Ubisoft ha annunciato ufficialmente la chiusura del supporto di Tom Clancy’s Ghost Recon: Breakpoint, e con esso anche i famosi NFT che tanto hanno fatto discutere.
L’account Twitter ufficiale di Ghost Recon ha confermato che quello uscito a marzo è stato l’aggiornamento finale per il gioco, sebbene i server sia per Breakpoint che per il suo predecessore Wildlands continueranno a essere mantenuti. Ricordiamo poi che Ubisoft sta sviluppando il free to play Ghost Recon Frontline, nuovo battle royale che dovrebbe debuttare entro la fine dell’anno.
GamesIndustry.biz ha chiesto a Ubisoft se questa fine del supporto include anche gli NFT di Breakpoint, ricevendo uno screenshot dal sito Web di Ubisoft Quartz che di fatto conferma tale pensiero. Non solo, Ubisoft stessa definisce gli NFT di Breapoint come… pezzi di storia.
Il messaggio ringrazia tutti i giocatori di Ghost Recon: Breakpoint che hanno rivendicato i loro primi Digits – il termine Ubisoft per i suoi NFT – aggiungendo poi un pensiero a tutti gli utenti:
Possiedi un pezzo del gioco e hai lasciato il segno nella sua storia. […] Rimani sintonizzato per ulteriori aggiornamenti con funzionalità per la piattaforma e futuri drop in arrivo con altri giochi.
L’ultimo Digit per Breakpoint è stato rilasciato il 17 marzo, appena tre mesi dopo che Ubisoft aveva annunciato per la prima volta che avrebbe aggiunto gli NFT al gioco.
Cosa succederà dunque ai Digit (o NFT) di Breakpoint? Bella domanda.
Generalmente, per chi acquista NFT, esiste la possibilità di utilizzare i propri oggetti anche in altri giochi, cosa che però potrebbe non accadere per Breakpoint. Il fatto che l’azienda li definisca ormai come pezzi di storia potrebbe indicare appunto che i Digit in questione siano ormai solo stringhe di codice che non troveranno più spazio altrove.
A proposito di NFT, anche Activision starebbe pensando di supportarli al più presto, forse a partire dai prossimi Modern Warfare 2 e Warzone 2.
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