Forse Warzone Mobile non è la gallina dalle uova d’oro che Activision si aspettava.
Nei giorni scorsi, Microsoft ha approvato nuovi licenziamenti nella sua divisione gaming, che fanno seguito agli altri già avvenuti all’inizio dell’anno. Si tratta di una misura che segue le massicce acquisizioni di Bethesda e Activision Blizzard negli anni passati, con conseguente riorganizzazione dell’organico per mantenere i bilanci positivi. Una situazione che sta comunque creando malcontenti all’interno di Xbox, con i dipendenti ancora a bordo che iniziano a sospettare un futuro molto incerto.
Mentre Phil Spencer, boss di Xbox, ha insistito sul fatto che questa volta non è stato cancellato nessun gioco o chiuso nessuno studio, Game File riporta che i team di sviluppo colpiti dai licenziamenti sono in particolare quelli di Call of Duty: Warzone Mobile e Warcraft Rumble, due giochi mobile di Activision Blizzard.
Warzone Mobile è stato lanciato a marzo su iOS e Android come esperienza mobile Call of Duty specifica per Warzone, con battle royale per un massimo di 120 giocatori, nonché progressione incrociata con PC e console Warzone, Modern Warfare 2 e 3 e l’imminente Black Ops 6. Activision sperava ovviamente di replicare l’enorme successo di Call of Duty Mobile, realizzato da Tencent (i guadagni del gioco sono condivisi con Activision), ma così non è stato.
Sembra infatti che Call of Duty: Warzone Mobile non abbia soddisfatto le aspettative di Activision, anche se Stephen Totilo di Game File ha affermato che il gioco resterà comunque attivo dopo il ridimensionamento dello staff.
Allo stesso modo, il team Warcraft Rumble di Blizzard è interessato dai licenziamenti. Warcraft Rumble è stato lanciato come tower defense mobile free-to-play nel 2023 su iOS e Android e, nonostante un inizio molto forte, l’interesse sembra essersi affievolito. Anche in questo caso, il gioco resterà comunque online.
La situazione è comunque particolare. Microsoft non ha mai nascosto di aver voluto acquisire Activision Blizzard per spingere il brand Xbox nel mercato mobile con un suo store (nel gruppo di Activision c’è anche King, il produttore di Candy Crush, ancora oggi il gioco mobile più grande al mondo), e questa brusca frenata di due grandi IP come Call of Duty e Warcraft non è certo un buon segnale.
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