L’ormai famosa soap opera riguardante l’acquisizione di Activision da parte di Microsoft si arricchisce quotidianamente di nuove puntate. Nell’ultimo mese si è parlato dell’accordo che Microsoft ha proposto a Sony, rispedito al mittente da parte dell’azienda nipponica – che, intanto, sta già parlando di PlayStation 6. Sony continua a ribadire che l’acquisizione non dovrebbe essere finalizzata, in quanto danneggerebbe i consumatori, mentre Microsoft resta in attesa di quelli che saranno i responsi delle ulteriori indagini decise dalle agenzie di tutto il mondo, con l’UE che ha deciso di prendersi qualche giorno in più per decidere. L’ulteriore stangata è giunta poi pochi giorni fa, quando la FTC ha deciso di avviare l’iter legale contro il colosso americano per bloccare l’operazione.
Ebbene, a seguito di questo nelle ultime ore anche alcuni giocatori hanno ufficialmente fatto causa a Microsoft, lamentando il fatto che l’acquisizione andrebbe a danneggiare fortemente i consumatori. Tale azione è stata registrata a San Francisco, ed al momento vede protagonista un gruppo di 10 persone.
Il documento da loro depositato afferma:
“Microsoft controlla già uno degli ecosistemi videoludici più famosi e grandi del settore. L’acquisizione le darebbe una posizione senza rivali nel settore dei giochi, rendendola la compagnia con il maggior numero di titoli popolari e franchise iconici.”
Oltre all’argomento relativo all’egemonia, il dossier fa una disamina anche sulla competitività del settore e sui posti di lavoro che potrebbero essere messi a rischio a seguito di questa annessione:
“Se l’operazione dovesse chiudersi, questa potrebbe allentare la competizione in ognuno dei mercati chiave, causando prezzi più alti, meno innovazione e creatività e meno scelta per i consumatori. Anche il personale avrebbe meno potere decisionale, e ciò è particolarmente preoccupante dato che Activision Blizzard è attualmente coinvolta in cause legali da parte dei dipendenti del Department of Fair Employment and Housing della California, che sostengono che l’azienda è stata protagonista di discriminazione di genere e molestie sessuali.”
Insomma, una nuova sfida per Microsoft, attualmente impegnata a far fronte alla ben più importante azione dell’FTC.
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