Proprio in queste ore il Parlamento Europeo ha votato a favore della nuova direttiva sul Copyright, proposta per regolamentare la diffusione online del materiale protetto dal diritto d’autore. La votazione si è conclusa con un risultato di 438 voti favorevoli, 226 contrari e 39 astenuti. Ma vediamo in parole semplici di cosa si tratta.
La nuova direttiva ha scatenato tanto clamore specialmente per gli Articoli 11 e 13.
Il primo prevede che i colossi del web (Google, Facebook, ecc.), ogni volta che sulle proprie piattaforme compare un contenuto coperto da diritto d’autore, versino un contributo agli editori del contenuto in questione. Se da un lato gli editori desiderano essere retribuiti quando un proprio lavoro appare su una piattaforma online, i giganti della rete sostengono che le proprie piattaforme convogliano già un traffico importante verso gli editori. Sono comunque esclusi da questo provvedimento gli utilizzi non commerciali dei contenuti, tra cui Wikipedia, per citarne uno.
Il secondo articolo prevede invece l’istituzione di una sorta di filtro nei vari social network e affini, il quale dovrebbe impedire che un utente pubblichi materiale coperto da copyright. Per farvi un esempio: questo è quanto avviene da qualche anno su YouTube con l’istituzione del Content ID, un sistema automatico che impedisce il caricamento di contenuti coperti da diritto d’autore o già pubblicati da altri utenti sulla piattaforma, e quindi non propri. Uno strumento del genere, e lo vediamo grazie a YouTube, presenta però dei difetti, e non sempre è preciso nel suo lavoro.
In breve, quindi, questi sono i temi caldi in gioco. Ora la proposta è passata: ci sarà ancora un voto finale a Gennaio 2019 e successivamente inizierà un dialogo tra l’Unione Europea e i singoli Stati membri, nel corso del quale verrà stabilito il metodo di applicazione della nuova direttiva.
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