Donald Trump, da poche ore tornato alla Casa Bianca, potrebbe aver assestato un altro duro colpo al già traballante mercato dei videogiochi fisici.
Viviamo in un’epoca nella quale il mercato digitale, anche nei videogiochi, la fa ormai da padrone. I dati di vendita riportano un declino costante nella vendita di supporti fisici, e questo anche grazie alla diffusione di console come Xbox Series S e PlayStation 5 Digital che non offrono la compatibilità con i Blu Ray. Anche nel 2024 si è registrato un calo impressionante in tal senso.
Ma ora che è iniziata la nuova era Trump alla Casa Bianca, c’è il timore crescente che le tariffe proposte sui beni importati dal Messico possano accelerare la scomparsa dei videogiochi in scatola.
Durante il discorso inaugurale all’inizio di questa settimana, il presidente degli Stati Uniti ha ribadito il suo obiettivo di imporre tariffe del 25% sui beni importati da paesi stranieri come il Messico. Come sottolineato dall’analista di Circana Mat Piscatella, questo potrebbe avere un grande effetto sul mercato dei videogiochi, dato che molti dei giochi su disco venduti negli Stati Uniti sono fabbricati nel paese sudamericano.
Mentre Trump sostiene che saranno gli esportatori stranieri a pagare i dazi, molti sostengono che solitamente saranno gli importatori (in questo caso particolare, i rivenditori di videogiochi) a essere costretti a pagarne i costi aumentati.
“Con i dazi del 25% sulle importazioni dal Messico in arrivo, vedo un forte calo nel numero di giochi su disco che vengono distribuiti fisicamente negli Stati Uniti, poiché gran parte di quell’infrastruttura di produzione si trova in Messico”, ha sottolineato Piscatella in un post su BlueSky.
Ma non è tutto. Lo scenario ipotizzato da Piscatella prevede infatti che l’aumento sui giochi fisici porterà anche a un aumento del prezzo dei giochi digitali, poiché gli editori cercano di mantenere la parità di prezzo per tutti i loro prodotti. “Se ciò dovesse accadere, mi aspetterei un aumento dei prezzi consigliati al pubblico per i prodotti digitali, per mantenerli alla pari con quelli fisici, ma chissà”, ha continuato l’analista.
Alright, well, video games.
With 25% tariffs on imports from Mexico on the way, I can see a sharp downtick in the number of disc-based games that get released physically in the US, as much of that production infrastructure is in Mexico.
If they do get made, I expect higher prices both phys & dig.
— Mat Piscatella (@matpiscatella.bsky.social) 21 gennaio 2025 alle ore 15:38
Trump ha posticipato il suo nuovo piano sui dazi al 1° febbraio. Vale la pena aggiungere che anche se dovessero entrare in vigore, i rappresentanti del settore potrebbero fare pressioni per escludere i beni dei videogiochi.
Piscatella fa notare che tecnicamente sarebbe possibile spostare la produzione negli Stati Uniti, ma ciò richiederebbe investimenti significativi e, con le vendite fisiche dei giochi che stanno già diminuendo di anno in anno , è improbabile che qualcuno voglia sostenere una spesa del genere.
Scrivi un commento