La notizia che arriva dalla Spagna è davvero clamorosa: il governo ha deciso di vietare l’utilizzo di Telegram, a causa delle continue violazioni da parte della piattaforma social.
L’Alta Corte spagnola ha oggi preso una decisione davvero storica. Dopo la denuncia presentata da Antena 3, EGEDA, Mediaset e Movistar, i giudici hanno infatti decido di bandire temporaneamente Telegram in Spagna, dietro l’accusa di aver perpetrato la pubblicazione di contenuti protetti da copyright senza l’autorizzazione dei propri canali.
La decisione ha già avuto le sue conseguenze, oltre che intoppi. Venerdì scorso il giudice della Audiencia Nacional, Santiago Pedraz, ha ordinato agli operatori di telecomunicazione spagnoli di bloccare il servizio di Telegram. Questo non è stato fatto, poiché l’app di messaggistica ha continuato a funzionare.
La Corte spagnola ha così dato un ultimatum agli operatori, per impedire l’accesso di 8,5 milioni di utenti a Telegram. Il divieto è stato applicato oggi, rappresentando una mossa storica per il territorio europeo che arriva solo pochi giorni dopo il ban di TikTok in USA.
L’opinione pubblica si è così divisa tra chi sostiene la decisione e chi invece teme invece possa danneggiare utenti, aziende, organizzazioni e istituzioni pubbliche e private, soprattutto perché non tutti gli utenti hanno usufruito illegalmente dell’app di Telegram. L’associazione FACUA-Consumidores en Acción, ad esempio, si sta mobilitando contro il provvedimento.
L’ordinanza avrà effetto per tutta la durata delle indagini, e in questo arco di tempo Telegram sarà inaccessibile in Spagna. Pedraz ha sostenuto che “non esistesse altro tipo di misura” in grado di fermare le continue violazioni di copyright da parte di Telegram, e ora sarà interessante capire cosa accadrà.
Il segretario generale di FACUA, Rubén Sánchez, ha però esternato i dubbi su questa decisione, paragonando il ban di Telegram all’ipotetica chiusura di internet per colpa di alcuni siti che ospitano illegalmente contenuti protetti.
Secondo quanto riferito, la Corte spagnola ha contattato Telegram per partecipare alle indagini prima di arrivare a questa decisione, senza però ottenere collaborazione.
Scrivi un commento