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Warhammer 40.000: Space Marine 2 | Recensione

Sono diversi i franchise che si possono definire come vere e proprie colonne portanti dell’industria del gaming. Vuoi per la quantità di titoli pubblicati, vuoi per l’anzianità produttiva della saga, le IP che vantano tale titolo sono considerate delle pietre miliari che hanno ispirato le produzioni degli anni successivi. Ebbene, una di queste risponde al nome di Warhammer. La proprietà intellettuale creata da Games Workshop ha infatti saputo diventare sempre più poliedrica nel corso dei decenni, passando da gioco da tavolo a vero e proprio fenomeno videoludico, grazie a numerose trasposizioni come Total War: Warhammer e la ben più prolifica Warhammer 40.000.

Questa ha saputo accompagnare milioni di giocatori attraverso titoli di varia natura e genere, come ad esempio lo strategico Dawn of War, lo sparatutto in prima persona Darktide e il TPS Space Marine. Rilasciato nel lontano 2011, il primo capitolo della saga ha saputo catalizzare l’attenzione degli utenti grazie ad un gameplay diretto e divertente, condito allo stesso tempo da una trama accattivante e da orde di Orki da debellare.

Ad oltre una decade di distanza, Saber Interactive ha riportato alla luce il franchise con Warhammer 40.000: Space Marine 2, volenterosa di cristallizzare ed incrementare il successo del capostipite. Sarà quindi riuscita l’impresa? Scopriamolo nella nostra analisi.

Premessa: considerata la versione pre release del codice, non ci è stato possibile trattare con la giusta attenzione il comparto multigiocatore competitivo, data la poca presenza di utenti (per ovvi motivi). Integreremo la recensione più avanti, modificando (qualora se ne presentasse il caso) la valutazione complessiva.

Versione provata: PlayStation 5

Titus Tiranid

Warhammer 40.000: Space Marine 2 si svolge cento anni dopo il primo gioco. Il Tenente Titus, precedentemente Capitano, è stato declassato in seguito agli eventi del primo capitolo, dove è stato preso in custodia dall’Inquisitore Thrax con l’accusa di essere un eretico e di cospirare con le forze del Caos. In un percorso di redenzione agli occhi dell’Impero, l’ex Ultramarine è chiamato a gettarsi in una nuova battaglia, dove dovrà dimostrare oltre che il valore, anche la propria lealtà, in modo da nobilitare nuovamente la reputazione. La trama si sviluppa su tre pianeti durante la quarta guerra dei Tiranidi e mostra un protagonista più veloce e muscoloso a seguito del Rubicon Primaris. Questa operazione potenzia infatti ulteriormente gli Space Marine, rendendoli ancora più letali ed efficaci.

La narrazione di Space Marine 2 è quindi più matura e cruda rispetto al passato, e vede un Titus desideroso di servire nuovamente l’Imperium, anche a costo di una pesante retrocessione di grado e di un tempo che, fondamentalmente, non è più il suo. Saber Interactive ha quindi costruito una storia ricca di elementi drammatici, capace di trasportare direttamente l’utente nel mondo flagellato dagli sciami degli Xeno, dove non c’è spazio per alcun tipo di introduzione frivola. Inoltre, come vedremo più avanti, la trama non sarà unicamente vissuta e raccontata dalle azioni del corpulento personaggio primario, ma anche dalle missioni cooperative, le quali illustreranno eventi contemporanei a quelli vissuti nella campagna principale.

L’Imperatore protegge

Lo sparatutto in terza persona di Focus Entertainment ha innanzitutto dalla sua un’offerta ludica non indifferente, che si suddivide in tre comparti: Campagna, Operazioni (PvE cooperativa) e Guerra Eterna (PvP che come detto in premessa al momento non è presente in questo articolo).

La prima di queste ha una durata di circa 10-12 ore, e consiste nell’accompagnare Titus, Chairon e Gadriel su Kadaku, Avarax e Demerium al fine di debellare le orde dei Terminidi. Come è ben noto, non si tratta di una componente a giocatore singolo, in quanto un massimo di tre utenti potranno collaborare insieme per portare a termine l’avventura del trio. Qualora ciò non avvenisse, i due compagni del protagonista saranno rimpiazzati dall’Intelligenza Artificiale, che tutto sommato si comporta abbastanza bene.

Le quest della storia vedono i tre commilitoni cercare di contrastare il dominio dei Termindi attraverso missioni che, nella maggior parte delle situazioni, chiedono di raggiungere una determinata zona, attivare un particolare meccanismo per poi difenderlo, naturalmente mentre si annichiliscono frotte di Xeno. In tali circostanze va segnalato che l’eccessiva grandezza di alcune sezioni, fa emergere una certa povertà in termini di elementi, portando molto spesso a fare delle immense scarpinate senza trovare nulla di particolarmente interessante (se non una piastra dati, ossia un collezionabile). La varietà di richieste non è quindi il punto più forte di Space Marine 2, ma ciononostante, pad alla mano il gioco diverte. Imbrattare infatti di sangue alieno la lucente armatura di Titus e compagni è soddisfacente come poche cose al mondo, vista anche l’ampia scelta di approccio e le innumerevoli creature da abbattere.

Il gameplay di Space Marine 2 riprende naturalmente quanto di buono fatto nel 2011, mettendo a disposizione del super soldato un equipaggiamento progettato per sterminare. Ogni personaggio è in grado infatti di brandire uno strumento da mischia, un’arma primaria ed una secondaria. Le prime, che possono suddividersi tra spade, coltelli e martelli, consentono una gestione perfetta delle orde a distanza ravvicinata, mentre le seconde permettono una soluzione dalla distanza più strategica, grazie alla possibilità di impiegare carabine, fucili d’assalto e da cecchino, ma anche lanciafiamme e strumenti al plasma. Completano il quadro le onnipresenti granate, che a seconda della tipologia (perforanti, termiche, rallentanti, ecc..) si dimostrano particolarmente utili nel gestire gli sciami nemici e gli avversari più corazzati.

