Ormai, finalmente, ci siamo: dopo tanta attesa, considerando che il gioco è stato presentato nel corso dell’E3 2019 da Bethesda e che venne inizialmente fissato per la finestra autunnale dell’anno successivo, in concomitanza con l’uscita di PlayStation 5, Deathloop è a un passo dal giungere nelle nostre mani.
La nuova produzione di Arkane Studios, veterani del settore e menti dietro a titoli di grande successo e spessore quali Dishonored e Prey, promette ancora una volta faville, grazie a un concept curioso e intrigante. Gran parte di tutto ciò che sono state le grandi produzioni di Arkane degli anni scorsi confluirà in questa nuova IP, esclusiva, per quanto riguarda le console, degli utenti PlayStation 5 per un anno nonostante Bethesda sia oggi in mano a Microsoft – gli accordi commerciali, ovviamente, sono stati stilati e firmati ben prima che il gigante di Redmond assorbisse ZeniMax Media.
Cosa sappiamo però di Deathloop, o ancora, dato che forse molti di voi non hanno mai seguito con particolare attenzione le notizie su questo gioco, cosa è realmente Deathloop? Addentriamoci nella nostra anteprima del nuovo gioco in arrivo il 14 settembre su PS5 e PC, sviscerandone le caratteristiche e analizzando quanto abbiamo visto finora.
Blackreef e quel misterioso loop…
Le vicende di Deathloop sono ambientate nell’isola di Blackreef, misterioso luogo che gli sviluppatori, in più occasioni, hanno definito come “un’isola avvolta in un enigma e costellata di indovinelli”. Se per gli indovinelli ci sarà modo di discuterne una volta che avremo tra le mani il gioco, l’enigma più grande riguarda la natura stessa della storia e delle vicende di Colt, protagonista del gioco: l’uomo è infatti non solo limitato a Blackreef, ma anche intrappolato all’interno di un loop temporale senza fine dal quale sembra non esserci via d’uscita.
La questione del loop, che si adatta alla perfezione alla natura roguelike del gioco – non sappiamo se un’idea è stata consequenziale a un’altra, o se l’essenza del gioco nasca già come un tutt’uno delle due fondamentali componenti -, non riguarda però solo Colt, ma tutti coloro che vivono all’interno di Blackreef. Gli abitanti dell’isola, intrappolati da chissà quanto tempo in questo ciclo infinito, iniziano a soffrire di particolari effetti collaterali e amnesie, causate da un evento di natura sconosciuta che li costringe a rivivere sempre lo stesso giorno. Un po’ à la Il giorno della marmotta, film con Bill Murray diretto da Harold Ramis, anche se nel caso di Blackreef le cose sono ben più folli che nella cittadina americana. Qui, infatti, il loop sta minando la sanità mentale di tutti, e il protagonista vuole disperatamente uscirne prima di fare una fine orribile.
In tutto questo, però, ci sarà un’eccezione: l’unica persona che non sembra soggetta all’amnesia è la nemesi di Colt, Julianna, guerriera altrettanto esperta e letale quanto l’uomo. Ricorda tutto, sa perfettamente come muoversi all’interno di Blackreef, ed è più che disposta a sfruttare questa conoscenza contro Colt. Sebbene queste siano le premesse, il gioco partirà probabilmente da un’importante componente: Colt, che fino a poco prima azzerava la sua memoria all’inizio di ogni loop, inizia infatti a mantenere nozioni e ricordi dei suoi vari cicli temporali, e prende quindi sempre più confidenza con l’isola e la minaccia di Julianna.
Visionari
Strutturato come uno shooter in prima persona vicino agli immersive sim ricco di sfumature, caratteristiche e possibilità, con un level design che, se pensiamo ai precedenti di Arkane, saprà stupirci come hanno già fatto a loro tempo Dishonored, Dishonored 2 e Prey, anche Deathloop non farà a meno di un sistema intricato e ricco di abilità e poteri, ognuno dei quali sarà “assorbito” da Colt una volta che avrà ucciso un Visionario di Blackreef.
