Ricordate Ghost Recon: Frontline? Anche se così non fosse, poco importa. Il gioco non arriverà mai.
Come avrete già letto nelle ultime ore, Ubisoft ha tenuto il consueto appuntamento con gli investitori durante il quale sono stati discussi i risultati dell’ultimo trimestre finanziario. Sebbene positivo rispetto al periodo precedente, l’azienda ha evidenziato un calo nelle vendite dei videogiochi, causato certamente anche dall’assenza di novità, e ha aggiornato sui cambiamenti apportati ai progetti in sviluppo.
Oltre al rinvio di Avatar: Frontiers of Pandora e di un altro gioco minore ancora non annunciato, Ubisoft ha infatti annunciato di aver modificato la sua politica, decidendo di concentrare i suoi sforzi sui marchi più importanti a discapito dei videogiochi minori.
Tra questi marchi rientra ovviamente Assassin’s Creed, di cui sono in sviluppo vari progetti tra cui il live service Infinity (potrebbe essere trapelata una delle ambientazioni storiche), mentre non rientrano più nei piani alcuni giochi già annunciati in precedenza che sono stati dunque cancellati. Uno di questi, appunto, è Ghost Recon: Frontline.
Annunciato lo scorso autunno, Ghost Recon: Frontline è (o meglio era, a questo punto), un battle royale PvP a 100 giocatori ambientato nel franchise di Ghost Recon. Sembrava che all’epoca dell’annuncio lo stato dei lavori fosse già a buon punto, tanto che una versione beta era prevista nella settimana successiva, ma questa, causa alcuni inconvenienti tecnici, venne rinviata. Il gioco si perse così nei meandri del web per diversi mesi, fino a quando all’inizio dell’anno Frontline venne definito da alcuni utenti che lo avevano provato come una semplice copia di Warzone, senza nulla di innovativo.
Complice forse lo scarso interesse dimostrato dai giocatori, con il flop di Hyper Scape ancora d’attualità in casa Ubisoft, l’azienda ha quindi deciso di cancellare lo sviluppo di Frontline, e ridestinare gli sforzi produttivi verso altri giochi.
Da notare che quella di Ghost Recon: Frontline non è l’unica cancellazione. La nuova politica di Ubisoft ha infatti toccato anche un’altra produzione, Splinter Cell VR. Il gioco per la realtà virtuale, dedicato al franchise di Sam Fisher, era stato annunciato nel 2020 come parte di un piano di Ubisoft per espandersi nelle nuove tecnologie, insieme anche ad Assassin’s Creed VR – in questo caso, invece, sembra che lo sviluppo prosegua.
Le cancellazioni dei giochi di cui abbiamo appena parlato si aggiungono poi ai mostruosi ritardi che altre produzioni Ubisoft hanno recentemente incontrato, tra cui Prince of Persia Remake (lo sviluppo è da poco ripartito di nuovo da capo), l’atteso Beyond Good and Evil 2, e naturalmente Skull & Bones, che dopo molti anni di lavorazione arriverà finalmente in autunno.
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