Dal punto di vista invece dei movimenti sono presenti un’azione elusiva e la parata che, per forza di cose, rispecchiano la corpulenta mole degli erculei combattenti. Premendo il tasto deputato alla schivata infatti, l’alter ego scatterà leggermente verso la direzione imposta, mentre con una seconda pressione effettuerà una rotolata, da sfruttare solamente in momenti di emergenza, considerata l’esposizione alle mosse nemiche. Nel caso in cui invece una creatura decidesse di scagliarsi direttamente su uno Space Marine, Saber Interactive ha confezionato un apprezzabile meccanismo di difesa. A seconda del tipo di offesa, apparirà difatti a schermo un cerchio di differente colore: l’icona blu rappresenta un attacco che può essere parato e riflesso (premendo al momento idoneo il dorsale sinistro), mentre quella rossa identifica qualcosa da schivare obbligatoriamente.

Uniti resistiamo

Una volta raggiunto il vascello, che funge da vero e proprio hub centrale, Space Marine 2 scioglie le proprie briglie e, come dicevamo in apertura, offre la possibilità all’utente di avviare una delle tre modalità presenti. Una di queste è identificata nelle Operazioni, ossia delle incursioni cooperative per tre giocatori (ma fruibili anche in singolo, grazie all’aiuto dell’IA) che si svolgono contemporaneamente alle vicissitudini affrontate nella campagna (e proprio per questo è consigliato avviarle in seguito al completamento di questa).

Al momento consto di sei missioni, l’ambito delle “Spec Ops” è gradevole ma non certo rivoluzionario in termini di gameplay rispetto alla parte narrativa del titolo, se non per un aspetto non indifferente. Sia in Operazioni che in Guerra Eterna infatti, viene data l’opportunità di selezionare una delle sei classi presenti, in modo da approfondire fortemente la componente strategica, a maggior ragione se in un team di più persone.

Ognuna di queste specialità è focalizzata su un particolare approccio, che varia dal classico cecchino fino ad arrivare al tank, ma senza disdegnare il più equilibrato assaltatore. Ogni classe gode di una particolare abilità “super” la quale, una volta caricata, consente di svoltare a proprio favore l’esito della battaglia, sia dal lato offensivo, ma anche da quello di supporto e difesa. Incrementandone mano a mano il livello, Space Marine 2 mette a disposizione ancora più armi ed equipaggiamenti, rendendone sempre più appagante l’utilizzo. Anche le bocche da fuoco potranno naturalmente accrescere il proprio grado, concedendo una maggiore potenza ed efficacia in battaglia, soprattutto alle difficoltà più elevate.

Tecnica spaziale

Dal punto di vista tecnico, Saber Interactive ha svolto un lavoro più che buono. Il nuovo capitolo della serie di Warhammer porta con sé su console le canoniche due impostazioni grafiche, una dedicata alla qualità estetica ed una che punta tutto sulla fluidità. In questo ultimo caso, i 60 frame al secondo sono mantenuti nella maggior parte delle situazioni, tranne sporadici casi di rotazione della telecamera nelle ambientazioni più ricche di dettagli (o di nemici). L’unico neo è rappresentato dall’eccessiva lunghezza dei caricamenti, che sia durante lo spostamento da una parte all’altra della nave, e sia nell’entrata/uscita di un livello, fanno tornare alla mente un’epoca ormai passata.

Graficamente parlando invece, l’avventura di Titus è sorprendente tanto quanto i trailer di presentazione. Le ambientazioni ed i modelli dei nemici sono ricchi di dettagli, e l’armatura risplende di una luce strabiliante grazie ad uno dei comparti di illuminazione meglio realizzati degli ultimi tempi. Stonano solamente i volti dei vari personaggi, che durante le cutscene risultano un po’ ingessati e poco realistici con quanto accade a schermo.

Completa il tutto una colonna sonora epica e che accompagna adeguatamente l’azione degli eroi, sottolineando talvolta la drammaticità degli eventi.

Ringraziamo Focus Entertainment per il codice review fornitoci.

8
Riassunto
Riassunto

Warhammer 40.000: Space Marine 2 è un gioco divertente, diretto e senza troppi fronzoli. La nuova fatica di Saber Interactive propone un'offerta ludica che si focalizza sul multigiocatore, ma che riesce a soddisfare coloro che amano interagire da soli. Qualche piccola sbavatura tecnica e artistica, unita a mappe forse eccessivamente grandi per il genere non gli consentono di ambire a troni più elevati, ma l'esperienza confezionata dallo studio statunitense merita di essere provata dagli amanti dei TPS, a maggior ragione se con la possibilità di affrontare il tutto assieme a due amici.

Pro
Ampia offerta di contenuti... Esteticamente impressionante Gameplay soddisfacente ed appagante
Contro
...anche se le missioni non sono molto variegate I caricamenti durano troppo per essere un gioco di fine 2024
  • Concept & Trama7.5
  • Gameplay8.5
  • Comparto Artistico8
  • Comparto Tecnico8
Scritto da
Lorenzo Bologna

Appassionato di tutto ciò che concerne il mondo videoludico, sono un inguaribile amante dei titoli horror e un accumulatore compulsivo di trofei (meglio se di platino). Avvicinato al medium grazie a mamma Nintendo e papà Crash Bandicoot.

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