XDefiant | Recensione

XDefiant è divertente. Potrebbe bastare questo a parlare del nuovo shooter arena free to play di Ubisoft, un’infernale combinazione di Call of Duty (alla guida del progetto c’è il veterano Mark Rubin, ex produttore di Infinity Ward) e hero shooter come Overwatch che mira a proporre un’esperienza piacevole e tradizionale, pur cercando di inserire qualcosa di nuovo. A dire il vero, di nuovo in XDefiant c’è poco o nulla, ma questo era l’obiettivo dell’azienda francese.

Dopo aver visto fallire numerosi giochi free to play sotto le loro stesse aspettative, con XDefiant l’operazione era sulla carta semplice e al tempo stesso folle: rincorrere Call of Duty e andare a caccia di quel pubblico che, per un motivo o per l’altro, non ha magari apprezzato la piega che lo sparatutto più famoso al mondo ha preso a partire più o meno da Modern Warfare del 2019 in avanti, sacrificando molti elementi in favore di una maggiore ricerca del target casual – grazie, Warzone. XDefiant è divertente, e non è originale. E chissene, anche. Vi raccontiamo un po’ questa prima settimana di gioco nella nostra recensione.

Versione provata: PS5.

XDefiant of Duty

Sin dal suo primo annuncio, che risale a quasi tre anni fa, gli intenti di XDefiant vennero messi in chiaro da subito: abbracciare il pubblico di Call of Duty. Niente di più, niente di meno. Uno shooter in prima persona mancava nello sconfinato mondo di IP di Ubisoft, e l’azienda si affidò a Rubin per dare forma a questo importante progetto inizialmente accostato a Tom Clancy poi divenuto una sorta di contenitore del multiverso Ubisoft con tante serie e personaggi che si incontrano per la prima volta.

XDefiant mette squadre di sei giocatori l’una contro l’altra in una serie di modalità che definire familiari è dire poco. C’è Occupazione, che altro non è che il nome scelto per differenziarsi da Postazione di Call of Duty – le squadre devono ottenere il controllo di un’area che a intervalli regolari cambia posizione; c’è Scorta, interessante ma non sempre bilanciata modalità che chiede a una squadra di far avanzare un robot mentre l’altra deve impedirlo; c’è la classica Dominio su tre postazioni fisse in tutta la partita, ed ecco che il gioco è fatto.

Come dite? C’è un sentore di COD e Overwatch? Impossibile non ammetterlo, ma del resto XDefiant non ha mai nascosto il suo desiderio di accogliere i membri di queste community che magari, nel corso del tempo, si sono allontanate dai rispettivi franchise per vari motivi. Per intenderci, chi scrive non tocca Overwatch ormai dal lancio del secondo capitolo, avendo vissuto con smarrimento l’infinita quantità di buff, nerf, bilanciamenti e riscritture continuamente subite dal titolo.

Se non altro, XDefiant fa tesoro di molti problemi messi in evidenza dai vari giochi in disparate occasioni, per ritrovarsi con una solida offerta in mano. Le mappe abbandonano la forzata verticalità degli ultimi Call of Duty, così come la dinamica delle porte che non possono mancare da Warzone, e torna a un design più classico con tanti punti di accesso ma senza trasformare il campo di battaglia in una caotica trincea. L’assenza delle killstreak di coddiana memoria, ad esempio, è un benefit non da poco per chi si ritrova deluso dalle proprie esperienze con lo shooter di Activision, dove la prestazione di un singolo utente può condizionare l’esito dell’intera partita.

Ecco, appunto, XDefiant mira con maggior decisione verso la cooperazione e il gioco di squadra. All’inizio di ogni partita i giocatori selezionano uno dei personaggi disponibili, suddivisi in varie fazioni provenienti da giochi Ubisoft come Splinter Cell, Watch Dogs e The Division (presto ci saranno anche gli Assassini…), potendo così contare su varie abilità. I Purificatori di The Division sono ad esempio esperti del fuoco, capaci di lanciare un drone che poi esplode all’impatto; i combattenti della fazione di Splinter Cell sono invece abilissimi nella mimetizzazione, riuscendo a diventare invisibili per alcuni istanti premento il tasto L1. In questo caso, XDefiant si sposta così verso una struttura più vicina agli hero shooter, anche se il gioco è abbastanza intelligente da non presentare eccessivi sbilanciamenti anche se il team non è variegato e privo ad esempio di guaritori, fondamentali invece su Overwatch.

