Il popolare social network TikTok è finito al centro di una questione di “sicurezza nazionale” nel nostro paese. Parola del Ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, il quale ha spiegato a Copasir che non è da escludere la possibilità che l’Italia vieti l’accesso a TikTok a tutti i dipendenti statali.
La Commissione europea ha recentemente imposto a tutti i suoi dipendenti la disinstallazione di TikTok dai propri dispositivi, questo a causa del possibile monitoraggio dei dati privati da parte delle autorità cinesi. Questa possibilità è un serio pericolo anche per l’Italia, spiega Zangrillo, che ora analizzerà la possibilità di vietare ai dipendenti statali italiani l’accesso al social network.
Giacomo Lev Mannheimer, responsabile delle relazioni istituzionali di TikTok nel Sud Europa, ha cercato di placare gli animi, spiegando al ministro che i dati degli utenti italiani ed europei non venfono conservati in Cina (anzi, tali dati finiscono nelle mani di Stati Uniti, Singapore e UE, anche se per quest’ultima si prospettano tempi più lunghi). Mannheimer spiega che il governo di Pechino non ha mai chiesto l’acceso ai dati, e che le ultime decisioni di TikTok si basano su un approccio volto a limitare il flusso di dati al di fuori dell’Europa, nel rispetto dei protocolli di sicurezza previsti dal GDPR.
Rassicurazioni che non sono bastate perché il Ministro della PA ha dichiarato quanto segue:
L’argomento è arrivato all’ordine del giorno da poco. Già la prossima settimana dovremo confrontarci e cercare di arrivare a una sintesi. Prenderemo una decisione in fretta. Ora dobbiamo comprendere bene quale è effettivamente la profondità dei rischi legati alla sicurezza nazionale.
La questione TikTok riguarda quindi la sicurezza nazionale, e anche il Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha parlato della situazione spiegando di essere contrario alla censura ma favorevole al controllo e alla vigilanza.
Più articolato invece il pensiero della deputata di FI Deborah Bergamini, che, parlando del tema della sicurezza informatica e del rischio per i dipendenti pubblici, ha presentato già il mese scorso un’interrogazione parlamentare in merito. Bergamini ritiene sia giunto il momento che il governo italiano avvii una seria riflessione sulla questione, non per censurare l’app, ma per garantire ai cittadini italiani la massima sicurezza delle loro informazioni.
Nell’attesa di sapere come evolverà la situazione, vi ricordiamo che Uagna è anche su TikTok! Seguiteci per video e approfondimenti.
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