ma anche con le impostazioni base il gioco si presenta bene sul piccolo schermo. Portare la fluidità a 40 FPS è una sfida: anche con i dettagli minimi e FSR impostato su “prestazioni”, ci sono cali occasionali di frame e una notevole perdita nella qualità visiva.
Nel complesso, il port è praticamente esemplare. I PC potenti possono puntare a risoluzione e fluidità maggiori, mentre i dispositivi meno performanti riescono comunque a gestire bene il gioco abbassando i dettagli. Non ci sono rallentamenti significativi, e la compilazione degli shader avviene molto rapidamente all’avvio. L’unico bug che abbiamo notato è stato qualche raro artefatto grafico sui contorni di due oggetti, una volta nella neve, un’altra sull’erba, ma non ha minimamente compromesso l’esperienza. Non ci è mai capitato che The Last of Us Parte II crashasse, cosa che accadeva spesso con la Parte I quando ancora non era stato adeguatamente patchato.
Da segnalare anche l’ottimo sonoro con l’utilizzo della tecnologia Dolby Atmos: siamo letteralmente immersi nell’avventura di Elly e Abby, con i suoni del mondo che provengono da canali diversi e ci permettono di distinguere la direzione precisa dalla quale giungono.
Come da standard per i giochi Sony, troviamo il pieno supporto al controller DualSense, con vibrazioni adattive e grilletti dinamici. Il supporto nativo è limitato alla connessione cablata, ma è ancora più immersivo giocare con l’ausilio del feedback aptico nelle situazioni più concitate. La versione PC include esattamente gli stessi contenuti della Remastered per PS5, comprese tutte le skin precedentemente rilasciate per armi e personaggi, e anche l’ottima modalità roguelite No Return.
Un nuovo standard per i porting PlayStation
Ci auguriamo che ogni uscita su PC dei giochi Sony raggiunga il livello qualitativo di The Last of Us Parte II. La mancanza di miglioramenti sostanziali è perdonabile, finché tutto il resto è curato come in questo caso. Se non avete avuto occasione di giocarlo prima, lo consigliamo caldamente per le sue meccaniche eccellenti e l’atmosfera opprimente. Resta uno dei migliori survival horror in circolazione, che unisce perfettamente stealth, azione ed esplorazione.
Ringraziamo Sony per il codice review fornitoci

Riassunto
Riassunto
The Last of Us Parte II è un porting quasi perfetto, che ci auguriamo ponga un nuovo standard per i giochi PlayStation su PC. L'opera dei Naughty Dog stesso riesce ancora a tenere col fiato sospeso con la sua narrazione e l'ottima caratterizzazione di tutti i suoi personaggi.
Pro
La versione PC è stabile, visivamente solida e fluida Supporto a DLSS, AMD FSR 3 e 4, Intel XeSS Opzioni grafiche molto complete Buono il funzionamento anche su Steam Deck Include la modalità aggiuntiva “No Return”, già vista su PS5Contro
Filtro di nitidezza forzato e poco gradevole- Giudizio complessivo9.5
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