Tuttavia, il gunplay dimostra tutta l’influenza di Call of Duty. Gli sviluppatori hanno fatto un grande e tangibile lavoro portando fucili d’assalto, mitragliette e tutte le altre bocche da fuoco con un feeling molto vicino a quello di alcuni classici giochi della serie Activision come gli originali Modern Warfare o i primi Black Ops, anche per quanto riguarda lo sblocco di accessori e sfide da completare che avvicinano ulteriormente il prodotto al re degli sparatutto competitivi.

Un gioco nuovo che parla al classico

L’atmosfera di XDefiant, insomma, è nuova ma anche perfettamente riconoscibile, toccando con naturalezza tutti i suoi principali rivali di genere. La combinazione di elementi delle mappe a tre corsie o dalla struttura circolare (a proposito, ottima l’idea di omaggiare alcune ambientazioni dai vari franchise Ubisoft) fa sì che i nemici arrivino sempre da più direzioni, creando una partita in continua evoluzione e chiaramente frenetica. Il respawn è sostanzialmente immediato, a parte alcune modalità in particolare dove le regole esigono più tempo, e chiaramente, in pieno stile Call of Duty, il pericolo che una partita diventi uno scambia-bare è elevato – il TTK non è certo alto. In più, è immediato: giocare per la prima volta a XDefiant è facilissimo, affrontando il tutto con una naturalezza che è sempre stata vicina anche alla filosofia del solito COD che sempre citiamo.

Ma quindi questo XDefiant è la risposta perfetta alle preghiere di chi proprio non ha digerito le ultime uscite di Call of Duty? Ma quando mai. Insieme ad alcuni problemi che il team sta già affrontando, tra cui un netcode semplicemente indecente in numerose partite nelle quali i colpi arrivano dopo abbondanti frazioni di tempo (sembra davvero di essere tornati a 15 anni fa, e forse anche questo è un omaggio agli shooter del passato), XDefiant presenta anche imperfezioni che il team dovrà impegnarsi a correggere per rendere l’esperienza più attuale.

Non possiamo pronunciarci ovviamente sul supporto post-lancio, che al momento è ancora sconosciuto (servono armi, modalità, fazioni e mappe, e l’ultimo MW3 deve assolutamente essere preso a esempio per l’ottimo lavoro svolto in tal senso), ma nel gampelay puro e crudo manca un certo senso di fluidità, che deve essere aggiustato con le prossime ambientazioni. Il fatto che ad esempio alcune barriere, contrassegnate di giallo, siano scalabili e altre di altezza uguale invece non lo siano è un problema: per quale motivo creare questa disparità? Allo stesso modo, alcune mappe di Scorta appaiono sempre eccessivamente sbilanciate a favore della squadra che deve bloccare l’avanzata del robot, risultando frustrante dopo una manciata di partite.

L’inizio di questo shooter, che, speriamo, durerà a lungo, è comunque incoraggiante. Intelligentissima da parte di Ubisoft la scelta di distribuire XDefiant come un free to play, evitando la debacle ancora scottante di quel Titanfall 2 che si ritrovò schiacciato da un mercato di superpotenze degli sparatutto; la monetizzazone avviene attraverso i soliti battle pass, skin cosmetiche e anche potenziamenti XP, che a conti fatti oggi non offrono alcuna dinamica pay-to-win. Ubisoft, per favore, non fare danni. La strada è in salita, perché un live service è sempre difficile da gestire, ma la partenza è molto, molto buona.

7.6
Review Overview
Riassunto

XDefiant è ancora lontano dall'essere un gioco perfetto, ma la partenza è decisamente incoraggiante. Ubisoft ha tra le mani un titolo che potrebbe seriamente mettere i bastoni (non troppo grandi, magari anche solo piccoli legnetti) tra le ruote di Call of Duty, e ora è tutto nelle mani degli sviluppatori: occorrono aggiustamenti e contenuti costanti, se si vuole evitare un esodo di massa degli utenti.

Pro
Shooting appagante Buona struttura di gioco Molto più rilassante di COD
Contro
Netcode ancora pessimo Pochi contenuti
  • Concept & Trama6.5
  • Gameplay8.5
  • Comparto Artistico7.5
  • Comparto Tecnico8
Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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