I Visionari, per intenderci, sono alcuni particolari bersagli all’interno dell’isola intrappolata nel loop mortale di Colt, e il suo obiettivo principale per riuscire a uscire dalla sua “prigione” quadrimensionale. Se Selene, in Returnal, doveva raggiungere il segnalatore per fuggire da Atropos (anche se sappiamo tutti benissimo cosa accade al termine del gioco… vero?), e Zagreus, protagonista di Hades, intende risalire gli Inferi per riuscire a trovare la madre Persefone, in Deathloop Colt intende spezzare la “maledizione” e per farlo dovrà eliminare gli otto bersagli predefiniti, i Visionari. Ognuno di loro, infatti, non solo sbloccherà abilità e potenziamenti per i suoi straordinari poteri – nel pieno stile dei giochi Arkane, abbiamo già visto diversi poteri, così come le armi, ben vicini alle filosofie di illustri predecessori come BioShock, System Shock e derivati, basti pensare all’abilità Karnesis che consente di scagliare le persone lontane da lui -, ma avvicinerà anche il protagonista alla fine della sua missione di vitale importanza.
Ma come si procede in Deathloop, per una migliore esperienza? Gli sviluppatori lasciano la totale libertà al giocatore, esattamente come Arkane ha sempre fatto in tutte le sue produzioni. Ricordiamo esempi lampanti come Prey, che poteva essere completato in una manciata di giri d’orologio così come in decine di ore, per chi cerca un’esperienza rapida, intensa e complessa, ma anche per chi vuole approfondire, cercare, studiare e migliorare. La natura roguelike del gioco, proprio come gli altri esponenti del genere, si basa proprio su questo: giocare, migliorare, ripetere. Gli stessi ragazzi di Arkane hanno sottolineato questi aspetti più volte nel corso delle presentazioni e delle apparizioni del gioco, l’ultima volta avvenuta all’inizio di luglio in uno State of Play interamente (o quasi) dedicato ad esso, hanno sottolineato il fatto che morire, in Deathloop, non è certo sinonimo di fallimento, bensì è uno degli step più importanti per procedere. L’isola di Blackreef e i suoi abitanti hanno così tanto da scoprire, da raccontare e da “donare” alla missione, che una delle strategie dei giocatori potrebbe facilmente essere quella di azzerare il loop qualche volta in pù del previsto per studiare una nuova strategia, conservando abilità e potenziamenti.
Dallo stile inconfondibile degli anni ’60 agli innumerevoli gadget che Colt potrà usare, dalla possibilità di impersonare la stessa Julianna (e invadere la partita di un altro Colt per eliminarlo, oppure per aiutarlo, il bello di Deathloop sta anche appunto nella continua imprevedibilità di certi eventi) a una campagna single player fortemente votata alla narrazione ma con un sistema di gioco profondo, immersivo, che sfrutterà a fondo le caratteristiche del DualSense PS5 e che è figlio di tutto quello che di buono ha fatto Arkane nella sua ultra-decennale storia, Deathloop è un gioco che ha già fatto e che speriamo continuerà a far parlare di sé. Il gioco dello studio francese, entrato nel nostro radar sin dal reveal ed entrato in pianta stabile nelle nostre liste dei giochi più attesi dopo aver visto i primi gameplay, promette davvero un’esperienza esaltante, forse unica nel suo genere. Come abbiamo già detto più volte in precedenza, in questo articolo e negli altri che abbiamo dedicato a Deathloop nel corso dei mesi, il gioco targato Bethesda potrebbe essere una delle sorprese dell’autunno 2021, un titolo potenzialmente immenso nei suoi contenuti e nelle sue meccaniche.
Appuntamento al 14 settembre, quando Deathloop sarà finalmente sui nostri schermi.
- Nei panni di Colt, i giocatori sono intrappolati in un loop temporale sulla misteriosa isola di blackreef, condannata a rivivere lo stesso giorno in eterno.
- La reputazione di arkane per il suo stile di gioco coinvolgente lascia ai giocatori la libertà di aggirarsi furtivamente per i livelli o affrontarli ad armi spianate.
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