Cosa sono le catene di Sant’ Antonio
Le catene di sant’ Antonio nascono nei primi decenni del ‘900 e vengono chiamate così perchè in origine lo scopo di questo “gioco” era quello di inviare lettere postali ad amici e conoscenti per ottenere in cambio preghiere e devozione ai santi in modo da ottenere un aiuto ultraterreno. Chi riceveva una di queste lettere avrebbe poi dovuto spedirne almeno quattro ad altrettanti amici, in modo tale che la catena non si spezzasse. Nel corso del tempo sono state sviluppate migliaia di varianti per questo tipo di sistema, nonchè il modo di far veicolare le catene (a voce, via fax, via sms e via internet).
L’argomento è molto vasto ed è impossibile trattarlo a 360 gradi in un unico articolo. Qui su Uagna approfondiremo il discorso di come le catene di sant’ Antonio vengono sfruttate da abili truffatori che riescono ad arricchirsi illegalmente alle spalle della gente comune sfruttando la rete di Internet.
Come funzionano le catene di sant’Antonio a scopo di lucro
Le moderne catene di sant’Antonio sono basate su un sistema piramidale, in cui ogni persona che vuole partecipare deve pagare una quota d’ingresso (ad es. 1000 euro) e deve cercare altre persone disposte a partecipare alla catena in modo tale da salire rapidamente nella gerarchia della piramide. Una volta reclutate un tot prestabilito di persone, chi ha versato i 1000 euro iniziali potrà riscuotere una somma maggiore, solitamente cifre molto alte al di sopra del 500% dell’investimento iniziale.
Oggi il modo piu’ veloce e facile per reclutare nuove persone a partecipare a questo tipo di catene è quello di sfruttare la rete di internet, via email o via social network.
Penso che l’immagine qui sopra possa chiarire un pò il vero e proprio meccanismo di questa “truffa”, ossia si viene a creare un circuito in cui sono gli ultimi a pagare i primi (gli organizzatori del gioco) e in questo modo avviene solamente un trasferimento di denaro da molti verso pochi. Le persone che tentano di scalare la piramide rimarranno deluse quando si renderanno conto che arrivare al vertice sarà un impresa quasi impossibile sia fisicamente, sia temporalmente, e in quel momento si renderanno conto di aver perso i propri soldi.
Come ti convincono a partecipare
La scusa di questi truffatori è sempre la stessa: un guadagno facile. Nonostante sia ormai luogo comune che i guadagni facili non esistono, ci sono ancora tantissime persone che ci cascano, e anzichè guadagnare, i malcapitati che provano ad entrare nel sistema perdono i propri soldi nel 99% dei casi. Questo tipo di gioco ha molto successo quando gli organizzatori hanno un’abilità oratoria tale da convincere molte persone a partecipare, riuscendo a coinvolgere anche persone intelligenti e diffidenti. Spesso gli organizzatori adducono motivazioni benefiche, affermando che una piccola percentuale dei guadagni sarà devoluto in beneficenza. Questo naturalmente per convincere ancora di piu’ le persone senisibili a partecipare alla catena.
Sono legali le catene di sant’Antonio?
Tutte le catene di sant’Antonio sono illegali. Una legge emanata nel 2005 (Legge 17 Agosto 2005, n 173) dichiara espressamente che:
1. Sono vietate la promozione e la realizzazione di attività e di strutture di vendita nelle quali l’incentivo economico primario dei componenti la struttura si fonda sul mero reclutamento di nuovi soggetti piuttosto che sulla loro capacità di vendere o promuovere la vendita di beni o servizi determinati direttamente o attraverso altri componenti la struttura.
2. È vietata, altresí, la promozione o l’organizzazione di tutte quelle operazioni, quali giochi, piani di sviluppo, “catene di Sant’Antonio”, che configurano la possibilità di guadagno attraverso il puro e semplice reclutamento di altre persone e in cui il diritto a reclutare si trasferisce all’infinito previo il pagamento di un corrispettivo.
Tra le sanzioni è previsto l’arresto da sei mesi ad un anno o un ammenda da 100.000 euro a 600.000 euro, sia per chi organizza le catene, sia per chi fà reclutamento di nuovi iscritti.
Varianti e curiosità
Come detto, esistono tantissime varianti di catene di sant’Antonio ma la più famosa è sicuramente lo “schema di Ponzi“. Si tratta di un idea di Charles Ponzi, italiano immigrato in america, che aveva ideato un modello economico di vendita truffaldino che promettva alle sue vittime dei forti guadagni a patto che questi ultimi avessero reclutato dei nuovi “investitori”, a loro volta vittime di questa truffa. Coinvolse 40 mila persone e partendo da una cifra di 2 dollari arrivò ad incassarne 15 milioni.
Piu’ recentemente abbiamo visto coinvolto in una truffa simile l’ex presidente del NASDAQ Bernard Madoff, che proprio sfruttando l’idea di Ponzi, accumulò tra i 50 e i 65 miliardi di dollari. Per questo reato, nel 2008 venne condannato a 150 anni di carcere.
ma io dico anche a me volevano fregarmi così..grazie bell’articolo..e utile
È un piacere per noi esserti stato d’aiuto. Continua a seguirci!